
Una sindrome che si può manifestare già dall'età dell'infanzia e che può colpire tutti indistintamente. Oggi è la giornata mondiale della Sindrome di Asperger, meglio nota come disturbo dello spettro autistico. Negli ultimi anni questa sindrome ha suscitato grande interesse all’interno della comunità scientifica e non solo.
Ma se non fosse stato per Hans Asperger probabilmente oggi non celebreremmo nemmeno questa ricorrenza: scopriamo qualcosa in più su questa malattia e quali sono stati i contributi dello scienziato austriaco che l'ha scoperta.
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Sindrome Asperger: perché si chiama così?
Come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, la sindrome prende il nome dal medico austriaco Hans Asperger il quale, nel 1944, fece osservazioni di grande rilievo su un gruppo di bambini, che mostrarono un approccio completamente differente all’interazione sociale. L’osservazione del medico di origine austriaca non sarebbe mai venuta a galla, se non fosse stato per la psichiatra britannica Lorna Wing, che utilizzò il nome ‘sindrome di Asperger’ in un suo articolo per riferirsi ad un gruppo di 34 persone d’età massima di 35 anni, che mostrò caratteristiche sociali molto simili a quelle esaminate dall’austriaco.
Giornata mondiale della Sindrome di Asperger: quando è stata istituita?
Il 18 febbraio del 2013, undici ani fa, si diede il via alla commemorazione della sindrome di Asperger, giorno di nascita del medico che la scoprì. Tale ricorrenza ha un significato alquanto importante: ad oggi l’autismo non gode di grande rilievo ed è dunque fondamentale il suo ricordo, per evidenziare quanto ancora ci sia da fare per favorire un miglioramento delle condizioni di vita per chi ne è affetto.
Leonardo Franco