
"Preferite la pace o i condizionatori accessi per tutta l'estate?" Questa la domanda fatta dal Presidente Mario Draghi che è più rimbalzata nella conferenza stampa di ieri e che è strettamente collegata all'approvazione del nuovo Def ovvero il documento di economia e finanza che prevederà 5 miliardi di euro di spesa per famiglie e imprese.
Lo stesso Premier Draghi ha sottolineato come "Non bisogna drammatizzare la situazione, ma occorre essere realisti, è chiaro che la guerra ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. Consumatori e imprese vedono oggi un futuro meno positivo, ma faremo tutto il necessario per aiutare famiglie e imprese". Ma andiamo a vedere qual è il contesto e il significato delle parole di Draghi.
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Il contesto delle parole del premier Draghi
Le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi si inseriscono in uno scenario dove sono diversi i fronti della crisi da affrontare, dalla guerra ai prezzi delle fonti di energia passando per l'aumento dell'inflazione e, per questo:"La governabilità non deve essere compromessa e si esprime con decisione e unità di intenti, che è quello che vogliono vedere i cittadini: fra la riaffermazione dei vari partiti e l’unità di intenti sono sicuro che i cittadini scelgono la seconda".Detto ciò, per ora "Lo stop alla fornitura di gas russo non è un’ipotesi al momento oggetto di discussione. Ma la situazione si sta modificando davanti ai nostri occhi, le devastazioni e i massacri ci hanno sorpreso. L’aggressione premeditata della Russia si stava svolgendo in un modo terribile, ma ora sembra che i massacri di civili e bambini aumentino e questo porta a sanzioni sempre più severe. Oggi l’embargo del gas non è sul tavolo, non so se lo sarà mai, ma tanto più diventa orrenda questa guerra tanto più i Paesi alleati si chiedono: in assenza di una nostra diretta partecipazione alla guerra cosa possiamo fare per farla smettere? Per consentire all’Ucraina di sedersi al tavolo di pace in una posizione da non serva".
Lo strappo sul gas russo rispetto alle posizioni di Germania e Olanda
In questo contesto si collocano le parole di Draghi che possono essere interpretate come un'apertura ad un eventuale embargo sul gas e un potenziale strappo rispetto alle posizioni della Germania e dell'Olanda:"Io credo che la questione sia fra la pace e il funzionamento del termosifone, o dell’aria condizionata in estate, penso che sia questa la domanda che dobbiamo farci e che faccio anche io. Sul price cap, su un tetto al prezzo del gas, aspettiamo una risposta della Ue, che a giorni farà una proposta, ma possiamo anche procedere con provvedimenti nazionali. Germania e Olanda non sono d’accordo ma a un certo punto possiamo anche fare da soli".Dall'altro lato le parole del Presidente Draghi che ha più volte ribadito come "quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace, ci chiediamo se il prezzo del gas può essere scambiato con la pace" si scontrano con la realtà dei fatti e, come ha ammesso lui stesso:"Siamo coperti sino a ottobre se oggi cessassero le forniture".
Paolo Di Falco