
Nelle ore successive c'è stato un rimpallo di responsabilità tra Israele e Gaza, e al momento è davvero difficile fare luce sulla questione, complice anche l'elevata diffusione di fake news che come sempre animano il web. Per ora, quindi, possiamo solo affidarci alle dichiarazioni delle due parti in causa, condite dalle testimonianze raccolte dai principali media internazionali.
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Attacco all'ospedale di Gaza: rimpallo di responsabilità tra Israele e Hamas
Al momento non è chiara la dinamica dell'accaduto: Hamas ha accusato Israele, sostenendo che l’ospedale sia stato colpito in un bombardamento israeliano; dal canto suo, invece, il governo israeliano ha puntato il dito contro Jihad islamico (gruppo radicale della Striscia di Gaza), dicendo che l’esplosione sarebbe stata causata per sbaglio da un razzo lanciato dalla Striscia. Anche per quanto riguarda i numeri, c'è da andarci con i piedi di piombo. Il Ministero della Salute di Gaza – vale a dire Hamas – infatti parla di almeno 500 morti, cifra che, invece, secondo la Protezione Civile dovrebbe aggirarsi intorno alle 300 vittime.In particolare, per Israele, è il Primo Ministro Benjamin Netanyahu a lanciare pesanti accuse verso Hamas. In un comunicato stampa, il Premier ha negato qualsiasi responsabilità relativa all'attacco dell'ospedale di Al Ahli, addossando la colpa ai ”terroristi barbari di Gaza”. Sul web, intanto, cominciano a circolare diversi video – diffusi da diverse testate internazionali come il 'New York Times' - ritraenti il momento dell'esplosione: il missile avrebbe colpito il vicino parcheggio dell'ospedale e la deflagrazione delle automobili avrebbe contribuito a peggiorare i danni dell'esplosione.
Nelle ultime ore, poi, il Ministero della Difesa israeliano ha diffuso un'intercettazione di un dialogo tra due esponenti di Hamas che di fatto conferma le ipotesi del governo d'Israele: il missile sarebbe partito proprio dalla Striscia di Gaza. L'audio, pubblicato da 'la Repubblica', è abbastanza chiaro: "E' stato un nostro missile?" chiede uno dei due stupito. E l'altro risponde: "Sembra di sì, il proiettile esploso è come il nostro e non è come quelli israeliani".
Cresce la tensione in Medio Oriente: oggi arriva Joe Biden
Mentre il quotidiano britannico 'The Guardian' riporta la testimonianza del dottor Ghassan Abu Sittah, presente nell’ospedale al momento dell'esplosione: ”Stavamo operando, di colpo si è sentita una grossa esplosione e il soffitto della stanza è crollato”. Anche il medico Ziad Shehadah era nell’ospedale: ”Molte delle persone presenti erano nell’ospedale perché lo ritenevano un posto sicuro, dovrebbe esserlo per la legge internazionale. Avevano lasciato le loro case perché pensavano fossero pericolose e in un minuto sono morti nell’ospedale” ha detto il primario ad 'Al Jazeer'.Nel frattempo sale la tensione in Medio Oriente. L'attacco all'ospedale ha causato diversi disordini in Egitto, Giordania, ma anche in Tunisia e in Turchia. Intanto oggi è atteso in Israele il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che si sarebbe poi dovuto recare in Giordania per partecipare a un incontro con il re giordano Abdullah II, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas e il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi: questo secondo incontro però è stato cancellato dopo l’esplosione all’ospedale.