
Nelle ultime settimane in Rete è rimbalzato un video registrato dal comico e fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, in cui prende pubblicamente le difese del figlio Ciro indagato, assieme a tre suoi amici, per violenza sessuale ai danni di una studentessa italo-svedese loro coetanea, durante una vacanza in Sardegna.
I fatti al centro dell’inchiesta risalgono a quasi due anni fa - all’estate 2019 - ma, solo ora, è emersa l’esistenza di un breve filmato, girato dagli stessi ragazzi col telefonino, che dimostrerebbe quantomeno l’incontro tra la giovane turista e la comitiva di Ciro Grillo. Ma che non chiarisce se la violenza ci sia effettivamente stata. Nel frattempo, però, il leader cinquestelle è uscito allo scoperto in modo rabbioso. Diverse le affermazioni dure nei confronti della studentessa, che hanno scatenato critiche da parte della politica e dell’opinione pubblica. Ma facciamo un attimo un passo indietro e vediamo cos’è successo.
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La vicenda di Ciro Grillo
La vicenda giudiziaria del figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, risaltata alle cronache per il video pubblicato lo scorso 19 aprile, è iniziata come detto all’incirca due anni fa quando una modella di origini scandinave ha accusato quattro ragazzi di tentato stupro, avvenuto in una villa di Porto Cervo, dopo una serata in discoteca. Tra i quattro giovani coinvolti c’era anche Ciro Grillo. Le indagini si sono concluse lo scorso novembre e, alla fine, tutti hanno ammesso il sesso di gruppo sostenendo però che la studentessa fosse consenziente. Particolare non da poco, a difendere la ragazza è l’avvocato Giulia Bongiorno, senatrice ed ex ministra in quota Lega nel primo governo Conte.
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Il video di Beppe Grillo in difesa del figlio e le reazioni
Nel video diffuso da Beppe Grillo attraverso Facebook, si vede il comico abbastanza alterato che spara a zero, letteralmente, su tutti compresa la presunta vittima. “Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi…io voglio chiedere veramente perché degli stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi e messi in galera e interrogati”, dichiara Grillo. “Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo”.“Allora – continua ancora Grillo – perché non li avete arrestati?”. Dando anche la ‘sua’ risposta: “Perché - dice - vi siete resi conto che non è vero niente, non c’è stato niente perché chi viene stuprato e fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano. È strano. E poi c’è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c’è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono …perché sono quattro coglioni”.
Tralasciando le considerazioni sulla lentezza e le falle del sistema giudiziario italiano, ad essere particolarmente gravi sono le affermazioni fatte sulla ragazza, rea - sempre secondo Grillo - di aver denunciato lo stupro dopo otto giorni. Ed è proprio partendo da questa frase che sono piovute le critiche maggiori contro il comico. La prima in ordine di tempo è stata la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi che ha definito le sue parole “piene di maschilismo” e che in difesa della ragazza ha ribadito: “Quando dice che la ragazza che ha denunciato il figlio per stupro è sostanzialmente una bugiarda fa un torto a tutte le donne vittime di violenza”.
Ben presto si sono anche aggiunte le prese di distanza anche di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, come dell’ex premier Giuseppe Conte che ha ribadito: ”Comprendo le preoccupazioni e l’angoscia di un padre, ma non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati, vale a dire la giovane ragazza direttamente coinvolta nella vicenda e i suoi familiari che sicuramente staranno vivendo anche loro momenti di dolore e sofferenza.”
Gli sviluppi degli ultimi giorni
A prendere le difese della ragazza sono stati davvero in tanti ed è anche nata una campagna social lanciata da Eva Dal Canto, ragazza di 29 anni che oggi abita a Manchester, che dodici anni fa fu abusata sessualmente e solo dopo molto tempo ha riconosciuto quel fatto come violenza. Sul suo profilo Instagram, in risposta al video di Grillo ha così postato una foto con l’hashtag #ilgiornodopo per sensibilizzare e far capire che non sempre si è immediatamente consapevoli di aver subito uno stupro.Una spaccatura c’è stata anche nel fronte dei quattro ragazzi coinvolti: uno di loro, dopo il polverone mediatico sollevato dal video, ha detto che durante i fatti al centro del caso stava dormendo. Nel frattempo Grillo, secondo quanto raccontato da Repubblica, ha dato mandato a un medico legale di fare una perizia sulla ragazza. Le “indagini conoscitive” sulla studentessa italo-svedese sarebbero state affidate al dottor Marco Salvi, conosciuto per aver già lavorato ai casi del serial killer Donato Bilancia e all’omicidio di Carlo Giuliani durante il G8.
Nel frattempo, tramite la loro legale Giulia Bongiorno, hanno parlato anche i genitori della ragazza che ha denunciato l’accaduto: “Siamo distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante. Cercare di trascinare la vittima sul banco degli imputati, cercare di sminuire e ridicolizzare il dolore, la disperazione e l’angoscia della vittima e dei suoi cari sono strategie misere e già viste, che non hanno nemmeno il pregio dell’inedito”.
Paolo Di Falco