Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • L'Anello del Nibelungo, una tetralogia di Wagner, esplora temi di potere, amore e destino attraverso un ciclo di prologhi e tre giornate, con protagonisti come Wotan, Sigfrido e Brunilde.
  • L'opera si ispira a una vasta gamma di fonti mitologiche e letterarie, tra cui la mitologia greca, le saghe norrene e il Nibelungenlied, creando una narrazione epica e complessa.
  • Wagner utilizza leitmotiv ricorrenti per strutturare la sua musica drammatica, con oltre cento motivi musicali che rappresentano personaggi, oggetti e concetti, offrendo un'esperienza narrativa e musicale unificata.
  • La costruzione del Festspielhaus a Bayreuth fu essenziale per la realizzazione della visione di Wagner di un'opera d'arte totale, integrando musica, poesia, architettura e scenografia.
  • L'interpretazione dell'Anello del Nibelungo varia da rivoluzionaria a psicologica, riflettendo i cambiamenti sociali e politici del tempo di Wagner, con simbolismi che esplorano il potere, la corruzione e la rinuncia.

L'azione si articola in un prologo e tre giornate.

Queste informazioni sono utile per capire la logica del contenuto della Tetralogia.

Il mondo si trovava ancora nel suo stato originale e non era offuscato da alcuna dominazione. Un albero di frassino aveva la funzione di radice dell'ordine sacro. Protetta dalla sua ombra, gorgogliava una sorgente, capace di nutrire l’albero sacro con la sua eterna saggezza. In una tomba avvolta nella nebbia, dormiva Erda, il più saggio di tutti gli esseri umani.

Erda era una veggente, madre delle Norne, divinità che regolano il destino umano.

Indice

  1. Il potere di Wotan
  2. La costruzione del Valhalla
  3. Il sacrificio di Frya
  4. Il tradimento di Wotan
  5. La maledizione di Alberich
  6. La nascita delle Valchirie
  7. La dinastia Wälsungen
  8. Primo atto L'arrivo di Siegmund
  9. L'arrivo di Siegmund
  10. La spada Notung
  11. Il piano di Wotan
  12. La disobbedienza di Brunilde
  13. La punizione di Brunilde
  14. La nascita di Sigfrido
  15. La sfida di Sigfrido
  16. La morte di Fafner
  17. L'incontro con Brunilde
  18. Il risveglio di Sigfrido
  19. Il piano di Hagen
  20. La vendetta di Brunilde
  21. La morte di Sigfrido
  22. L'epilogo della saga
  23. Le interpretazioni della tetralogia
  24. I simbolismi dell'anello

Il potere di Wotan

Un dio intrepido di nome Wotan era alla ricerca del potere. Egli venne a bere dalla fonte della saggezza, ma pagò questo atto con la cecità da un occhio. Voleva usare la saggezza che aveva acquisito per creare un nuovo ordine mondiale in base a leggi e contratti, stabiliti secondo la sua volontà. Wotan ruppe un ramo del frassino del mondo, poi, con un albero abbattuto ne fece la sua lancia su cui incise contratti e leggi, utilizzando le rune.

La costruzione del Valhalla

Wotan aveva così preso il potere sul mondo. Per sottolineare e rendere più solido il suo potere, Wotan voleva edificare un castello. Su consiglio di Loge, suo assistente, dette ordine ai giganti Fafner e Fasolt di assumersene l’incarico. Come ricompensa, Wotan promise loro la bellissima dea Frya. I giganti edificarono un castello degli dèi che Wotan chiamò Valhalla. Il frassino cadde e la sorgente si prosciugò per sempre. Wotan fece accatastare tronchi di legno intorno al castello che il dio del fuoco, Logey, avrebbe acceso quando si sarebbe avvicinata la fine degli dèi.

Il sacrificio di Frya

La natura era stata danneggiata dall'oltraggio di Wotan nei confronti del frassino sacro. Poiché Frya assicurava l'eterna giovinezza degli dèi, ed era quindi insostituibile per loro, Wotan mandò Logey nel mondo, per trovare un altro mezzo utile per ripagare i giganti per il lavoro svolto.
Siamo sulle rive del Reno nelle cui acque nuotano le tre figlie del Reno. Si fa avanti il nano Alberich, della tribù dei Nibelunghi, animato da un forte desiderio sessuale nei confronti delle ragazze, ma esse lo respingono, umiliandolo.

Il sole sorge e irradia, dalle profondità del fiume, l'oro che il corso d’acqua custodisce. I guardiani ne rivelano il potere magico: chi saprà come trasformarlo in un anello sarà il padrone del mondo, ma ci riuscirà solo se accetterà di rinunciare all'amore, cosa che, apparentemente, nessun essere vivente può fare. Il nano esita qualche secondo di fronte a tale prospettiva, poi opta per impadronirsi dell’oro del Reno.

La scena seguente si svolge sulle cime delle montagne, residenza degli dèi che grazie ad un accordo si sono appena fatti costruiti dai Giganti una fortezza, il Walhalla: riceveranno in pagamento la dea Frya, colei che coltiva le mele dell'eterna giovinezza.

Il tradimento di Wotan

Il re degli dèi, Wotan, non intende onorare la sua promessa, anche se è il "garante di tutti gli accordi presi". Durante un colloquio con la moglie Fricka, apprendiamo che egli ha dovuto dare in pegno l’occhio per avere il Walhalla.. Conta sul suo assistente Loge, ritenuto imbroglione e odiato dagli dèi, che non è un dio, ma una specie di demone, figura dell'elemento fuoco, che gli aveva promesso di fare di tutto affinché Frya non fosse ceduta ai Giganti. Quando l'astuto Loge arriva, spiega ai presenti che Alberich, il Nibelungo, ha rinunciato all'amore e ha rubato l'oro del Reno, con cui ha forgiato un anello che gli permetterà di sottoporre il popolo alla fatica e di accumulare un tesoro. In attesa di diventare proprietà dei giganti, la dea è loro ostaggio; la potrebbero liberare solo contro la consegna dell’oro. Privati del loro frutto della giovinezza, gli dèi deperiscono. Loge e Wotan scendono quindi nelle profondità della Terra, a Nibelheim, per rubare l'oro (rubare un ladro non è un furto, sostiene Loge). Scoprono una fucina e una miniera dove Alberich regna sovrano, compreso suo fratello Mimo, costretto a forgiare un elmo magico, che rende possibile ogni trasformazione. Ricorrendo all’astuzia, catturano il nano, lo conducono a forze sulle alture dove lo costringono a consegnare il tesoro, compreso l’anello, uno degli oggetti a lui più caro.

La maledizione di Alberich

In seguito, si ha un momento decisivo: Alberich maledice l'anello e condanna a morte tutti coloro che lo toccheranno.
I giganti si fanno avanti per lo scambio. Si concorda che il corpo della dea sarà la misura dell'oro: esso deve essere reso invisibile e quindi interamente coperto dall'accumulo di bottino. Tutto fa parte del bottino, compreso l’elmo magico e l'anello. Mentre Wotan resiste a cederlo, emerge dalle profondità Erda (Erde = la Terra) che, grazie alla sua capacità di conoscere passato, presente e futuro, spinge il dio ad abbandonare l'oggetto maledetto. La sua profezia si avvera, dando e la maledizione prende sostanza: infatti i due Giganti litigano sulla distribuzione del bottino e Fafner uccide il fratello Fasolt. Il prologo si conclude con l'ascesa degli dèi al Walhalla e Loge si ritira, perché ha percepito il corso fatale del dramma. Apparirà solo sotto forma dell'elemento "fuoco", associato al suo motivo musicale.

La musica dell'orchestra, fa sentire il motivo della spada che segnerà la sconfitta della lancia di Wotan, quindi il crepuscolo degli dei. Si tratta di una marcia trionfale e funebre insieme.

La nascita delle Valchirie

Come padrone del castello, Wotan è preoccupato per la predizione di Erda e per la maledizione di Alberich. Per cercare di saperne di più, scende nelle viscere della Terra e costringe Erda a chiarire il suo oracolo attraverso l'amore: fino a quando il nano non si riprenderà l'anello, il castello degli dèi potrà essere difeso: una figlia di Wotan, Brunilde, è la garanzia di quanto profetizzato.

La ragazza sta pensando di dotarsi un esercito di eroi in grado di difendere il Walhalla. Cresciuta con le sue otto sorelle, tutte insieme costituiscono il gruppo delle Valchirie, che andranno sui campi di battaglia per trovare gli eroi che hanno dimostrato il loro coraggio con la loro morte (Wala, significa morte, e Kyrie viene da küren = scegliere: le Valchirie, o negromanti, scelgono i morti. Tema della saga islandese, L'Edda).

La dinastia Wälsungen

Ma questi eroi saranno impotenti di fronte a un Alberich in possesso dell'anello che dona un enorme potere a chi lo possiede e che ha negato l'amore. Poi, sotto il nome di Wälse, Wotan dà alla luce due gemelli, creando la dinastia Wälsungen: Siegmund ("bocca della vittoria") e Sieglinde ("tiglio vittorioso"). Abbandona il figlio al suo destino per poter agire in piena libertà: svincolato dalle leggi, ora può riprendersi l'anello da Fafner, cosa che non è in grado di fare come garante dei trattati.

Giorno 1: La Valchiria

Primo atto

L'arrivo di Siegmund

Lo spettatore non sa quanto tempo è passato dal prologo, né quali eventi si sono verificati nel frattempo.

La scena si apre con l'arrivo di un uomo braccato e disarmato, accolto in una dimora sconosciuta dalla padrona di casa secondo le leggi dell'ospitalità. Il marito, ritornato sui suoi passi, incuriosito dalla somiglianza tra la moglie e il nuovo arrivato, si informa sull’ identità di quest’ultimo. Si scopre che lo sconosciuto appartiene alla dinastia dei Wälsen, dei fuorilegge nemici del padrone di casa, Hunding (Hund = cane); si viene anche a sapere che l’uomo ha assassinato un membro del clan di Hunding. Hunding, per il momento rispetterà i doveri dell'ospitalità, ma l’indomani i due uomini si dovranno affrontare in combattimento.

La spada Notung

Disarmato, lo sconosciuto ricorda la predizione di suo padre che gli promise, in uno stato di angoscia, una spada formidabile. La padrona di casa si unisce a lui dopo aver messo un sonnifero nella bevanda del marito. Gli racconta la sua storia, quella di una giovane donna rapita e costretta al matrimonio con la forza. Durante il matrimonio un vecchio dagli occhi penetranti venne a conficcare una spada nel tronco del frassino, davanti alla casa. Nessuno è stato mai in grado di rimuoverla. Lo straniero ci riesce e chiama la spada Notung (= Necessità). I due giovani si riconoscono fratello e sorella gemelli: i loro nomi sono Siegmund e Sieglinde. Si donano l'uno all'altra, trascinati da un amore folle.

Il piano di Wotan

Il secondo atto inizia al Walhalla: Wotan ingiunge a Brunilde di aiutare Siegmund nella lotta contro Hunding. Fricka, la moglie di Wotan, interviene come custode dei sacri vincoli del matrimonio e vuole, invece che sia vendicato l'adulterio e l'incesto: la lancia di Wotan deve punire i due amanti. In un lungo monologo, Wotan espone il suo piano e il suo fallimento: Siegmund non è altro che un essere libero. Burattino nelle mani del dio, non può assumersi l'incarico di recuperare innocentemente l'anello custodito da Fafner, cancellando la maledizione. Apprendiamo anche che Alberich corruppe una donna e, per piacere, ebbe da lei un figlio, Hagen, da liberare da ogni obbligo morale, destinato dal padre a fare di tutto per ottenere l'ambito gioiello e quindi il potere sul mondo. I piani del dio sono falliti: deve arrendersi, tentato dall'auto-annientamento. Consacra il mondo al figlio del nano e vuole la fine degli dèi. Essa asseconderà Hunding nella lotta.

La disobbedienza di Brunilde

Sieglinde esausta dorme. Brunilde appare a Siegmund per raccontargli il suo destino: diventare uno degli eroi del Walhalla, dove incontrerà suo padre. Egli rifiuta questa fine gloriosa sulla base del fatto che la sua amata non lo può seguire. Commossa dalla forza di questo amore, la Valchiria disobbedisce al padre e decide di sostenere Siegmund. Arriva il padre e spezza Notung, lasciando il figlio indifeso contro il nemico, poi fulmina Hunding con il semplice sguardo. Brunilde e Sieglinde fuggono.

La punizione di Brunilde

All'inizio del terzo atto, le Valchirie si riorganizzano: Brunilde chiede la loro solidarietà per salvare Sieglinde, che ancora non sa ancora di portare in grembo un bambino, frutto del suo amore per il fratello gemello. Prima che Wotan arrivi, essa fugge nella grotta di Fafner. La punizione della figlia ribelle sarà tanto più feroce perché ha compiuto un atto contrario alla volontà del padre: ha preferito l'amore alla gloria; legata a una roccia, addormentata, sarà consegnata in pasto al primo uomo che passerà. Essa ottiene di essere offerta solo a un eroe eccezionale, capace di attraversare una terrificante barriera di fuoco (= Loge) che la circonda, e "che non temerà la mia lancia" dice il dio. Questa seconda giornata si conclude al suono del tema di Sigfrido.

La nascita di Sigfrido

Per 17 anni la vergine ha dormito sulla roccia, circondata dalle fiamme. Il figlio dei gemelli, Sigfrido, viene accolto e cresciuto da Mimo, con l'intenzione di fargli affrontare il drago e riprendersi l'anello. Dopo la morte di suo figlio, Wotan viaggia per il mondo, sotto il nome di Wanderer (Viaggiatore), senza mai intervenire, facendo affidamento sull'indipendenza e sul coraggio di Sigfrido (= Vittoria e Gioia) e di Brunilde, non per salvare il suo potere, ma per trasmetterlo a loro.

La sfida di Sigfrido

Il giovane eroe non capisce come possa essere figlio del nano. Chiede che il fabbro forgi la spada a misura della sua forza, ma invano: tutti quelle che poteva fare si spezzano. Rimasto solo, Mimo vede uno strano viaggiatore (nel quale non riconosce Wotan), che gli offre di impegnarsi nel gioco dei tre enigmi. Le domande del Nibelungo riguardano solo l'ordine esterno del mondo e non imbarazzano lo sconosciuto. La vendetta vede la sconfitta del nano che non può rispondere alla domanda sul futuro: chi sarà in grado di forgiare Notung? Colui che non ha mai conosciuto la paura. Il viaggiatore lo lascia offrendo la testa del nano a colui che non ha conosciuto la paura. Mimo si propone di insegnare a Sigfrido la paura suggerendogli di visitare la tana del drago. Il giovane si impegna da solo a forgiare di nuovo la spada spezzata: la riduce a limatura per riportarla alla sua forma, (proprio come Wagner sintetizza gli elementi dei miti norreni e germanici per scrivere un nuovo mito moderno). Nel frattempo, il padre adottivo gli prepara una bevanda avvelenata.

La morte di Fafner

Nel secondo atto, il nano conduce Siegfrid alla tana del drago, dove, nelle vicinanze, vagano Wotan e Alberich. Ignorando la paura, egli uccide Fafner. Avendo inavvertitamente assaggiato il suo sangue, ode il canto di un uccello che gli fa conoscere le intenzioni di Mimo e gli consiglia di impadronirsi dell’elmo magico e dell'anello, senza, però, rivelarne le virtù: li possiede senza aver avuto l'intenzione di appropriarsene, senza aver desiderato l'anello, quindi senza essere influenzato dalla maledizione. Dopo aver ucciso colui che lo ha cresciuto, si lascia guidare verso la roccia da una donna meravigliosa, circondato da una fiamma terrificante.

L'incontro con Brunilde

L'inizio del terzo atto vede Wotan risvegliare Erda per imparare da lei "come fermare una ruota che gira", e come il dio può vincere l'angoscia". La scena termina quando, Waton offre il suo regno alla figlia (Sieglinde) e al nipote (Sigfrido), annunciando la fine della saggezza primordiale di Erda e la fine degli dèi. Sigfrido arriva e si scontra con il Vecchio Viaggiatore, che finge di sbarrargli la strada. Come Edipo, litiga con colui di cui non conosce la parentela, e spezza la sua lancia. La strada è aperta per raggiungere Brunilde, che la raggiunge dopo aver attraversato, senza paura, la cortina di fiamme. Dopo essersi tolto l'elmo e le armi, è spaventato dal tipo di essere che non aveva mai incontrato: la donna gli fa scoprire la paura, il primo momento della sua iniziazione all'amore. Spaventata dalla sua brutalità e dalla prospettiva di perdere la sua purezza, la figlia di Erda lo rifiuta. Alla fine, cede al desiderio sessuale, predicendo la morte degli dèi. Cala il sipario sul loro abbraccio, accompagnato da una musica esultante che contraddice le sue sinistre parole.

Il risveglio di Sigfrido

Prologo: Mentre il destino segue il suo corso, le Norne, figlie di Erda, raccontano la storia del mondo, rimandando lo spettatore a prima dell'inizio dell'opera, cioè al tempo in cui Wotan commise la prima trasgressione contro l'ordine del mondo, bevendo dalla fonte della saggezza e spezzando un ramo del frassino del mondo per farne la sua lancia. La sorgente si prosciugò e l'albero cominciò ad appassire. Ora è morto, abbattuto, e i tronchi tagliati dai suoi rami circondano il Walhalla, pronto a dare fuoco all’edificio divino. I due amanti si risvegliano. Il giovane eroe vuole lanciarsi nel mondo, mettendo fine alla felicità diffusa e noiosa che è il suo destino. Un intermezzo musicale accompagna la sua discesa dal Reno in direzione del mondo

Il piano di Hagen

Il primo atto inizia nel palazzo di Gunther, re dei Gibichungen, cioè la dinastia del re Gibich. Hagen (fratellastro di Gunther) fa sì che Sigfrido e Gunther provino il desiderio di sposarsi. Una bevanda che provoca amnesia e desiderio d'amore viene offerta a Sigfrido, in modo che dimentichi la sua innamorata e cada sotto l'incantesimo di Gutrune. Fra Gunther e Sigfrido si istaura un patto di fratellanza: Gunther aiuterà Sigfrido a conquistare Gutrune e Sigfrido aiuterà Gunther a conquistare il cuore di Brunilde. Il piano organizzato da Hagen sembra realizzarsi come concordato. I due uomini risalgono il Reno, fino alla roccia protetta dalle fiamme. Nel frattempo, Brunilde riceve la visita della sorella, Waltraute, che gli impone di restituire alle figlie del Reno l'anello che Sigfrido le aveva offerto come pegno d'amore, unica speranza per salvare di nuovo il regno degli dèi. Per amore, Brunilde rifiuta.

Arrivato davanti alla roccia, Sigfrido prende le sembianze di Gunther incapace di attraversare la cortina di fuoco strappa alla donna l'anello che porta al dito. Tra di loro. Notung, posta fra entrambi, garantisce l'innocenza di questa notte prematrimoniale.

La vendetta di Brunilde

Nell’atto II, siamo nel Palazzo Gibichungen (una famiglia di esseri umani che regna sul Reno), Hagen dorme profondamente. Suo padre, Alberich, gli appare in sogno per dirgli di non temere più né Wotan, né gli dei, la cui fine è vicina: il potere degli immortali è promesso a entrambi, se riusciranno a distruggere Sigfrido e a riprendersi l'anello. Soprattutto, Alberich raccomanda al figlio di fare in modo che l’anello non sia mai restituito alle Figlie del Reno. Hagen giura di portare l'anello a suo padre; quest’ultimo chiede ad Hagen di preparare il doppio matrimonio e di invitare i vassalli dei Gibichungen, chiedendo loro di armarsi per offrire sacrifici agli dei.

Gunther e Brunilde arrivano al palazzo. Gunther rende omaggio alla sua nuova moglie, poi benedice le nozze di Siegfried e Gutrune (sorella di Gunther).

Quando Brunilde vede Sigfrido, si stupisce di trovarlo per mano a Gutrune. Capisce allora che Sigfrido l'ha tradita: lo maledice e gli promette vendetta spietata. Rivela poi di essere la moglie di Sigfrido (un segreto che solo Hagen conosceva fino ad allora). Sigfrido nega e presta giuramento sulla lancia di Hagen. Rimasto solo con Brunilde, Hagen propone di vendicarla. Brunilde, dubitando della sua capacità di sconfiggere Sigfrido, gli rivela che la sua magia protegge l'eroe che è invulnerabile. Ma quest'ultimo non fugge mai da un nemico, la sua schiena non è protetta: questo è dunque il suo unico punto debole. Hagen e Brunilde poi convincono Gunther a vendicare il suo affronto uccidendo Sigfrido. Tutti e tre accettano di far credere a Gutrune che la morte di Sigfrido sia stata causata da un incidente. Hagen promette di nuovo di portare l'anello a suo padre.

La morte di Sigfrido

Il terzo atto inizia con la caccia. Sigfrido, essendosi smarrito lungo le rive sulle rive del Reno, incontra le Naiadi che gli chiedono l'anello che porta al dito, altrimenti, in giornata, morirà, ma per orgoglio egli non cede al ricatto. Dopo aver trovato i suoi compagni, Hagen gli ha fatto bere un filtro che gli restituisce la memoria, racconta la storia della sua vita, da cui risulta che è il marito dell'ex-Valchiria. In nome della giustizia, Hagen gli sferra un pugno alla schiena. Il corpo di Sigfrido viene riportato al castello, al suono di una marcia funebre. Gutrune accusa i suoi due fratelli di averle ucciso il marito. Gunther incolpa il suo unico fratellastro, che lo uccide. Quando Hagen vuole afferrare l'anello lasciato al dito dell'eroe morto, il suo braccio si alza, causando terrore. È in questo momento che arriva Brunilde. Apprende la verità da Gutrune e loda il suo amante, sia infido che il più fedele degli uomini, ambivalente, quindi, come ogni uomo. Accusa Wotan di essere responsabile dell'intero dramma. Fa erigere la pira funebre di Sigfrido e annuncia che si getterà tra le fiamme a lui. L'anello, passato al suo dito, purificato dal fuoco, tornerà alle figlie del Reno. Il fuoco sale e incendia il Walhalla. Il Reno straripa, le sue figlie brandiscono l'anello dopo aver annegato Hagen che stava cercando di impadronirsene. Alberich scampa al disastro.

L'Anello del Nibelungo è un'opera d'arte allo stesso modo dell'Iliade di Omero o la Divina commedia di Dante. Il lavoro è molto omogeneo, anche se è stato creato in un periodo di 25 anni e durante un complesso processo di sviluppo.

Per il testo, Richard Wagner si è basato su di un'ampia varietà di fonti primarie. Le principali sono: la mitologia greca, la saga norrena Edda e la Saga di Völsung e il Nibelungenlied tedesco.

• Wellgunde, Flosshilde e Woglinde, figlie del Reno, custodi dell'oro del

fiume (Mezzosoprano / Alto / Soprano)

• Wotan / Viandante, dio e padrone del mondo (Baritono)

• Fricka, dea del matrimonio e moglie di Wotan (soprano)

• Freya, dea e custode delle mele dell'eterna giovinezza, sorella di

Fricka (mezzosoprano)

• Donner e Froh, fratelli di Fricka e quindi anch’essi divinità (Baritono

/ Tenore)

• Erda, veggente e madre delle Norne (Alto)

• Loge, semidio e assistente di Wotan

• Fasolt e Fafner, giganti

• Alberich, Nibelungo

• Mimo, Nibelunge e fratello di Alberich

• Siegmund, figlio di Wotan e fratello di Sieglinde (Ténor)

• Sieglinde, moglie di Hunding e sorella di Siegmund (soprano)

• Brunilde, Valchiria e figlia di Wotan (soprano)

• Hunding, marito di Sieglinde (basso)

• Sigfrido, figlio di Siegmund e Sieglinde (tenore)

• Drago, Fafner trasformato in un drago (basso)

• Waltraute, Valchiria e sorella di Brünnhilde (viola)

• Gunther, re dei Gibichung (baritono)

• Gutrune, sorella di Gunther (soprano)

• Hagen, Gibichung e figlio di Alberich (basso)

Wagner stava già immaginando un'opera su larga scala quando compose Lohengrin, alla fine del 1840. Immaginò vari materiali a cui ispirarsi, tra cui "Gesù di Nazaret". Alla fine, fu la "Canzone dei Nibelunghi" che meglio corrispondeva alle sue idee e divenne un'importante base letteraria. Come sempre, Wagner iniziò, scrivendo con il libretto, con "La morte di Sigfrido" (che in seguito ebbe il nome di Götterdämmerung, Il crepuscolo degli dei). Scrisse a ritroso, in modo che il testo de L’oro del Reno (1853) fosse l'ultimo ad essere scritto. Wagner iniziò presto a comporre e scrisse l'opera nel 1853/54, in parte durante il suo soggiorno in Italia.

Non voleva portare l'opera sul palcoscenico fino a quando non avesse scritto le quattro opere, ma Ludovico II ordinò la prima contro la volontà di Wagner nel 1869, a Monaco, sette anni prima della prima rappresentazione a Bayreuth.

Wagner elaborò la storia, ispirandosi ad un'ampia varietà di fonti originali: la mitologia greca, le saghe norrene Edda e Välsung e il Nibelungenlied tedesco.

Nei suoi testi, Wagner usa spesso la rima di tipo nordico, che diverte alcuni ascoltatori e lettori dei suoi testi. Due esempi dalla canzone delle fanciulle del Reno in L’oro del Reno

– Vagalaweia ! Wallala weialaweia!

– Weia! Waga! Woge, du Welle, walle zur Wiege!

Qual era la ragione di questa strana poesia, anche per i madre lingua tedesca? Wagner era un eccellente compositore di canzoni. Era consapevole che la lingua tedesca, con le sue numerose consonanti, non era la lingua perfetta per i testi delle canzoni. Le più fastidiose erano le consonanti presenti alla fine della parola. È quindi ovvio che la rima del pentagramma non era fine a sé stessa, ma un mezzo per trattare la lingua tedesca riempiendo le frasi di vocali, in un modo adatto ai cantanti.

L'opera non è più strutturata da arie e duetti: essa è sostituita dal "Musikdrama". Come importante elemento strutturale delle quattro opere, Wagner ha usato i leitmotiv che ricorrono più volte nelle quattro opere. Ogni dettaglio importante, che si tratti di persone o cose (ad esempio l'elmo mimetico o la spada), ha la sua formula musicale.

Wagner ha già usato questa tecnica nei suoi primi lavori, e nell'Anello dei Nibelunghi diventa il principio compositivo più importante. Il numero di leitmotiv è stimato in più di cento. I motivi ritmici di base (alcuni dei quali sono solo brevi frasi) vengono modificati, intrecciati tra loro, ne creano di nuovi e diventano così l'elemento formativo dello stile dell'opera. Servono all'ascoltatore come motivi per ricordare o commentare gli eventi sul palco e indicare i collegamenti. Il leitmotiv è paragonabile al ruolo del narratore: in questo senso parliamo anche della semanticizzazione della musica. Lo stesso Wagner li chiamava "Errinerungsmotive" (modelli di reminiscenza).

L'orchestra di Wagner è costituita da un enorme numero di strumenti e va ben oltre ciò che è richiesto per il Lohengrin. Tuttavia, l'obiettivo di Wagner non era la quantità, ma una differenziazione dei colori timbrici, al fine di massimizzare l'espressività e la variazione dei modelli.

Wagner iniziò la composizione di Sigfrido nel 1857, 3 anni dopo L’oro del Reno e subito dopo il completamento de La Valchiria. Costantemente tormentato da difficoltà finanziarie, fu sconvolto nell'apprendere che il suo editore si rifiutava di pubblicare l’ Anello e che il sogno di una rappresentazione era quindi rimandato a un lontano futuro perché sarebbero mancati i fondi necessari. Inoltre, Wagner aveva rapporti con Mathilde Wesendonck, il che significava che non aveva un’idea chiara per l'impegnativa storia dell'Anello. Pertanto, la composizione dell’Anello subì un arresto.

Wagner conobbe Mathilde, che, allora aveva 24 anni, durante l’esilio a Zurigo. Il marito diventò il mecenate del compositore e Wagner iniziò una relazione segreta con la moglie. Nello stesso anno, scrisse le Canzoni di Wesendonck, ispirate a cinque poesie di Mathilde, che saranno riportate nell’opera "Tristano e Isotta". La trama di Tristano e Isotta e quella dell’opera di Wagner presentano un forte parallelismo: Tristano (= Wagner) e Isotta (= Mathilde) non possono coronare il loro sogno d’amore sulla terra perché Isotta ha una relazione con il re Marke (= Wesendonck). Pertanto, entrambi trovano l’unica soluzione nella morte per amore.

Lo stretto rapporto tra i due venne interrotto da Minna, la moglie di Wagner, quando, l’anno successivo, intercettò una lettera. La seconda moglie, Cosima, voleva cancellare tutte le tracce di Matilde e le bruciò. Ecco perché, solo le lettere di Wagner a Matilde testimoniano la relazione, che Matilde sosteneva fosse puramente platonica.

Fu solo nel 1869 che Wagner riprese il lavoro di Sigfrido. Si trattava di comporre il 3° atto. Nel 1871, i lavori furono finalmente completati. Nel frattempo, ci furono ulteriori ritardi a causa di una disputa tra Wagner e il suo mecenate Ludovico II, che ordinò che L’oro del Reno e La Valchiria fossero eseguiti a Monaco contro la volontà di Wagner.

L'epilogo della saga

Il Crepuscolo degli dèi è l'epilogo di questa vasta saga che Wagner ha raccolto da decine di fonti. Riunire questa storia epica e scrivere musica monumentale per accompagnarla può essere giustamente definita l'impresa del secolo. La trama de “L’ Anello”" abbraccia diverse generazioni, con più di 20 personaggi secondari. Non esiste nessun altro lavoro di un singolo artista che abbia creato così tanti personaggi teatrali, ciascuno con la propria personalità e il proprio destino.

Come succede in un romanzo poliziesco, iniziò la composizione dalla fine.

Prima la conclusione fu chiamata "La morte di Sigfrido", poi in seguito ebbe il titolo "Il crepuscolo degli dèi" che è la traduzione letterale di "Götterdämmerung".

Fin dall'inizio, era chiaro a Wagner che l'esecuzione di un tale lavoro nei teatri esistenti era quasi impossibile.

L'idea del suo teatro del festival era nata molto presto. Ma ci vorranno 25 anni per completare il progetto. Garantire finanziamenti per questa enorme impresa costò a Wagner molto lavoro. Nel 1872, Wagner si trasferì a Bayreuth per seguire i lavori di costruzione. Insieme a molti mecenati, riuscì a raccogliere fondi per la posa della prima pietra del Festspielhaus e per l'acquisto della Villa Wahnfried. Quattro anni dopo, il Festspielhaus fu inaugurato con L’oro del Reno. Il primo festival si svolse nel 1876 alla presenza dell'imperatore Guglielmo e di tutte le celebrità culturali europee: fu il più grande trionfo di Wagner.

Con l'Anello e la costruzione del Festspielhaus, Wagner concretizzò la sua Gesamtkunstwerk, cioè l'unione delle arti della musica, della poesia, dell'architettura e della scenografia in un tutt’uno.

La creatività di Wagner fu immensa: essa si concretizza nelle scene del Reno, nella rappresentazione scenica del Valhalla, negli ambienti della fucina di Nibelheim, nel fuoco che arde intorno al giaciglio di Brunilde o nel finale del Crepuscolo degli dei. Ognuno di questi scenari (e molti altri) sono momenti di potenza fantastica, creati da un drammaturgo esperto. Ancora oggi, la rappresentazione di queste scene pone enormi problemi tecnici e artistici ai teatri. In particolare, Il Crepuscolo degli Dèi con la sua trama densa e le diverse ambientazioni, è molto impegnativo.

Le interpretazioni della tetralogia

L'anello del Nibelungo è una sorta di parabola che può essere interpretata in molti modi. Poiché il periodo di composizione comprende 25 anni della vita di Wagner, possiamo fare riferimento a molte affermazioni e scritti di Wagner per l'interpretazione. Inoltre, anche le sue opinioni dei critici musicali si sono evolute nel corso degli anni. Significativamente, si è passati dal Wagner anarchico degli anni '48, al Wagner favorito di un re negli anni '60. Non esiste un'interpretazione "definitiva" della Tetralogia da parte del maestro stesso. Si possono individuare tre interpretazioni principali:

Wagner scrisse la maggior parte del testo durante i suoi "anni rivoluzionari", quando tutta l'Europa era nel periodo della restaurazione, dopo il Congresso di Vienna. Wagner si lamentò ripetutamente che le leggi delle monarchie fossero al servizio dei potenti. Nell'interpretazione "rivoluzionaria", gli dei rappresentano le monarchie degli anni della Restaurazione, che, minacciate dalla rivoluzione, si aggrappano disperatamente al potere con leggi corrotte. L'esistenza stessa degli dèi e dei potenti è un "peccato primitivo", poiché il possesso è in contraddizione con la natura. I giganti e i Gibichung rappresentano la nobiltà e la borghesia, che si agivano, indipendentemente dalla volontà del monarca. La borghesia può essere oggetto di strumentazione da parte della monarchia (figli illegittimi di Wotan). I Nibelunghi rappresentano la gente semplice, che viene resa schiava dagli industriali (Alberich) all'inizio dell'industrializzazione. Nei primi anni, Wagner era un adepto delle idee anarchiche e rivoluzionarie di Bakunin. Il rivoluzionario Sigfrido tentò di rovesciare il monarca, ma fallì a causa della resistenza della classe dominante contro il nuovo. La sua morte fu pagata dalla ragione di stato, ma il suo fallimento portava già i semi della rivoluzione (la caduta del Valhalla). L'oro è il simbolo dell'avidità di possesso.

Proprio come la società cambia dopo gli anni rivoluzionari 48, l'interpretazione della parabola de L’Anello cambia: i monarchi costituzionali sostituirono in parte i monarchi dal potere divino. Creano nuove leggi che assicurano il loro dominio. L'elmo magico permette loro di ricoprire il ruolo di rappresentanti del popolo. I deboli guardiani della giustizia come le fanciulle del Reno (ad esempio il parlamento) non sono in grado di proteggere l'oro (= libertà) dai corrotti (= politici e industriali). La classe media emergente della borghesia (giganti, Gibichung) è un insieme di creature senza volontà, caratterizzato dall’ aspirazione ai beni materiali. Più tardi, Wagner ha ripetutamente sottolineato come il proletariato fosse alienato dallo sfruttamento e dalla divisione del lavoro. Il martellamento delle incudini di Nibelheim corrisponde ai camini delle fabbriche degli industriali, che dominano la popolazione operaia (Nibelunghi) e che servono per accumulare ricchezze.

Wagner era convinto di essere un artista rivoluzionario. I suoi concetti di dramma musicale e di "opera d'arte totale" erano molto rivoluzionari: trovarono sostenitori ma anche detrattori. Le sconfitte più importanti e formative della sua vita furono probabilmente i suoi due tentativi di affermarsi a Parigi. Il suo fallimento (Sigfrido) è dovuto alle élite (dèi) e al pubblico che, per ragioni culturali e finanziarie (= oro e anello), non erano ancora pronti a riconoscere la musica del futuro.

Il loro gusto conservatore seguiva musica non creativa come quella di Meyerbeer per esempio (Mimo, Alberich, Hagen).

I simbolismi dell'anello

L'anello è ricco di simbolismi che ci permettono di identificare molti temi:

– Le azioni dei protagonisti possono essere interpretate psicologicamente in molti modi diversi (amore, avidità, ricerca del potere, rinuncia, ecc.)

– Sfruttamento della natura da parte dell'uomo (interpretazione verde)

– Il ruolo delle donne in una società dominata dagli uomini.

– Alienazione dell'attività professionale dalla natura e dall'uomo stesso in una società basata sulla divisione del lavoro.

• L'oro crea bellezza e verità: esso viene rubato, trasformato in un anello, crea il possesso, ma allontana l’amore. L'anello rappresenta la corruzione delle persone, a cui si arriva tramite il suo possesso. Brunilde riceve l'anello di Sigfrido come pegno e lo interpreta come un simbolo del matrimonio, che per Wagner, tuttavia, rappresenta il possesso di un altro e quindi si oppone allo stato originale. Non liberando Sigfrido, impedisce la salvezza del mondo. Sigfrido ha anche l'opportunità di restituire l'anello alle Figlie del Reno, ma fallisce a causa dell'avidità che si risveglia in lui quando apprende il significato dell'anello. L'anello è la metafora del possesso (ad esempio il denaro), che porta alla corruzione dell'uomo. Fafner diventa un mostro possedendo denaro.

• Proiezioni di persone che non nascono buone o cattive, ma che possono cambiare il loro carattere e le loro possibilità di fare il male o il bene. Sono spesso interpretati come la casta dei politici.

• Due poteri centrati sulla vita sono riconosciuti come complementari, chi esercita l'amore rinuncia al potere, chi esercita il potere tradisce l'amore. In sintesi: il possesso di denaro e potere corrompe.

• La natura e l'amore sono il mondo nel suo stato originale. L'amore è uno stato originale, che può essere equiparato alla purezza e all'innocenza.

• Nessuno dovrebbe rivendicare il diritto alla natura appropriata. Essa appartiene a tutti. Il furto delle ceneri del mondo da parte di Wotan è peccato originale. L'aspirazione alla proprietà è al centro di ogni male.

• Il crimine può essere mascherato dai potenti con astuzia; chi può mascherarsi può commettere atti che fanno apparire la legalità (ad esempio Siegfried si maschera da Gunter).

• Wotan incise le leggi e le regole che creò e su cui basò il suo potere. Wotan formò la lancia dalle ceneri del mondo. Con la sua distruzione in "Siegfried", Wotan perde la legittimità del suo potere. La legge serve chi ha potere e difende i beni.

Figli illegittimi di Wotan (Sigfrido, Valchirie, Siegmund, Sieglinde). Persone strumentalizzate dalla classe dominante per ottenere influenza illegittima. Wotan non deve permettere a Fafner di rubare l'anello. Ha un uomo apparentemente libero (prima Siegmund, poi Sigfrido) sostenuto da Brunilde nel tentativo di ottenere l'anello, mentre Wotan vuole rimanere innocente.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza dell'albero di frassino e della sorgente nella Tetralogia?
  2. L'albero di frassino rappresenta la radice dell'ordine sacro del mondo, mentre la sorgente sotto la sua ombra simboleggia la saggezza eterna. La distruzione dell'albero e il prosciugarsi della sorgente segnano l'inizio del declino dell'ordine mondiale.

  3. Chi è Wotan e quale è il suo ruolo nella ricerca del potere?
  4. Wotan è un dio intrepido che cerca il potere per creare un nuovo ordine mondiale basato su leggi e contratti. La sua azione di bere dalla fonte della saggezza e di spezzare un ramo dell'albero sacro per farne la sua lancia segna l'inizio della sua dominazione.

  5. Qual è la maledizione dell'anello forgiato da Alberich e come influisce sugli eventi?
  6. La maledizione dell'anello, forgiato da Alberich dopo aver rinunciato all'amore, condanna a morte chiunque lo tocchi. Questa maledizione diventa un elemento chiave che guida molti eventi tragici, inclusi tradimenti, omicidi e la caduta degli dèi.

  7. Come si svolge il rapporto tra Siegmund e Sieglinde e quali sono le sue conseguenze?
  8. Siegmund e Sieglinde, fratello e sorella gemelli, si innamorano follemente, sfidando le convenzioni sociali e divine. Il loro amore, segnato da adulterio e incesto, porta a conflitti divini e mortali, influenzando profondamente il destino degli dèi e degli eroi.

  9. Qual è il significato del crepuscolo degli dèi e come si conclude la Tetralogia?
  10. Il crepuscolo degli dèi simboleggia la fine dell'era degli dèi e l'inizio di un nuovo ordine mondiale. La Tetralogia si conclude con la distruzione del Walhalla, il ritorno dell'anello alle figlie del Reno e la speranza di un mondo purificato dalle ambizioni e dalle maledizioni del passato.

Domande e risposte