
Il collettivo in questione si chiama Lapsus$, mentre il ragazzo, considerato la mente dietro i colpi portati a segno, si fa chiamare "White” e “Breachbase". Infatti, come riporta Bloomberg, i ricercatori che stavano seguendo il caso hanno individuato nel giovanissimo la figura a capo del gruppo, arrestato insieme ad altri sei hacker; tutti di età compresa tra i 16 e i 21 anni.
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Un 16enne mette in difficoltà i siti dei big del tech
Il ragazzo con l’aiuto della sua cyber crew "in erba", sarebbe riusciti a violare i sistemi di aziende del calibro di Nvidia, Samsung, Ubisoft, Okta e persino Microsoft. Mentre il quartier generale del giovane hacker è stato individuato nei dintorni dell'università di Oxford. A tradirlo, però, non sarebbe stato un passo falso compiuto nel corso di uno di questi attacchi ma un cliente insoddisfatto del servizio ottenuto.
Scoperto a causa di clienti insoddisfatti
Dalle prime ricostruzioni, infatti, sembrerebbe che l'hacker avesse acquisito un sito chiamato Doxbin, un portale dove le persone possono condividere informazioni personali di altri utenti. Secondo i clienti, però, il leader dei Lapsus$ sarebbe stato un pessimo amministratore, tanto da arrivare a lasciare le redini del sito, facendo però trapelare su Telegram l'intero database. A quel punto gli utenti di Doxbin hanno deciso di vendicarsi pubblicando le sue informazioni personali e il suo indirizzo."Non ho mai sentito niente di questa storia fino a poco tempo fa" ha raccontato il padre del ragazzo alla BBC. "Non ha mai parlato di hacking, ma è molto bravo con il computer e passa tanto tempo al PC. Ho sempre pensato che stesse giocando a qualcosa. Lo aiuteremo a non continuare a stare al computer". Nel frattempo anche altre sette persone collegate al gruppo sono state arrestate dalla polizia di Londra, che le ha in seguito rilasciate ma messe sotto investigazione.
Lucilla Tomassi