
In America è invece già in corso la terza serie, che dovrebbe concludersi a giugno. Nonostante il successo planetario, i creatori non hanno mai fatto segreto di non voler tirare troppo per le lunghe il telefilm, concludendolo alla quarta, forse quinta serie.
Una scelta decisamente in controtendenza per il mercato americano, dove le serie di successo vengono allungate il più possibile e sfruttate finché continuano ad essere seguite; ovviamente tutto al fine di mantenere alta la qualità, evitando di dover creare misteri su misteri senza dare mai delle risposte (un atteggiamento che già adesso molti fan stanno criticando). Va anche aggiunto, comunque, che i dati per la serie in corso sono tutt'altro che confortanti, vista anche la concorrenza prepotente di American Idol; un motivo in più che potrebbe spingere gli autori a concludere la serie al più presto.
In effetti agli esordi molti erano scettici sulla potenziale longevità della serie: d'altronde quante storie si potevano tirar fuori da un gruppo di sopravvissuti ad un disastro aereo su un'isola deserta? E invece gli autori hanno stupito tutti, con un cast di personaggi interessanti e ben caratterizzati, una trama avvincente su cui si intrecciano le storie dei vari protagonisti e soprattutto la capacità di tirare fuori dei colpi di scena assolutamente inaspettati.
Il tutto presentato con una tecnica narrativa originale, per cui ogni puntata è imperniata su un personaggio e gli eventi dell'isola vengono presentati "in parallelo" ad episodi della vita precedente di quel personaggio.
Va sottolineato che non c'è un vero e proprio "protagonista": la prima serie si è concentrata infatti sulle vicende di quattordici dei vari naufraghi, ed altri potrebbero aggiungersi alla lista nella seconda. Questo ovviamente ha consentito agli autori di trattare i temi più vari, dalle controversie familiari al terrorismo internazionale.
Nel parlare di temi come la sopravvivenza e la creazione di una civiltà dal nulla, molti episodi sfociano spesso nella trattazione di aspetti come la moralità, l'etica e il conflitto tra il bene e il male. Ed è forse questo uno dei punti chiave del successo di Lost: non c'è un "eroe", nessuno dei protagonisti è completamente buono o cattivo; tutti i personaggi sono irrimediabilmente imperfetti e per questo più umani.
Ma uno degli aspetti più intriganti di Lost è certamente la trama: fin dal primo episodio, infatti, è stato reso chiaro che l'isola è molto più di un incontaminato paradiso tropicale. I misteri dell'isola hanno immediatamente spinto le masse di telespettatori a inventarsi le teorie più disparate: una delle più famose (smentita categoricamente dagli autori) è che tutti i personaggi siano in realtà morti nell'incidente e che l'isola sia una sorta di Purgatorio.
Come sempre, solo gli autori sanno esattamente quello che sta succedendo. Cosa c'è in fondo alla botola? Qual è il significato dei numeri? Chi o cosa è il misterioso mostro che si aggira per l'isola? Chi sono gli "altri"? Ma soprattutto, i nostri eroi riusciranno a tornare finalmente a casa? Queste ed altre domande troveranno risposta nella seconda serie di Lost, ed altri misteri si aggiungeranno a quelli già noti. Ricordate, tutto accade per una motivo...