Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Tutti morimmo a stento di Fabrizio De André, pubblicato nel 1968, rielabora poesie di François Villon, esprimendo temi di rabbia e disperazione.
  • Il disco si focalizza sugli emarginati della società, come drogati e prostitute, e include un recitativo che allarga la prospettiva umana.
  • Attraverso immagini potenti, l'album trasmette un messaggio di pietà e comprensione verso la fragilità umana e l'uguaglianza nella morte.
  • De André combina sensibilità personale e ricerca culturale, ispirandosi a poeti come Cecco Angiolieri e Edgar Lee Masters.
  • La sua opera riflette un costante atteggiamento di solidarietà verso gli umili e gli emarginati, in linea con la sua visione politica anarchica.

Indice

  1. Il disco di Fabrizio De André
  2. Il messaggio di Tutti morimmo a stento
  3. La sensibilità di Fabrizio De André

Il disco di Fabrizio De André

Nel 1968 Fabrizio De André incide un disco intitolato Tutti morimmo a stento. È un disco complesso e ricco, nel quale vengono rielaborate in maniera creativa alcune poesie di François Villon, in particolare la Ballata degli impiccati.

Per comprendere bene che cosa succede rispetto al testo ispiratore bisogna leggere e possibilmente anche ascoltare non soltanto Tutti morimmo a stento, ma anche la parte conclusiva del disco, un recitativo in cui tornano a parlare non soltanto gli impiccati, ma più in generale tutti gli “spostati” ai quali il disco è dedicato: i drogati, le prostitute, i condannati.

Il messaggio di Tutti morimmo a stento

Tutti morimmo a stento è piena di rabbia, ed esprime attraverso immagini di grande forza lo strazio della morte non voluta e la disperazione di chi muore senza aspettarsi niente dopo e maledicendo gli altri uomini. Il recitativo in tre parti Uomini senza fallo, semidei e la canzoncina per bambini C’era un re allargano però la prospettiva e trasmettono un messaggio positivo: tutti gli uomini sono uguali perché tutti devono morire; di fronte a questa nostra estrema fragilità l’unico comportamento degno è la pietà verso tutti i nostri simili, la comprensione, il non giudicare.

La sensibilità di Fabrizio De André

Fabrizio De André cantautore italiano che unisce una grande sensibilità personale a una ricerca culturale raffinata. Parecchi suoi comportamenti sono nati da una rielaborazione creativa di grandi poeti, da Cecco Angiolieri a Ronsard (ha musicato S’i’ fosse foco e Quando sarai ben vecchia), da Villon e Edgar Lee Masters (ha dedicato un album all’Antologia di Spoon River). La sua ricerca musicale e poetica ha continuato a evolversi negli anni; è rimasto però costante un atteggiamento di solidarietà con i “vinti”, gli “spostati”, gli umili, che sono sempre stati protagonisti delle sue canzoni, coerentemente con la sua impostazione politica anarchica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del disco "Tutti morimmo a stento" di Fabrizio De André?
  2. Il disco esprime la rabbia e la disperazione della morte non voluta, trasmettendo un messaggio di uguaglianza e pietà verso tutti gli uomini, poiché tutti devono morire.

  3. Come Fabrizio De André ha rielaborato le poesie di François Villon nel suo disco?
  4. De André ha rielaborato creativamente le poesie di Villon, in particolare la "Ballata degli impiccati", integrandole nel suo disco per dare voce agli "spostati" come drogati, prostitute e condannati.

  5. Qual è l'approccio di Fabrizio De André nella sua carriera musicale e poetica?
  6. De André ha unito una grande sensibilità personale a una ricerca culturale raffinata, rielaborando opere di grandi poeti e mantenendo un atteggiamento di solidarietà verso i "vinti" e gli umili, coerente con la sua impostazione politica anarchica.

Domande e risposte