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coprifuoco le ipotesi sul tavolo

Il coprifuoco è stato senza dubbio il protagonista dei dibattiti delle ultime settimane. Il suo mantenimento da parte del Governo Draghi anche in questa prima parte di maggio è stato accolto con molto astio, soprattutto da alcune forze che compongono la coalizione.

Tuttavia, anche se attualmente è previsto che il coprifuoco decada insieme allo scadere dell’attuale stato di emergenze, che si potrarrà fino al 31 luglio, non è detto che il Governo non decida di interrompere questa misura prima dell’inizio dell’estate. Ecco le ipotesi attualmente sul tavolo dell’esecutivo.

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Attualmente in tutta Italia è presente un coprifuoco, ovvero un orario prestabilito oltre il quale è necessario avere con sé un’autocertificazione per poter giustificare i motivi che inducono ad uscire di casa. L’orario è molto stringente: dalle 22.00 di sera alle 5.00 del mattino, in condizioni normali e per motivi di lavoro o necessità, non si può lasciare il proprio domicilio. Tuttavia il calo dei contagi ha fatto insorgere i partiti più a destra del parlamento, che in coro chiedono una proroga degli orari o addirittura la cessazione di questa misura, considerata troppo restrittiva. Infatti, per non strappare nettamente con la linea mantenuta fin adesso, una delle ipotesi più gettonate è proprio quella di prorogare il coprifuoco, spostando dalle 22.00 alle 23.00 o a mezzanotte, l’orario di rientro a casa, come riportato dal Corriere. Questo allungamento potrebbe essere applicato ovviamente solo alle Regioni considerate meno a rischio e quindi collocate in fascia gialla. Il leader della Lega, Matteo Salvini, spingerebbe per mettere in atto questa deroga già a partire dal 10 maggio, ma se questo non fosse possibile, proprio dalla Lega nasce la richiesta di rivalutare le misure di coprifuoco per metà mese, cercando quindi un compromesso con chi invece, all’interno del Governo, attenderebbe volentieri il 1° giugno.

Coprifuoco: il controllo a metà maggio

È altresì probabile che il punto della situazione venga fatto intorno alla metà del mese corrente anche senza particolari pressioni a imporre tale check. Tuttavia la decisione che seguirà il monitoraggio si baserà - quasi sicuramente - sui dati che continuano ad arrivare costanti dalle regioni, come avvenuto sempre finora. Tuttavia iniziano ad essere cautamente ottimisti anche i tecnici del Governo, analizzando gli ultimi numeri provenienti dai territori italiani. Anche se non sono del tutto positivi, poiché i nuovi contagi riguardano sempre più da vicino i giovani - che però va sottolineato come essi subiscono in maniera meno grave il virus. Quindi, anche se tutta Italia beneficia del calo dei contagi e l'occupazione delle terapie intensive si attesta a livello nazionale al di sotto delle soglie critiche, alcuni territori risultano ancora al di sopra. Stando ai dati del monitoraggio Agenas aggiornati al 3 maggio, e riportato poi dal Corriere, è il caso di Lombardia, Toscana, Puglia, Marche e Piemonte. Si tratta di piccole percentuali (dal +10% lombardo fino al +1% piemontese) che se andassero asciugandosi ancora consentirebbero proprio quella rivalutazione invocata. Dunque sembra che una decisione definitiva in merito al coprifuoco ancora non sia stata presa dall'esecutivo, anche se potrebbero mancare solo poche settimane prima di un nuovo intervento da parte del Premier Draghi e del ministro Speranza.

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