Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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mamma hacker alzava i voti dei figli penetrando nel sistema informatico della scuola

Un fatto davvero insolito ha colpito una scuola della Pennsylvania: una mamma, Catherine Venusto, è stata scoperta a modificare i voti dei figli per farli arrivare alla sufficienza penetrando nel sistema informatico dell’istituto frequentato dai suoi ragazzi, la Northwestern Lehigh School.

Ora la donna, per l’eccessivo amore materno, rischia fino a 42 anni di carcere.

STUDENTI CUORE DI MAMMA - Solitamente sono gli studenti a cercare di mascherare le proprie insufficienze ai genitori, ma questa volta ci troviamo di fronte ad un evidente scambio di ruoli. Mamma Catherine aveva lavorato come segretaria nella scuola dei figli e per questo era in possesso delle credenziali per accedere al sistema informatico. Quando si era licenziata dall’impiego, ritenuto da lei troppo noioso, è stata tolta dal sistema, ma le sua abilità informatiche le hanno permesso di continuare ad accedere ai database dell’istituto.

I SOSPETTI - I suoi 101 accessi al sistema hanno fatto venire qualche sospetto al corpo docente già lo scorso febbraio, quando gli insegnanti si sono lamentati dell’eccessivo controllo dei voti da parte della preside. Ovviamente, non era il dirigente ad aver effettuato gli accessi ai database con i voti degli studenti, ma la mamma troppo apprensiva.

L’ENNESIMO CAMBIO DI VOTI - I sospetti sono poi ricaduti sulla mamma - hacker solo quando gli insegnanti si sono accorti che il figlio era passato da un 98 ad un 99 e la figlia da una F (un’insufficienza grave) ad una M (che significa che la studentessa non avrebbe potuto studiare a causa di una visita medica). A quel punto, visto che i ragazzi sono fratello e sorella, la polizia non ci ha messo molto per arrivare a mamma Catherine che ha confessato immediatamente.

LE CONSEGUENZE - Adesso, Catherine Venusto, non solo rischia di pagare un’ammenda di circa 90.000 dollari, ma anche ben 42 anni di carcere perché pesano su di lei sei capi d’accusa: tre per aver usato i pc della scuola illegalmente e altre tre per averne alterato i dati. Lei si difende dicendo che sapeva che quello stava facendo: “Era contrario all’etica, non che fosse illegale”. In fondo a lei interessavano solo i voti dei figli che, possiamo scommetterci, da oggi inizieranno a studiare.

E tu vorresti che tu madre alzasse le tue insufficienze?

Serena Rosticci