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di paolodifalco01
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lockdown in Austria

In Austria il governo ha annunciato che da lunedì scatta il lockdown nazionale dalla durata di ben 20 giorni e che poi sarà destinato solo ai non vaccinati. Nell'Austria dove già erano in vigore diverse restrizioni per i no vax è stato anche annunciato l'obbligo vaccinale per tutti a partire da febbraio.

Attualmente l'Austria è il primo paese europeo ha imporre una simile misura.

Anche in Italia c'è chi la sostiene, ma le condizioni sono certamente diverse. Vediamo cosa ha portato il governo d'oltralpe a intraprendere queste misure e cosa invece potrebbe accadere nel nostro Paese.

I motivi del lockdown e dell'obbligo vaccinale in Austria

A spingere il governo ad adottare queste misure sono stati sicuramente l'alto numero di contagi che nella giornata di ieri hanno toccato quota 15.145 a fronte del solo 64,8% della popolazione vaccinata. l'evidenza di questi dati ha portato il cancelliere Alexander Schallenberg a disporre il lockdown nazionale anche per i vaccinati che riguarderà soprattutto le due province di Salisburgo e Alta Austria dove verrà bloccata ogni attività visto il numero maggiore di contagi.

L'altro annuncio fatto dal cancelliere Schallenberg è stato quello dell'introduzione dell'obbligo vaccinale previsto dall'1° febbraio 2022. Il cancelliere ha sottolineato che:"Dobbiamo guardare davanti alla realtà, chi è contro al vaccino compie un attento alla nostra salute, non vogliamo la quinta e la sesta ondata, il virus non va via, il virus resta".

Norme anti-Covid: la situazione in Italia

Per quanto riguarda invece la situazione in Italia non è previsto ancora un lockdown con un ritorno alle chiusure ma si sta ragionando su un Green Pass rafforzato dalla durata di 9 mesi e sull'introduzione di ulteriori restituzioni per i non vaccinati. Lo stesso sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha spiegato a Il Tempo che la situazione in Austria è molto diversa da quella italiana:"Quando parliamo di Austria, è un paese diversissimo. Ha una percentuale di vaccinati di dieci punti inferiore alla nostra, ed è tantissimo. E anche le fasce di età sono molto diverse: da noi i soggetti fragili e anziani sono molto più protetti".

L'ex Guardasigilli Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, invece in un'intervista a Il Giornale ha spiegato come sarebbe possibile imporre un lockdown selettivo per i soli non vaccinati: "La Costituzione spiega consente l'adozione di misure che limitino la libertà di circolazione e la libertà di riunione, subordinandole alle esigenze di sanità nel primo caso e di sicurezza nel secondo". Nella stessa intervista lo stesso sostiene l'imposizione dell'obbligo vaccinale, consentita dalla Costituzione "per il combinato disposto degli articoli 16 e 32" e che ha precedenti nel nostro Paese, dal vaccino contro la poliomielite a quello contro il tetano.

A favore dell'obbligo vaccinale c'è anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi che ha sottolineato come:"Purtroppo abbiamo una recrudescenza dei numeri che non ci fa stare tranquilli. Credo che il Green Pass fosse lo strumento che potevamo utilizzare, però l'unica cosa che ci può mettere al sicuro è l'obbligo vaccinale, quindi quello è un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria". Allo stesso modo il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli lo scorso mese aveva detto che con i vaccini: "Si è partiti con una strategia di convincimento e di persuasione, che ha fatto largamente breccia e ha permeato la coscienza di tanti cittadini. Qualora ve ne fossero le indicazioni e gli estremi si potrebbe arrivare anche a considerare l'obbligo".

Paolo Di Falco