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di Margherita Paolini
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Telegram sbanca: 5 milioni di nuovi utenti in pochi giorni

Se WhatsApp a distanza di pochi giorni dall’acquisizione da parte di Facebook sia entrato in crisi, è ancora da stabilirsi. Quel che è certo e lontano da qualsiasi ombra di dubbio, è che nel frattempo un’altra app di messaggistica ha conosciuto un boom imprevedibile e incontrollabile: si tratta di Telegram.

Alla base dello strasuccesso fulmineo la necessità irrinunciabile per milioni di utenti di chattare e scambiare sms, e la contemporanea esigenza di preservare la propria privacy. Perché su quest’ultima sembra giocare la sua carta vincente questa applicazione di messaggistica.

IL BLOCCO DI WHATSAPP

- Tantissime persone lo scorso week end devono essersi chieste cosa stava accadendo ai propri telefoni. Il panico generale è rientrato dopo poche ore dal blocco generale di WhatsApp, quando si è saputo che si era trattato di un disguido tecnico, forse dovuto al passaggio della popolarissima applicazione alla società di Mark Zuckerberg. In quelle stesse ore, tuttavia, non era prevista una vera e propria migrazione di 5 milioni di utenti verso terre più sicure. E così ecco che si profila il nome del nuovo antagonista di WhatsApp: Telegram.

TELEGRAM E LA PRIVACY

- Se in così numerosi abbiano deciso di abbandonare WhatsApp per Telegram a causa dei dubbi sorti relativamente ai rischi a cui sarebbe stata esposta la privacy in conseguenza dell’acquisizione da parte di Facebook della app, questo non può essere stabilito con certezza. Ciò che è certo è che i fondatori di Telegram, i fratelli Nikolai e Pavel Durov, non si aspettavano un tale improvviso successo. Conoscevano bene i punti di forza della propria app, in particolar modo la salvaguardia della privacy, tassello che ben può spiegare proprio quel successo. Il sistema di Telegram, molto simile a quello di Snapchat, che consente l’autodistruzione dei messaggi dopo un tot di tempo dalla lettura degli stessi, è stato dichiarato dai fratelli fondatori a prova di hacker: e questo perché la app permette ai suoi utenti di messaggiare in maniera criptata.

SICUREZZA IN RETE

- Insomma nel momento in cui la rete ha raggiunto il culmine della propria affermazione ciò che sembra interessare ai milioni di utenti che tutti i giorni, tra social e app diffondono e condividono notizie, è la sicurezza. Alla luce dei numerosi casi di cronaca che tutti i giorni ci ricordano i rischi che si corrono nella realtà virtuale, poter utilizzare sistemi che consentono di salvaguardare la privacy, sembra essere tutt’altro che un dato accessorio. Continua a fare il giro del nostro Paese la campagna educativa itinerante della Polizia Postale in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, “Vita da Social”, destinata proprio ad informare i giovani di tutta la Penisola dei pericoli che si corrono in rete, a partire dall’implacabile cyberbullismo. Oggi, troverete l'ormai noto truck della Polizia Postale a Cagliari.

E tu conosci i rischi della rete? Stai attento a difendere la privacy?

Margherita Paolini