ImmaFer
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 Stefano de martino scuola
Fonte: Instagram

Stefano De Martino, oggi affermato conduttore televisivo, ha raccontato il suo percorso scolastico in un’intervista a 'Vanity Fair'. La sua esperienza tra i banchi di scuola è stata segnata da un rapporto difficile con lo studio, mitigato solo dalla sua grande passione per la danza, che lo ha portato presto lontano dai libri.


Gli anni al liceo artistico

De Martino ha frequentato il liceo artistico, indirizzo fotografico e grafico, ma ammette di non essere mai stato uno studente modello. “Frequentavo il liceo artistico, indirizzo fotografico e grafico, ma non brillavo per rendimento. Facevo il minimo indispensabile”, ha dichiarato con sincerità.

Mentre i suoi compagni studiavano, lui concentrava tutte le sue energie sulla danza, passione che gli ha permesso di vincere una borsa di studio per gli Stati Uniti. Tuttavia, le frequenti assenze accumulate durante le tournée rischiavano di compromettere il suo percorso scolastico.

L'esame di maturità da privatista

Per evitare la bocciatura, Stefano De Martino ha deciso di ritirarsi dalla scuola e di presentarsi all’esame di maturità da privatista. La preparazione, però, è stata tutto tranne che convenzionale: “Non sono stato chiuso a casa sui libri, ho studiato le 48 ore precedenti all’esame”, ha raccontato a 'Vanity Fair'.

Ricorda ancora il giorno dell’esame: i suoi ex compagni di classe si sono presentati per assistere alla sua disfatta. “C’era tutta la mia classe, mi conoscevano e sapevano quanto poco avessi studiato, nessuno credeva che ce l’avrei fatta ed erano tutti lì pronti a godersi lo spettacolo, il mio primo show improvvisato”, ha scherzato.

Il futuro conduttore è riuscito a convincere la commissione: “Tra la stanchezza della commissione e i miei equilibrismi… Alla fine mi hanno promosso. Con il minimo dei voti”.

Il rapporto con la scuola di oggi

Oggi De Martino si ritrova anche nella veste di genitore, aiutando suo figlio Santiago con i compiti. “Mio figlio lo scopre ora. Adesso mi ritrovo anche ad aiutarlo con i compiti. È più bravo di me, ma un po’ mi assomiglia, fa l’indispensabile”, ha rivelato, sorridendo.

Riflettendo sul ruolo dell’educazione, ha condiviso un pensiero dedicato ai genitori e agli educatori: “Bisogna esporre i bambini alla bellezza, all’arte. Questa cosa qua li fa fiorire, da soli. L’importante è esporli a cose belle. Più cose belle metti dentro, più riesci ad emanarne”.

"L'esame" da genitore

Ha poi aggiunto una riflessione personale sul valore del tempo trascorso con i figli: “Ho capito che i figli ci saranno riconoscenti non per le cose materiali che gli metteremo a disposizione, non per averli fatti studiare nelle scuole migliori o per avergli lasciato una casa, ma per il tempo passato con loro. Ho capito che vale di più un pomeriggio passato a casa con lui rispetto a ciò che gli lasceremo materialmente”.

Data pubblicazione 18 Dicembre 2024, Ore 0:00
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