
La missione, infatti, mirava a dimostrare la possibilità di deviare i corpi celesti dalla loro orbita attraverso un impatto nella prospettiva di dover deviare un asteroide che si avvicinasse troppo al nostro pianeta ma, andiamo a vedere perché questa missione è ritenuta così importante e qual è stato il contributo italiano.
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La sonda Dart
Partita dalla Terra alla fine del novembre del 2021, la sonda Dart con una massa complessiva di oltre 600 chilogrammi è riuscita a centrare nella nottata il suo obiettivo ovvero Dimorphos, un asteroide con una larghezza massima di 160 metri, che orbita intorno a un asteroide più grande, Didymos, con un diametro massimo di 780 metri. Dopo quest'impatto si prevede che il piccolo asteroide si avvicini lievemente a quello più grande riducendo di una decina di minuti il periodo orbitale, cioè il tempo che impiega per compiere ogni giro intorno al proprio compagno.Mentre la sonda si avvicinava a Dimorphos, la sua telecamera alla Terra immagini sempre più dettagliate della superficie dell'asteroide distante dal nostro pianeta ben 13 milioni di chilometri. Le immagini, pubblicate nelle ore seguenti all’impatto dalla NASA, mostrano l’asteroide che diventa sempre più grande fino all'ultima inviata dalla sonda poco prima che si distruggesse. Mentre ad ogni immagine ravvicinata cresceva l'emozione all'interno del Centro di controllo della Nasa, a riprendere l'impatto della sonda Dart c'era un piccolo testimone ovvero LICIACube.
Il contributo italiano: LICIACube
LICIACube è un satellite grande quanto una scatola di scarpe che viene gestito dall'Agenzia spaziale italiana(ASI). Realizzato da Argotec, un'azienda spaziale di Torino, il microsatellite aveva viaggiato per quasi un anno insieme a Dart per poi separarsi posizionandosi a circa mille chilometri di distanza dall'impatto.Così come ha detto all'Ansa Simone Pirrotta, responsabile della missione LICIACube per l'Asi:"La tecnologia di puntamento denominata SmartNav della sonda Dart ha funzionato alla perfezione. Qui a Torino abbiano seguito con emozione la fine della missione Nasa, con la consapevolezza che nel frattempo il nostro piccolo reporter stava documentando un momento storico: la prima volta che il genere umano modifica lo stato orbitale di un corpo celeste".
La nuova stagione della difesa planetaria
Questo test, avvenuto a 11 milioni di chilometri dalla Terra, apre il via ad una nuova stagione della difesa planetaria visto che potrebbe rivelarsi essenziale per evitare in futuro disastrose collisioni di asteroidi con il nostro pianeta.Dopo Dart, nel 2024 l'Agenzia Spaziale Europea lancerà Hera, una missione che ha l'obiettivo di esaminare e misurare il cratere lasciato dall'impatto di Dart e raccogliere i dati sulla composizione del medesimo asteroide. Come Dart e LiciaCube, Hera fa parte della collaborazione internazionale Aida (Asteroid Impact and Deflection Assessment) nella quale andranno a confluire i dati raccolti durante le tre missioni.
Il doodle di Google
A celebrare l'incredibile risultato raggiunto ci ha pensato anche Google che ha dedicato il suo doodle di oggi alla sonda Dart. Cercando "Dart", "nasa Dart" o "missione Nasa Dart" si attiverà un'animazione con un veicolo spaziale che colpisce la scheda "Notizie" e spegne i risultati della ricerca. Espediente che difatti riflette l'obiettivo della missione Nasa che mirava a spostare leggermente dalla sua orbita l'asteroide Dimorphos.Paolo Di Falco