
Questo è il periodo in cui matricole ed universitari inviano le loro domande per le borse di studio che vengono messe a disposizione dei meno facoltosi e dei più meritevoli. Non è raro, però, che nelle graduatorie, che solitamente escono verso ottobre, i ragazzi si trovino l’amara sorpresa di vedersi scavalcati da figli di professionisti risultanti, stranamente, poverissimi.
Come è possibile?CESSIONE DEL FIGLIO - Il trucco c’è, eccome se c’è. Uno dei più utilizzati e diffusi consiste semplicemente nel “cedere” il proprio figlio ad un parente nullatenente. Nella fattispecie la tradizione prevede di prendere una nonna, magari vedova, senza case o terreni intestati e con una pensione molto esigua. Se questa è invalida o ci sono altri invalidi in famiglia, meglio ancora, in quanto l’ISEE (l’indicatore della situazione economica equivalente) scende vertiginosamente. E più figli vanno a vivere da nonna, meglio è, perché sale il conteggio dei componenti il nuovo nucleo familiare, e scende l’indicatore della situazione economica. Un trucchetto che finora ha permesso di ottenere certificazioni ISEE perfettamente a norma e dai valori estremamente bassi.
GUIDO LA SPIDER, MA HO 1 EURO DI REDDITO - Quando poi si legge di ragazzi il cui ISEE non supera 1 euro, viene spontaneo chiedersi in che modo una persona che in queste condizioni non riuscirebbe a mantenere se stesso, possa permettersi di frequentare l’università. Però, salvo i frequenti casi di certificazioni errate, molto spesso la situazione è giuridicamente corretta e va a creare un danno a tutte quelle famiglie che invece hanno una vera necessità di ottenere dei contributi dai quali si trovano escluse per mancanza di fondi. Magra la consolazione di vedersi dichiarati “idonei non vincitori”, derisi dal figlio di un ricco, opportunamente distaccato dalla nonna, che risulta povero anche se suo padre si permette ville e auto di grossa cilindrata.
BARARE DIVENTA DIFFICILE... FORSE - Ma la crisi che stiamo vivendo sulla nostra pelle ha permesso di evitare sempre di più questi trucchetti a danno dei ragazzi più bisognosi e meritevoli. Infatti, la stretta sulla normativa fiscale degli ultimi mesi ha imposto nuove direttive sul calcolo dell’ISEE. Adesso si terrà conto anche della situazione patrimoniale riguardante i risparmi, con una azione di controllo mirata sulle somme depositate in banca e sugli altri redditi che in precedenza erano non direttamente verificabili. Purtroppo, però, la strada per aggirare questo indicatore e scendere di fascia nel pagamento delle tasse universitarie, in alcuni casi ottenendole gratuite e con tanto di borsa di studio, è ancora discretamente percorribile.
Serena Rosticci