
Continua il braccio di ferro tra studenti universitari e Ministero dell’Istruzione sul decreto per il diritto allo studio. Al centro della polemica i nuovi criteri di assegnazione delle borse di studio.
In queste ore si è arrivati alla definizione di una nuova bozza che sarà sottoposta al parere della Conferenza Stato – Regioni che ne deciderà le sorti il prossimo 28 febbraio. I nuovi criteri riguardano gli aspetti economici e meritocratici di cui gli universitari devono essere in possesso per richiedere una borsa di studio. Skuola.net cerca di fare chiarezza e di spiegarvi il decreto accanto alle posizioni di studenti e Ministero dell’Istruzione.GLI UNIVERSITARI DICONO NO - Gli studenti non si arrendono. I nuovi criteri elaborati per ottenere le borse di studio non piacciono ai giovani che li definiscono troppo restrittivi, tanto da ledere il loro diritto allo studio. “Non abbassiamo la guardia – affermano i ragazzi di Link, Coordinamento universitario - e per questo chiediamo al Governo che si insedierà tra poche settimane l'immediata cancellazione del taglio sul bilancio preventivo del MIUR che abbiamo denunciato in questi giorni, e un tavolo tecnico nei primi cento giorni in cui ridiscutere criteri di merito, livelli ISEE e finanziamenti per la copertura totale delle borse di studio”. Ma quali sono questi criteri tanto contestati dai giovani?
REDDITO: FISSATO UN TETTO UNICO PER RICHIEDERE LE BORSE - Partiamo dalla soglia di reddito massimo che non bisogna superare per poter richiedere l’assegnazione delle borse di studio. Inizialmente, si era pensato a tre tetti massimi da non superare, 15mila - 17mila euro, 17.001 - 19mila euro e 19.001 - 21mila euro. Sarebbero state le Regioni a scegliere in quale fascia collocarsi. Però alla fine, nell’ultima bozza che sarà presentata alla Conferenza Stato Regioni, è possibile leggere che si è optato per un tetto unico, quello di 18.250 euro.
35 CREDITI PER FARE DOMANDA - Ma la battaglia tra studenti e Ministero di questi giorni, riguarda anche, se non in maniera particolare, la ridefinizione dei criteri relativi al merito. In particolar modo, gli universitari contestano l’innalzamento del numero dei crediti formativi necessari per fare domanda dai 20 attuali ai 35 su 60 da accumulare durante primo anno di università. Questo perché si vuole puntare sul merito dei ragazzi. Arrivare ad ottenere 35 crediti in un anno significa fare circa la metà degli esami che permettono di non rimanere fuori corso.
UN BONUS PER ARRIVARE AL RAGGIUNGIMENTO DEI CREDITI - Per cercare di andare incontro ai ragazzi, il Ministero ha dato loro la possibilità di utilizzare un bonus di 10 crediti una tantum. Si tratta, appunto, di un bonus che gli studenti potranno utilizzare per arrivare al raggiungimento della soglia minima di crediti necessari per poter fare domanda per la borsa di studio. A decidere se utilizzare i 10 crediti tutti insieme o un po’ alla volta, saranno i singoli universitari.
IDIONEI E BENEFICIARI – Riguardo questo punto, è intenzione del Ministro Profumo arrivare a far coincidere il numero di idonei con quello dei beneficiari. Infatti, attualmente non combaciano e chi arriva a risultare idoneo, ma non beneficiario della borsa di studio, semplicemente non paga le tasse universitarie. Questo meccanismo ha fatto in modo che molti studenti risultassero solo idonei e di conseguenza esonerati dal pagamento delle tasse. Però, in questo modo, molte università sono rimaste al verde. Quindi, con i nuovi criteri stabiliti nel decreto, ci sarà si un minor numero di idonei e beneficiari, ma saranno sicuramente più meritevoli.
25MILA BORSE DI STUDIO IN PIÙ - Ma per gli studenti tutto questo non basta e continuano a lamentare un taglio delle borse di studio del 92%. Proprio a questa affermazione, il Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha risposto durante la conferenza stampa dedicata al successo delle iscrizioni online: “Se le Regioni metteranno il minimo richiesto dal decreto ci sarà un incremento di circa 25mila borse di studio”.
IL FONDO PER LE BORSE DI STUDIO DIVENTA FISSO - Le nuove regole verranno adottate nel 2014/2015 per i neo immatricolati a fronte di una stabilizzazione del fondo relativo alle borse da parte dello Stato che diventa stabile, differentemente da quanto avviene ora. ”Serve una maggiore responsabilizzazione degli studenti – ha affermato Profumo - il Paese per competere in Europa deve avere un’attenzione alle situazioni economiche delle famiglie e deve valorizzare l’impegno degli studenti. Senza questa valorizzazione rischiamo di utilizzare male le risorse del Paese. Inoltre, se non la attuiamo rischiamo di andare contro il diritto allo studio ed io non mi prendo questa responsabilità”.
Serena Rosticci