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di paolodifalco01
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programma Terzo poloLe elezioni del 25 settembre si avvicinano, sono sempre di meno i giorni che ci separano dal voto e che saranno dedicati interamente alla campagna elettorale visto che le alleanze politiche sono state già stipulate.

Account Twitter Carlo Calenda

Una delle novità di queste elezioni è rappresentata dal Terzo polo nato dopo che il leader di Azione, Carlo Calenda, ha rinunciato all'alleanza con il Partito Democratico di Enrico Letta e ha preferito allearsi con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

Andiamo a vedere quali sono i punti principali del loro programma elettorale.

Il programma del Terzo polo: dall'ambiente al lavoro

Sono ben 20 i punti del programma di 68 pagine del Terzo polo tra questi, tra i più rilevanti c'è sicuramente quello che riguarda la politica energetica articolata in tre fasi. Nel breve periodo l'obiettivo è quello di affrancarsi dalla dipendenza dal gas russo aumentando la produzione di gas nazionale ri-attivando e potenziando gli impianti già esistenti, valutando possibili partnership con le imprese di produzione del gas per la condivisione dei costi in cambio di forniture a prezzi concordati e potenziando la strategia sull’energia rinnovabile. Nel medio periodo si punta alla riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 con fonti rinnovabili e infine si punta al traguardo di lungo periodo delle emissioni zero nel 2050 attraverso forte elettrificazione degli usi di energia, con un fabbisogno elettrico tra il doppio e il triplo dell’attuale.

A livello lavorativo il Terzo polo oltre all'introduzione del salario minimo punta anche a combattere la precarietà promuovendo la flessibilità regolare e a supportare le imprese che investono in riqualificazione della forza lavoro. Sul reddito di cittadinanza, invece, si propone una riforma che prevede la sospensione dell’erogazione del beneficio dopo il primo rifiuto di una proposta di lavoro congrua. In merito agli ammortizzatori sociali si punta al potenziamento della cassa integrazione per i professionisti e le politiche attive per gli autonomi.

Il programma del Terzo Polo: dalle tasse alla giustizia

Sul fronte della tassazione si prevede una detassazione completa fino ai 25 anni e al 50 per cento fino ai 30 accanto ad uno scivolo biennale di tassazione agevolata in modo da accompagnare gradualmente l’ingresso alla tassazione ordinaria Irpef per chi supera la soglia dei 65mila euro. Si prevede inoltre la riduzione della tassazione del risparmio insieme all'attuazione e al miglioramento della riforma della giustizia tributaria.

Nel campo della giustizia si prevede invece il ripristino della prescrizione, l’introduzione di norme finalizzate a ridurre i casi di appello da parte del pubblico ministero in ipotesi di assoluzione e la separazione delle carriere dei magistrati. Per l’esecuzione delle misure cautelari si suggerisce di aumentare le misure alternative alla carcerazione.

Il programma del Terzo Polo: dalla scuola alla sanità

Per la scuola si prevede l'aumento dell'obbligo di frequenza fino ai 18 anni accanto al tempo pieno per tutti. Inoltre si punta alla riqualificazione in dieci anni di tutti gli edifici scolastici e alla trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato a capitale interamente pubblico.

In campo sanitario invece si vogliono riformare i meccanismi di governance e di coordinamento tra Stato e regioni e riorganizzare l’assistenza territoriale in ottica di prevenzione e di promozione della salute e di garanzia della continuità delle cure. Su quest'aspetto è previsto anche un piano straordinario per ridurre le liste di attesa.

Il programma del Terzo polo: dalla politica estera alle riforme

Dal punto di vista della politica estera si vuole fissare il prezzo del gas importato, incrementare il budget per la spesa in Difesa fino al raggiungimento del target del 2% entro il 2025 e abolire l'unanimità del processo decisionale europeo.

Sul fronte interno delle riforme c'è l'obiettivo di completare quella sulla concorrenza, sull'equo compenso delle prestazioni professionali e quella della giustizia. Inoltre viene riproposta l'elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente del Consiglio sul modello dei sindaci delle città più grandi.

Paolo Di Falco