
L’oralità si trasforma spesso in un enigma pieno di insidie quando si cerca di tradurla su carta (o su schermo). Questo articolo è pensato proprio per risolvere un dubbio molto diffuso: come si scrive, c’entra o centra? La risposta più corretta alla domanda è: dipende. Vediamo da cosa.
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C'entra o centra: dipende dal contesto d'uso
Come si scrive, c’entra o centra? C’entrare o centrare? Come abbiamo detto, dipende. Ma da cosa? Semplice, dal contesto d’uso. Le forme sono entrambe corrette ed entrambe scorrette, a seconda del punto di vista e delle circostanze in cui vengono adoperate. Ricordiamo infatti che la lingua è un sistema vivo, che respira: ancora prima di essere un codice di regole, è uno strumento che viene appunto usato con il fine di comunicare. Ne consegue che le circostanze di utilizzo determinano spesso non solo la correttezza o la scorrettezza di un’espressione, ma anche la sua portata semantica, ovvero il suo significato.Risolviamo qui di seguito la questione, prendendo in considerazione le due grafie, una dopo l'altra. C’entra o centra?
Quando si usa c'entra
Se il significato ricercato è quello di “essere attinente” o “essere contenuto”/“trovare posto”, allora la grafia corretta è c’entra. Facciamo degli esempi:- “Ma che c’entra… io ti sto parlando di capre e tu mi parli di cavoli”.
- “Quella panchina è veramente minuscola. Secondo te c’entriamo in due?”.
Quando si usa centra
Se invece si intende il significato di “fissare nel centro” o “colpire un bersaglio”, allora la forma corretta è centra. Si tratta infatti del verbo centrare, il quale deriva direttamente dal sostantivo centro. Facciamo degli esempi:- “L’immagine è un po’ troppo a sinistra. Ora Silvio la centra”.
- “Clara mi ha tirato un pomodoro e mi ha centrato in pieno!”.
Centra o c'entra: un'omofonia che porta fuori strada
Detto questo, è facile rendersi conto che non ci sono sovrapposizioni di significato tra le due grafie, che come abbiamo visto appartengono a due verbi distinti, entrarci e centrare. Riassumendo, quindi, alla base del dilemma c’è un’omofonia (stesso suono) tra due verbi differenti che occorrono in contesti d’uso differenti.Un'omofonia che porta fuori strada un bel po' di persone, stando a quanto dice la linguista Vera Gheno, in un articolo sulla pagina dell’Accademia della Crusca: “Un dato interessante è senz'altro anche l'uso effettivo delle varie grafie. Esaminando i dati raccolti tramite Google si verifica che la forma che c'entra, cercata come frase esatta, ci dà 2.390.000 risultati; la forma che centra 62.500; non c'entra 601.000 e non centra 156.000. È chiaro che questi dati andrebbero ulteriormente raffinati, perché non distinguono i casi di uso corretto del verbo centrare in contesti come l'arciere che centra il bersaglio. Le forme corrette sono comunque (fortunatamente) maggioritarie anche nell'uso”.