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sviluppi sul caso Mandia
fonte foto: via FanPage

Emergono nuovi sviluppi circa la morte di Claudio Mandia, il diciottenne originario di Battipaglia che ha perso la vita a New York, dove si trovava per motivi di studio. Secondo la famiglia, le cui dichiarazioni sono curate dallo studio legale Bochetto-Lentz, il “trattamento inimmaginabile” di cui si è parlato in questi giorni, coinciderebbe con la minaccia di espulsione in seguito a un compito andato male.

All'intimazione avrebbe poi fatto seguito la scelta del ragazzo di togliersi la vita; ma c'è anche una seconda versione in cui si fa riferimento ad un “gioco estremo” alla base della scomparsa dello studente. Al momento, però, si attende ancora l'esito dell'autopsia per capire meglio le cause della morte di Claudio, e poter riportare la sua salma in Italia.

La paura dell'espulsione dalla scuola come possibile causa del suicidio

L'ipotesi più accreditata dalla famiglia del ragazzo e dai suoi legali sarebbe quella di una punizione arrivata in seguito all'accusa di aver copiato un compito. Nello specifico la punizione consisteva nell'isolamento del ragazzo nella sua stanza del college: una situazione che avrebbe spinto il ragazzo a compiere l'estremo gesto, forse per via dell'onta subita o perché non in grado di sopportare un periodo di solitudine prolungato.

Non si esclude la pista del “gioco estremo”

L'altra possibilità alla quale gli inquirenti starebbero lavorando nelle ultime ore sarebbe quella di qualche rito cameratesco. Poco prima della sua morte Mandia aveva infatti partecipato ad una festa, dalla quale si era allontanato prima di tutti per tornare in camera, dove verrà poi trovato senza vita.

Ma se ieri era emersa la testimonianza dello zio, Pietro Benesatto, che aveva parlato di un malore improvviso, escludendo l'ipotesi di alcol e droghe, oggi sono i colleghi e compagni di campus di Claudio a prendere le sue difese, sostenendo l'assurdità di questa pista investigativa. Tuttavia al momento nulla si può escludere con certezza, non prima almeno di conoscere l'esito dell'autopsia.