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A fianco o affianco?

L’italiano orale e l’italiano scritto non corrono sempre sullo stesso binario. Sono molte, infatti, le insidie che si nascondono quando prendiamo la penna in mano. Tra queste ci sono sicuramente i casi di omonimia, ovvero di parole diverse che presentano lo stesso suono.

Come si scrive, a fianco o affianco? Qual è la forma corretta? Scopriamolo qui di seguito.

Quando si usa “a fianco”

“A fianco” o “affianco”? Beh, dipende! Entrambe le parole sono corrette, ciò che cambia è il contesto in cui vengono utilizzate. Prendiamo la prima: quando si usa “a fianco”? In questo caso, se si intende dire “a lato di qualcuno o di qualcosa”. Per esempio:

  • Prendimi il sale. Lo trovi sul tavolo, a fianco alla bottiglia.
  • Laura era seduta a gambe incrociate, a fianco a Mauro.
  • Quindi, quando si intende collocare un soggetto o un oggetto nello spazio dando coordinate circa la sua posizione, la formula corretta è “a fianco”.

    Quando si usa “affianco”

    Per quanto riguarda “affianco”, la situazione è un po’ diversa. In questo caso, abbiamo infatti a che fare con la prima persona singolare del presente indicativo del verbo “affiancare”. Questo vuol dire che “affianco” va utilizzato quando si sta parlando di un’azione. Facciamo degli esempi per chiarire:

  • Nella macchina, ferma al semaforo, c’è Simone. Mi affianco e abbasso il finestrino.
  • Giulia mi cammina davanti, con la testa bassa. La affianco e le chiedo: “Tutto bene?”
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