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Concetti Chiave

  • "Dolcenera" è un singolo di Fabrizio De André, pubblicato nell'album "Anime salve" nel 1995, che esplora diverse tematiche attraverso molteplici livelli interpretativi.
  • Fabrizio De André è riconosciuto come uno dei più importanti cantautori italiani, noto per i testi poetici che esplorano il lato oscuro della società, includendo emarginati e figure socialmente non accettate.
  • La struttura musicale di "Dolcenera" è composta da tre parti che si alternano, caratterizzate da una sezione corale in ligure, una cantata con orchestra e una strumentale, creando un ritmo incalzante.
  • La trama di "Dolcenera" tratta parallelamente l'alluvione di Genova del 1970 e la solitudine di un uomo innamorato che immagina un amore non corrisposto durante la catastrofe.
  • Il testo di "Dolcenera" utilizza un linguaggio ricco di rime e assonanze per descrivere l'acqua dell'alluvione come una metafora della sfortuna e della lotta tra amore e morte.

In questo appunto viene descritta dettagliatamente la nota canzone Dolcenera scritta dal noto cantante Fabrizio De André. Si descrive la durata della canzone, di che cosa parla al suo interno.

“Dolcenera” è un singolo di Fabrizio De Andrè, pubblicato come estratto dll’album “Anime salve” il 31 dicembre 1995. L’album, in collaborazione con Ivano Fossati, è stato pubblicato il 19 settembre 1996, ed è il tredicesimo album lanciato da De Andrè. Il singolo, della durata di 4:59 minuti, vanta il privilegio di essere la canzone di De Andrè con il maggior numero di livelli di interpretazione, toccando diverse tematiche contemporaneamente.

Indice

  1. Fabrizio De André
  2. Struttura musicale di Dolcenera
  3. Trama di Dolcenera
  4. Testo, traduzione e significato

Fabrizio De André

Fabrizio De Andrè fu un cantautore italiano musicalmente attivo dal 1961 al 1998.

E’ ritenuto universalmente uno dei più importanti artisti italiani, soprattutto grazie ai suoi testi da molti considerati vere e proprie poesie. I suoi testi sono famosi per essere uno specchio del lato più oscuro della società, infatti trattano principalmente di emarginati e gente socialmente non accettata e giudicata: umili, poveri, prostitute, ribelli, alcolizzati, suicidi, “diversi”, alcolizzati, tossicodipendenti e adulteri erano infatti i soggetti preferiti dal cantautore italiano. Dolcenera, De André articoloTali testi anticoncezionali vengono accompagnati da diversi stili musicali, infatti inizialmente De Andrè prediligeva la ballata e la canzone d’autore, ma andando avanti si avvicinò ad uno stile più vario, fatto di sonorità orchestrali, stimoli pop e rock e folkloristici e influenze etniche, producendo una musica più varia e articolata.

Struttura musicale di Dolcenera

Dolcenera è strutturata su tre parti che si alternano continuamente, rendendo il ritmo della canzone costante e incalzante per tutta la sua durata. Le tre parti sono nell’ordine: una sezione corale in ligure (realizzata da Dori Ghezzi e Luvi de Andrè, rispettivamente la moglie e la figlia del cantautore), una sezione cantata accompagnata dall’orchestra, e un’ultima sezione strumentale dell’orchestra. Quest’ordine si ripete continuamente fino alla fine del brano. La musica di Dolcenera, di cui il tema portante è realizzato dalla fisarmonica di Gianni Coscia, è profonda e presente un ritmo dall’andamento sinuoso. Il testo presenta un linguaggio ricco di rime, assonanze e figure di suono.

Trama di Dolcenera

Il brano Dolcenera racconta parallelamente il fatto relativo all’alluvione di Genova del 7 ottobre 1970, e della solitudine di un uomo che, nella sua follia da innamorato, perde il contatto con la realtà e immagina di fare l’amore con la donna da lui amata, non rendendosi conto dell’assenza di quest’ultima che invece sta perdendo la vita a causa dell’alluvione. L’autore del brano affermò in un concerto a Treviglio, il 24 marzo 1997:
«Questo del protagonista di Dolcenera è un curioso tipo di solitudine. È la solitudine dell'innamorato, soprattutto se non corrisposto. Gli piglia una sorta di sogno paranoico, per cui cancella qualsiasi cosa possa frapporsi fra se stesso e l'oggetto del desiderio. È una storia parallela: da una parte c'è l'alluvione che ha sommerso Genova nel '70, dall'altra c'è questo matto innamorato che aspetta una donna. Ed è talmente avventato in questo suo sogno che ne rimuove addirittura l'assenza, perché lei, in effetti, non arriva. Lui è convinto di farci l'amore, ma lei è con l'acqua alla gola. Questo tipo di sogno, purtroppo, è molto simile a quello del tiranno, che cerca di rimuovere ogni ostacolo che si oppone all'esercizio del proprio potere assoluto.»

Testo, traduzione e significato

Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Guardala che arriva guarda com'è com'è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei
guardala come arriva guarda guarda com'è
guardala che arriva che è lei che è lei
(in riferimento all’acqua fangosa che viene giù dalla montagna.)

nera che porta via che porta via la via
nera che non si vedeva da una vita intera così Dolcenera nera
nera che picchia forte che butta giù le porte
(in riferimento all'alluvione del '72 di Genova, "nera" è l’acqua fangosa che viene giù dalla montagna, che si porta via anche la strada. Così nera che non si è mai vista prima e che nel suo impeto abbatte i portoni delle case. Ma Dolcenera è anche il nome della donna amata dal narratore.)

nu l'è l'aegua ch'à fá baggiá
imbaggiâ imbaggiâ
Non è l'acqua che fa sbadigliare (qla pioggia che ci fa stare chiusi in casa ad aspettare che finisca)
(ma) chiudere porte e finestre, chiudere porte e finestre

nera di malasorte che ammazza e passa oltre
nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna
nera di falde amare che passano le bare
(nera come la sfiga, che ti travolge e ammazza e poi ti travolge, nera come la sfortuna che si annida nell’oscurità. L'acqua nera che ti lascia l'amaro in bocca mentre sfilano le bare: perché la maggior parte dei morti che lascia un alluvione, sono incidenti e sfortune.)

âtru da stramûâ
â nu n'á â nu n'á
Altro da traslocare
non ne ha non ne ha
(in riferimento all’acqua che, uccisa la vittima ora nella bara, l’unica cosa che può ancora spostare è il morto fino al cimitero)

ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere
ché è venuta per me
è arrivata da un'ora
e l'amore ha l'amore come solo argomento
e il tumulto del cielo ha sbagliato momento
(la moglie di Anselmo è la donna amata. Lei non sembra curarsi dell’alluvione che infuria, poiché, ormai nelle braccia del narratore, si preoccupa solo affinché possano consumare il loro amore. Infatti l’alluvione non può impedire ai due amanti di vedersi, e il fatto che sia arrivata proprio nel giorno del loro incontro è solo un contrattempo facilmente aggirabile.)

acqua che non si aspetta, altro che benedetta
acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale
acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte
(nessuno si aspettava quest'acqua che è ben altro che benedetta. acqua che porta male e "sale" di livello ed è "senza sale" ovvero non è di mare, ma acqua che arriva dalla montagna, che col suo fiume impetuoso sembra spaccare il monte, trascina terra con se e distrugge i ponti9

nu l'è l'aaegua de 'na rammâ
'n calabà 'n calabà
Non è l'acqua di un colpo di pioggia
(ma) un gran casino un gran casino

ma la moglie di Anselmo sta sognando del mare
quando ingorga gli anfratti si ritira e risale
e il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda
e la lotta si fa scivolosa e profonda
(ma la donna da lui amata, addormentatasi sul tram mentre si recava dal narratore e dunque in realtà mai giunta a destinazione, suggestionata dall’alluvione intorno a lei che tuttavia non la sveglia, sogna l’acqua del mare che si gonfia in onde grosse come un lenzuolo con sotto due amanti che fanno l’amore, mentre a causa dell’acqua che si stringe sempre di più intorno a lei rischia la vita.)

amiala cum'â l'aria amìa cum'â l'è cum'â l'è
amiala cum'â l'aria amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Guardala come arriva guarda com'è com'è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei

acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
acqua per fotografie per cercare i complici da maledire
acqua che stringe i fianchi tonnara di passanti
(pioggia battente che penetra nei solai, acqua che viene immortalata e studiata per cercare di capire quale ne sia la causa. Acqua che 'stringe ai fianchi' e intrappola i passanti.)

âtru da camallâ
â nu n'à â nu n'à
Altro da mettersi in spalla
non ne ha non ne ha

oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
che si prende per mano
a battaglia finita
come fa questo amore che dall'ansia di perdersi
ha avuto in un giorno la certezza di aversi
(dopo la distruzione causata dalla violenza della tempesta, la gente esce dai propri ripari e si dà forza reciprocamente dopo la tragedia, come fanno i due amanti che avevano paura di perdersi e invece dal gesto di quest'oggi (lei che si reca da lui ignorando la pioggia) hanno la certezza di amarsi.)

acqua che ha fatto sera che adesso si ritira
bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente
fredda come un dolore Dolcenera senza cuore
(acqua che ha scurito il cielo, che adesso sta scendendo di livello, sfila via tra la gente così bassa che risulta difficile credere che abbia causato tanti danni, ma lascia per strada lutti e dolore.)

atru de rebellâ
â nu n'à â nu n'à
Altro da trascinare
non ne ha non ne ha

e la moglie di Anselmo sente l'acqua che scende
dai vestiti incollati da ogni gelo di pelle
nel suo tram scollegato da ogni distanza
nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza
così fu quell'amore dal mancato finale
così splendido e vero da potervi ingannare
(La donna amata dal narratore giace morta a terra, l'acqua la scopre piano piano e le lascia i vestiti incollati al corpo bagnato e gelido. Il tram su cui stava è stato sommerso e lei è rimasta intrappolata. Ormai niente la collega più a questo mondo, ora che di tempo ne ha fin troppo (in contrapposizione al fatto che prima non aveva potuto aspettare che smettesse di piovere per vedere l’amato). Così fu quell'amore in realtà mai consumato, così puro e forte, che sfida la morte, da sembrare reale! Ma lei stava davvero andando da lui e lui ha immaginato tutto?

Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Guardala che arriva guarda com'è com'è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei
guardala come arriva guarda guarda com'è
guardala che arriva che è lei che è lei
(Su questo finale sembra quasi che il coro stia parlando a lui, dicendogli di guardare ancora, che presto arriverà, che sta arrivando da lui, che è sopravvissuta al temporale.)

Progetto Alternanza Scuola Lavoro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della canzone "Dolcenera" di Fabrizio De André?
  2. La canzone "Dolcenera" racconta parallelamente l'alluvione di Genova del 1970 e la solitudine di un uomo innamorato che perde il contatto con la realtà, immaginando di fare l'amore con la donna amata mentre lei sta perdendo la vita a causa dell'alluvione.

  3. Qual è la struttura musicale di "Dolcenera"?
  4. "Dolcenera" è strutturata su tre parti che si alternano continuamente: una sezione corale in ligure, una sezione cantata accompagnata dall'orchestra, e una sezione strumentale dell'orchestra, mantenendo un ritmo costante e incalzante.

  5. Chi ha collaborato con Fabrizio De André nell'album "Anime salve"?
  6. Nell'album "Anime salve", Fabrizio De André ha collaborato con Ivano Fossati.

  7. Quali sono le caratteristiche distintive dei testi di Fabrizio De André?
  8. I testi di Fabrizio De André sono noti per essere uno specchio del lato più oscuro della società, trattando principalmente di emarginati e persone socialmente non accettate, con un linguaggio poetico e anticonvenzionale.

  9. Come viene descritta l'acqua nell'alluvione di Genova nel testo di "Dolcenera"?
  10. Nel testo di "Dolcenera", l'acqua dell'alluvione è descritta come "nera", che porta via tutto, picchia forte, abbatte porte, e rappresenta la malasorte e la sfortuna, lasciando dietro di sé lutti e dolore.

Domande e risposte