
Si sa, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha portato dei profondi cambiamenti, annullando abitudini e introducendo novità nella propria quotidianità. Se il mondo scuola è dovuto passare al digitale con la didattica a distanza, alcune professioni hanno inaugurato lo smart working, un modello lavorativo che porta a tutti gli effetti l’ufficio in casa. Ecco le aziende che hanno approfittato dell’emergenza per ridefinire le modalità di lavoro future.
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Smart working: le aziende che hanno ripensato il modo di lavorare
Come trarre vantaggi da una pandemia che continua a spiazzare tutti? L’arrivo delle disposizioni governative atte a contrastare la diffusione del virus e l’introduzione dello smart working per le professioni che lo consentono ha completamente rivoluzionato il modo di lavorare. Tra le novità, niente più spostamenti, pasti rigorosamente in casa e più flessibilità sul lavoro. Come raccontato dal Corriere.it, molte aziende hanno approfittato delle inesorabili misure anti-covid per pensare ad un nuovo modo di lavorare. Ecco dunque come cambierà l’organizzazione lavorativa di cinque aziende famose.
Guarda il video con la challenge fra studenti universitari secchioni e fannulloni:
Spotify
Anche l’azienda numero 1 per lo streaming musicale ha deciso di permettere ai propri dipendenti di continuare a lavorare in modalità telematica anche dopo la fine dell’emergenza COVID-19. Con una nota infatti l’azienda ha tenuto a precisare che l’efficacia nel proprio lavoro non può essere individuata nelle ore trascorse alla scrivania e che la produttività del singolo dipendente può dipendere dalla libertà di scegliere dove lavorare. I manager dell’azienda che ha circa 3000 dipendenti in tutto il mondo hanno anche fatto alcune considerazioni in relazione a questa decisione: “Il lavoro non è qualcosa per cui vai in ufficio, ma qualcosa che fai; l’efficienza non può essere misurata dal numero di ore passate in ufficio; dare flessibilità nella gestione dei tempi del lavoro e della famiglia aiuta a mantenere i dipendenti e attrarre i migliori talenti; un’organizzazione più “distribuita” migliora il modo di lavorare”.
Microsoft
L’azienda Microsoft ha uffici in 21 Paesi e dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria ha deciso di far lavorare in sede solo il 20% dei suoi 160mila dipendenti. Il ritorno in presenza per i dipendenti del quartier generale della società ubicato nello Stato di Washington è previsto per il 29 marzo ma l’azienda ha precisato che ognuno è libero di decidere come gestire le modalità di svolgimento del proprio lavoro. Le scelte possibili infatti sono tre: lavorare in ufficio, lavorare in smart working o alternare le due modalità secondo il modello ibrido.
Salesforce
Per finire, l’azienda di cloud computing Salesforce ha approfittato dell’emergenza sanitaria per ridefinire totalmente le modalità di lavoro dei suoi dipendenti. Per Brent Hyder, president e Chief People Officer, infatti, “la giornata di lavoro dalle 9 alle 17 è morta”. Le novità introdotte con l’arrivo dell’emergenza sanitaria si sono infatti rivelate degli importanti punti di partenza per l’inaugurazione di nuove modalità lavorative. Anche questa multinazionale americana ha deciso di rimodulare la presenza in ufficio per favorire il lavoro in smart working. Per questo, i dipendenti si dovranno recare in presenza solo per lavori in team, riunioni con i clienti e presentazioni.Paolo Ferrara