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prof mette 10 agli studenti
fonte foto: via Facebook

Non capita tutti i giorni di prendere un voto come il 10 a scuola, anzi per molti è un voto che rimane una vera e propria chimera. Lo sa bene Yvan Pozuelo, docente spagnolo all’istituto pubblico “Universidad Laboral” di Gijòn, la cui vicenda ha fatto il giro del mondo in poche ore.

Infatti, il professore sarebbe stato condannato per “eccesso di generosità” dall’assessorato regionale all’educazione. Il motivo? Aver dato dei ‘10’ ai suoi studenti senza apparenti meriti scolastici. La notizia, riportata da “la Repubblica”, ha destato molto scalpore in Spagna dividendo l’opinione pubblica; ma il prof si difende sostenendo la piena legittimità dei suoi metodi. Anche se nel frattempo è stato sospeso per otto mesi dal lavoro e dallo stipendio.

Il metodo che premia lo sforzo degli studenti

Ma spesso le cose non sono come sembrano ed il docente spiega le sue ragioni in un’intervista al quotidiano italiano: “È una scelta che nasce dalla mia esperienza di insegnamento. Ho capito che era il sistema migliore per accompagnare la crescita dei ragazzi. E a convincermi definitivamente è stato un episodio, avvenuto già diversi anni fa. Decisi di mettere un 10 a una studentessa che in genere non otteneva voti alti. Volevo premiare il suo sforzo, che mi sembrava degno di nota. Lei si emozionò tantissimo. Allora anche gli altri ragazzi mi chiesero di fare lo stesso: volevano che verificassi se avevano fatto progressi per poter essere premiati con un 10. E chi non aveva successo al primo tentativo chiedeva di riprovare, fino a raggiungere il traguardo”.

Il docente: “Il mio lavoro è nel pieno rispetto delle leggi”

Il docente, spiega come questa non sia altro che la naturale conseguenza di un percorso “portato a buon fine” e aggiunge: “Tutti gli alunni hanno qualità per migliorare, il cammino della crescita può essere più o meno rapido ma l’importante è arrivare. Quello che conta è che gli alunni entrano in classe senza paure e senza lo stress determinato dal timore di un giudizio negativo”. E a chi parla di “attentato” alla valutazione obiettiva spiega: “Io rispondo che svolgo il mio lavoro nel pieno rispetto della legge, che ci obbliga a valutare gli alunni in base alle competenze. Speravo che gli ispettori fossero a conoscenza di quello che dice la legge. Invece no”.