paolodifalco01
di paolodifalco01
Immagine autore
5' di lettura 5' di lettura
Ayman al-Zawahiri mortoAyman al-Zawahiri è morto a Kabul dove è stato ucciso dagli Usa in un attacco di precisione. Ad confermare la notizia dell'uccisione dell'emiro di al-Qaeda è stato lo stesso presidente Biden parlando alla nazione quando in Italia era già notte:"Ho autorizzato un attacco di precisione che lo avrebbe rimosso dal campo di battaglia, una volta per tutte".

Fonte foto: via Today

Ayman era un medico settantunenne di origini egiziane che, dopo la morte di Osama Bin Laden, aveva preso le redini del gruppo terroristico al-Qaeda: tra i 22 terroristi più ricercati al mondo, sulla sua testa pendeva una taglia da 25 milioni di dollari.

Andiamo a vedere chi era e cosa ha fatto.

Il luogotenente di Bin Laden

Successore di Osama Bin Laden dopo la sua morte nel maggio del 2011 durante un raid statunitense in Pakistan, Al-Zawahiri proveniva da una famiglia della borghesia benestante cairota. Il padre era un professore di farmacologia all'università del Cairo mentre lo zio fu nominato grande Imam di al-Azhar nel 1929.

Anche lui entrò nel campo della medicina diventando chirurgo e da qui deriva lo pseudonimo "il dottore". Gli anni dell'università però coincidono con quelli della sua radicalizzazione che avvenne attraverso le opere di Sayyed Qutb, il leader della Fratellanza Musulmana egiziana giustiziato dal regime di Nasser nel 1966.

Gli attentati ai presidenti egiziani

Il primo arresto avvenne nel 1981 quando fu coinvolto nell'uccisione del presidente egiziano Anwar Sadat da parte di militanti del jihad islamico. In realtà a compiere l'assassinio non fu lui, il suo arresto avvenne per possesso illegale di armi e, secondo molti, furono gli anni della prigione a completare la sua radicalizzazione viste le torture a cui venne sottoposto durante i tre anni di detenzione.

Uscito dalle carceri egiziane andò in Parkistan per curare i guerriglieri mujaheddin islamici feriti che combattevano le forze sovietiche in Afghanistan. Durante questi anni anni nasce l'amicizia con Bin Laden e insieme al su gruppo nel giugno 1995 organizzerà un attentato contro l’allora presidente egiziano Hosni Mubarak ad Addis Abeba. Quest'ultimo non andò a buon fine e fu seguito dall'attentato suicida all’ambasciata egiziana a Islamabad che uccise 16 persone.

Gli attentanti suicidi e l'11 settembre

Durante quegli anni sarà al-Zawahiri a promuovere quella che divenne "la firma" di al-Qaeda ovvero gli attentati suicidi. Secondo l'intelligence americana il dottore è stato l'ideatore di quasi tutte le operazioni terroristiche condotte contro gli Stati Uniti dagli anni ’90 fino agli attentati dell’11 settembre: l’assalto ai soldati americani in Somalia nel 1993, i bombardamenti delle ambasciate americane in Africa orientale, Kenya e Tanzania, che nel 1998 uccisero più di 200 persone; l’assalto all’U.S.S. Cole nello Yemen nel 2000; gli attacchi al World Trade Center e al Pentagono nel 2001.

Negli ultimi anni la sua presenza si è gradualmente ridotta vista anche la trasformazione di al-Qaeda che da organizzazione gerarchica e centralizzata si è divisa in diversi gruppi locali dotati di un'elevata autonomia.

Il drone americano e la collaborazione con i talebani

Ad uccidere il leader di al-Qaeda è stato un drone americano che lo ha rintracciato nella casa di proprietà di un collaboratore di Sirajuddin Haqqani, attuale ministro dell’Interno ad interim e vice comandante supremo dei talebani. Stando a diversi funzionari americani, l'organizzazione terroristica da lui capeggiata era tornata ad operare in Afghanistan con il sostegno esplicito dei talebani.

Proprio in un recente report delle Nazioni Unite si sottolineava la maggiore facilità di comunicazione di al-Zawahiri, coincisa con il ritorno dei talebani in Afghanistan. Due mesi prima, sempre le Nazioni Unite sottolineavano come al-Qaeda avesse trovato "rifugio sicuro sotto i talebani" dove godeva di una "maggiore libertà d’azione".

Paolo Di Falco