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ritorno a scuola sondaggio

"Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis, con le primarie e l’infanzia anche nelle zone rosse, allo scadere delle attuali restrizioni, speriamo subito dopo Pasqua".

Così il presidente del Consiglio Mario Draghi sulla questione, ancora molto dibattuta, del rientro a scuola in presenza. Abbiamo visto, negli ultimi mesi, susseguirsi gli appelli e le proteste da parte del mondo della scuola perché gli istituti accolgano di nuovo gli alunni. Ma una più silenziosa, non piccola, fetta di insegnanti e genitori è ancora titubante sulla questione. Anzi, preferirebbe continuare a fare i conti con la Dad piuttosto che esporsi al pericolo contagio. A dirlo, un sondaggio di Tecnica della Scuola su 10.094 lettori: il 49,3% si è infatti schierato contro il ritorno in classe in tutti i gradi scolastici. C'è comunque un 33% che si è detto favorevole al riavvio in presenza di tutti gli studenti e un 17% che lo considera attuabile solo per infanzia e primaria.

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    Più della metà dei partecipanti al sondaggio è composto da genitori, considerando anche che una parte ricopre anche il doppio ruolo padre-madre assieme a quello di insegnante. Mentre i docenti hanno rappresentato circa il 45% dei rispondenti, una quota distribuita equamente tra tutto lo stivale. Ma quali sono i motivi dell'incertezza dimostrata su questo argomento? Probabilmente, oltre al timore del contagio, c'è la questione vaccini. Perché, secondo il sondaggio, quasi il 60% del campione complessivo ha dichiarato di essere ancora in attesa di fare la prima dose del vaccino AstraZeneca. Il 10%, invece, non ha intenzione di vaccinarsi, contro un 30% di utenti che hanno già prestato il braccio al vaccino AstraZeneca. Secondo quanto afferma Tecnica della Scuola, per quanto riguarda i soli insegnanti la quota di chi è ancora in attesa del vaccino scende a circa il 40%. Ma evidentemente non è ancora abbastanza per rasserenare chi lavora in prima linea nel mondo della scuola.