
Una ricorrenza che ogni anno si celebra il 3 dicembre e che è stata istituita dall'Organizzazione delle Nazioni Unite nel lontano 1981. A distanza di oltre 40 anni, c'è ancora tanto da fare perché le persone con disabilità possano effettivamente godere pienamente di tutti quei diritti riservati ai cittadini.
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Giornata mondiale della disabilità: perché si celebra il 3 dicembre
Stando all'ultimo Rapporto mondiale dell'OMS sulla disabilità, il 15% della popolazione mondiale (ossia oltre 1 miliardo di persone) vive quotidianamente con una qualche forma di disabilità: si stima che l'80% degli interessati viva nelle regioni del mondo più a rischio e, in generale, nei Paesi a più basso reddito. A questi si aggiungono circa 450 milioni di individui affetti da una condizione di disabilità mentale o neurologica che non hanno pieno accesso all'assistenza medica per via di discriminazioni o abbandono.La situazione italiana si inserisce in questo triste contesto. Secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Istat, in Italia, le persone disabili sono più di tre milioni, pari al 5,2% della popolazione. Oltre un milione di questi individui vive alle prese con gravi limitazioni quotidiane, dovute magari all'assenza di strutture accessibili o, più banalmente, all'impossibilità di essere assistiti come richiederebbe la loro situazione clinica. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone over 70, in sei casi su 10 si tratta di donne.
Il senso e lo scopo di questa Giornata è stato poi nuovamente rivendicato nel 2005, quando la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità ha sottolineato l’esigenza di difendere e salvaguardare, anche attraverso la ricorrenza del tre dicembre, la qualità della vita delle persone disabili. Il fine dovrebbe essere quello di garantire il pieno rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.