
I docenti di matematica insegnano meglio di quelli di italiano, soprattutto ai livelli scolastici iniziali. Con i maestri elementari un passo avanti rispetto ai loro colleghi delle medie. Ma, in generale, all'interno di un quadro non proprio esaltante, che vede solo 1 insegnante 4 promosso a pieni voti per il proprio metodo didattico. La maggior parte si posiziona su livelli medi, senza picchi né grosse lamentele. Mentre oltre 1 su 6 viene sonoramente bocciato: le loro lezioni sono giudicate 'inadeguate'. Questi i principali esiti del report "Osservazioni in classe" realizzato dalla Fondazione Agnelli, in collaborazione con Invalsi.
Leggi anche:
- Maturità 2021, che ruolo avrà il PCTO?
- Maturità 2021: c'è chi propone orale e scritto, ma online
- Maturità 2021, rimandate le decisioni ufficiali: ordinanza in stand by per la crisi di governo
- Commissione maturità 2021, potrebbe essere di nuovo interna?
La musica può accompagnare davvero gli studenti anche durante le sessioni di studio? Guarda il video per scoprirlo
Più di 1 su 6 inadeguato al proprio compito
A dare le pagelle ai docenti sono stati direttamente i propri alunni. Perché al centro della ricerca c'è stato il lavoro quotidiano (svolto in aula) da un campione di oltre 1600 insegnanti di italiano e matematica - di scuole primarie e secondarie inferiori - di 207 istituti comprensivi in tutta Italia. Quattro le diverse aree d'indagine: strategie didattiche, gestione della classe, guida e supporto degli alunni, clima in classe. Alla fine, a ritenersi soddisfatto, può essere circa il 25% dei docenti italiani: complessivamente, infatti, sono tanti quelli che sembrano avere ottime capacità di spiegare in modo strutturato. Come detto, però, il 17% svolge in modo inadeguato la lezione tradizionale. In particolare, una percentuale non indifferente (1 su 8) non propone attività strutturate in classe oppure lo fa a un livello troppo basico. Si colloca, invece, in un'area 'grigia' il 60% dei docenti: si tratta di insegnanti che, agli occhi degli alunni, svolgono il proprio compito in modo adeguato, ma con importanti margini di miglioramento.
Maestri più bravi dei professori, meglio se di matematica
Ma la lettura del report mostra anche come ci siano delle differenze significative a seconda del livello scolastico analizzato. Ad esempio, la quota di docenti che dà indicazioni in modo eccellente sulle strategie da seguire per apprendere al meglio arriva al 34%; alle medie si ferma al 25%. Così come l'area didattica di riferimento modifica lo scenario: gli insegnanti di matematica, infatti, risultano mediamente più efficaci dei loro colleghi di italiano (con un grado di soddisfazione del 33% per i primi a fronte del 25% dei secondi).
Questione di formazione
Il motivo, secondo la Fondazione Agnelli, sta nella diversa formazione: gli insegnanti di scuola primaria hanno un percorso magistrale di 5 anni con corsi, laboratori didattici e tirocinio che servono a costruire le competenze di progettazione didattica, di conduzione delle attività interattive coi ragazzi e di valutazione dei processi e non delle prestazioni; quelli delle medie, dal 2017, dopo la laurea nella disciplina specifica hanno solo 24 crediti, cioè corsi; niente laboratori né tirocini.
"I risultati più confortanti che vengono dagli insegnanti di scuola primaria – commenta Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli – possono avere diverse spiegazioni. Ma è ragionevole pensare che dipendano anche da un diverso percorso di formazione, che dà maggiore rilievo alle conoscenze e competenze didattiche". Gavosto, poi, sottolinea come "in Italia ai professori delle scuole medie e delle superiori è stata sempre e soltanto richiesta una buona conoscenza della disciplina, mentre poca attenzione è stata data alla formazione didattica, oggi ridotta veramente ai minimi termini. Un'anomalia italiana che colpevolmente continua a ostacolare i nostri studenti nello sforzo di colmare i divari di apprendimento che li separano da tanti loro coetanei in Europa e nel mondo".