Concetti Chiave
- Il canto degli aèdi nell'Odissea si svolge nella sontuosa reggia di Alcinoo, ambientazione che sottolinea l'importanza sociale di questi cantori.
- Demòdoco, come Femio prima di lui, rappresenta la figura del cantore che si esibisce in occasione di banchetti regali, accompagnato da strumenti a corda come la cetra o la lira.
- Gli aèdi erano in grado di adattare il loro racconto epico in base all'interesse e alle richieste del pubblico, dimostrando grande abilità e creatività.
- Il canto di Demòdoco tocca profondamente Odisseo, risvegliando in lui emozioni intense e commuovendolo fino al pianto, simbolo del suo dolore profondo.
- La similitudine del poeta tra il pianto di Odisseo e quello femminile sottolinea la gravità e la profondità del dolore vissuto dall'eroe, senza intaccarne la virilità.
Indice
L'epoca degli aèdi e la reggia di Alcinoo
Ci troviamo immersi, come per incanto, in un'epoca lontana più di tremila anni: siamo nella sontuosa reggia di Alcinoo, re dei Feaci, e assistiamo in diretta all'esecuzione di un componimento epico a opera dell'aèdo. Demòdoco è il secondo aèdo che incontriamo nell'Odissea: prima di lui è apparso il cantore Femio che, nella reggia di Itaca, davanti ai pretendenti alla mano di Penelope, intona i canti che riguardano il ritorno degli Achei dalla guerra di Troia (→ Nella reggia di Itaca).
Il ruolo e l'arte degli aèdi
Il testo, in questo modo, ci fornisce direttamente informazioni su quelle che dovevano essere le modalità e le occasioni del canto degli aèdi.
In pratica questi cantori, che si accompagnavano con il suono di uno strumento a corda (che di solito era la cetra o anche la lira) venivano invitati ai banchetti, dove erano apprezzati e onorati: lo dimostrano sia il trono su cui viene fatto sedere Demòdoco sia le parole che Odisseo gli rivolge. Essi, poi, o su richiesta degli ascoltatori o di loro iniziativa, recitavano un episodio di una narrazione epica e spesso lo elaboravano dal vivo, sul momento, basandosi su un repertorio di temi. Questa volta, ad esempio, poiché gli è stato richiesto di soffermarsi in particolare su Odisseo, Demodoco, alla fine del canto, tratta soprattutto le imprese di questo eroe. In altre circostanze la sua esibizione avrebbe potuto essere un po' diversa, pur nel rispetto della tematica centrale: secondo la disponibilità all'ascolto del pubblico, l'aèdo poteva prolungare il canto aggiungendo particolari o inserendo altri episodi, oppure si avviava rapidamente alla fine, dando però sempre un senso compiuto alla sua esibizione.
L'emozione di Odisseo e il pianto
L'abilità del cantore si manifesta sia nell'efficacia con cui ha fatto rivivere la drammaticità degli eventi, sia nella veridicità con cui li ripropone. Per tutti i presenti il canto risulta affascinante e suscitatore di emozioni, ma per Odisseo la reazione è particolarmente intensa, perché egli stesso è stato il protagonista di quelle vicende e di questo canto. Dopo dieci anni in cui ha superato prove estreme, ha affrontato pericoli di ogni genere, perdendo tutti i compagni e restando solo e ansioso di rivedere la patria, Odisseo cede infine alla forza dei sentimenti e prorompe in un pianto irrefrenabile. Il poeta lo paragona a quello di una donna che «singhiozza stridulamente» (v. 527) per la «pena straziante» (v. 530) di aver perduto patria e famiglia, mentre i nemici la trascinano via come schiava. È la rappresentazione del dolore assoluto che si tramuta nel più disperato pianto dell'anima.
Ricorrendo alla similitudine con il pianto femminile, il poeta non intende sminuire la virilità dell'eroe, ma rappresentare la profondità del suo dolore:
nei poemi omerici gli uomini sono i protagonisti di imprese e atti di valore il cui prezzo di dolore viene pagato sempre e completamente dal genere femminile, che è quindi il termine di riferimento più appropriato.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo degli aèdi nella reggia di Alcinoo?
- Come si manifesta l'abilità del cantore Demòdoco?
- Qual è la reazione di Odisseo al canto di Demòdoco?
- Perché il poeta paragona il pianto di Odisseo a quello di una donna?
- In che modo gli aèdi adattavano le loro esibizioni?
Gli aèdi, come Demòdoco, erano cantori che si esibivano durante i banchetti, accompagnandosi con strumenti a corda. Erano apprezzati e onorati, e recitavano episodi epici, spesso elaborandoli sul momento.
L'abilità di Demòdoco si manifesta nell'efficacia e veridicità con cui fa rivivere la drammaticità degli eventi, suscitando emozioni intense nei presenti, specialmente in Odisseo.
Odisseo reagisce con un pianto irrefrenabile, poiché il canto rievoca le sue esperienze dolorose e le prove estreme affrontate, evocando un dolore profondo e assoluto.
Il poeta usa la similitudine con il pianto femminile per rappresentare la profondità del dolore di Odisseo, senza sminuire la sua virilità, poiché nei poemi omerici il dolore è spesso associato al genere femminile.
Gli aèdi adattavano le loro esibizioni in base alla richiesta del pubblico, prolungando il canto con particolari aggiuntivi o episodi diversi, mantenendo sempre un senso compiuto.