
Quando si parla di studenti, si pensa sempre ai giovani, magari sotto i 30, ma non sempre è così. Anche per questo, l’Università del Salento ha deciso di introdurre una novità per andare incontro anche agli iscritti un po’ più in là con gli anni.
Di cosa si tratta? Da quest’anno accademico 2023/2024, l’Ateneo ha predisposto delle apposite agevolazioni per gli studenti e le studentesse over 65 e per quelli che percepiscono una pensione.
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Università del Salento: agevolazioni per studenti over 65
Il sapere non conosce età. Sono sempre di più, infatti, le persone che decidono di rimettersi in gioco in una fase piuttosto avanzata della vita con l’obiettivo di prendere una laurea e indossare la corona d’alloro. Ecco allora che l’Università del Salento va incontro al suo pubblico più anziano, introducendo delle agevolazioni per gli studenti over 65 e per coloro che percepiscono una pensione. Entrando nel merito, stiamo parlando di una flat tax di 500 euro, indipendente dallo specifico livello di reddito. Ad aggiungersi al pacchetto, ci saranno anche dei tutor dedicati.
“Con l’allungamento della vita e l’invecchiamento della popolazione tende ad aumentare la domanda di formazione universitaria da parte delle persone over 65”, ha spiegato il rettore Fabio Pollice, nonché ideatore dell’iniziativa, come segnalato dal comunicato stampa dell’Ateneo. “Attualmente i nostri studenti e studentesse over 65 sono circa 30, ma nel Salento, nostro territorio di riferimento, le persone diplomate in pensione sono diverse migliaia e crediamo che questo programma specifico potrebbe spingere molte di loro a iscriversi ai nostri corsi di laurea. Peraltro con una ricaduta in termini di solidarietà intergenerazionale: le loro tasse di iscrizione, infatti, contribuiranno a sostenere negli studi le giovani generazioni, con la costituzione di un fondo per borse di studio per gli studenti meno abbienti”.
Gli obiettivi dell’iniziativa
Gli obiettivi dell’iniziativa sono molteplici, ma tutti importanti. Agevolare gli studi agli over 65 permetterebbe, infatti, di migliorare il benessere psicofisico delle persone anziane e a elevare il livello di istruzione della popolazione in generale. Ma non solo. In questo modo si creerebbe una connessione più forte e solidale tra le diverse generazioni, incrementando oltretutto l’incidenza dei laureati. In ultimo, si rafforzerebbe l’immagine dell’Ateneo come di un bene comune, al servizio di tutti.