Concetti Chiave
- L'aedo intrattiene gli ospiti di Itaca con un canto sul difficile ritorno degli eroi Greci da Troia.
- Penelope, colpita dalla triste melodia, scende nella sala principale e chiede all'aedo di cambiare il canto.
- Telemaco difende l'aedo, spiegando che il canto glorifica gli eroi e che la sorte è decisa da Zeus.
- Telemaco invita Penelope a tornare alle sue occupazioni, ribadendo la sua autorità nella casa.
- Penelope, turbata dalle parole del figlio, riflette e piange per Odisseo, finché Atena non la fa addormentare.
Indice
Il canto dell'aedo e la reazione di Penelope
L'aedo cantava in mezzo a loro ed essi sedevano ascoltandolo in silenzio: egli cantava del ritorno degli eroi Greci da Troia, reso difficile da Pallade Atena. Dalle stanze del piano superiore, Penelope, ascoltando quel canto melodioso, decise di scendere la scala del palazzo e di recarsi nella sala principale, seguita da due ancelle. Non appena la bellissima donna si trovava in mezzo ai propri spasimanti, fermatasi in piedi davanti a una colonna si coprì il volto con un velo, mentre accanto a lei sostavano le serve. In lacrime, si rivolse all'aedo: «Femio, tu conosci molti altri canti che possono intrattenere gli uomini, canti di dei e di eroi, resi gloriosi dalle melodie degli aedi. Scegli uno di questi per costoro, che seduti ti ascoltano e sorseggiano il vino. Ma te ne prego, interrompi questa melodia così straziante, perché ogni volta che l'ascolto mi spezza il cuore e mi riempie di rimpianto e di tristezza. Mi ricorda quell'uomo conosciuto per la sua gloria in tutta la Grecia».
Telemaco difende il canto dell'aedo
Telemaco ribatté alla madre: «Perché impedisci che Femio intrattenga gli ospiti come meglio desidera? La colpa non è dei cantori, piuttosto di Zeus: è lui che regola la sorte di tutti gli uomini. Femio non ha alcuna colpa nel cantare la maledetta sorte dei Greci, il suo è un canto che rende lode ali eroi e fa conoscere la loro gloria a tutti quelli che lo ascoltano. Il tuo cuore e il tuo animo sopportino dunque questa musica, ricordati che non solo Odisseo, ma anche molti altri eroi valorosi non sono riusciti a ritornare da Troia. E ora, torna nelle tue stanze e pensa al tuo telaio e al tuo fuso; comanda alle serve di badare al proprio lavoro. Al canto ci penseranno gli uomini ed io: dal momento che in questa casa comando io».
Penelope riflette e si ritira
Penelope se ne tornò nelle stanze stupefatta di quelle parole, riflettendo su di esse. Con le ancelle tornò alle sue stanze, dove per lungo tempo pianse per il destino di Odisseo, il suo amato sposo, fin tanto che Atena non la fece addormentare in un sonno soave.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la reazione di Penelope al canto dell'aedo?
- Come ha risposto Telemaco alla richiesta di Penelope?
- Cosa ha fatto Penelope dopo il confronto con Telemaco?
Penelope, ascoltando il canto dell'aedo che narrava del ritorno degli eroi Greci da Troia, si commosse profondamente, chiedendo all'aedo di interrompere la melodia straziante che le spezzava il cuore e le ricordava Odisseo.
Telemaco ha difeso il diritto dell'aedo di cantare, spiegando che la colpa non è dei cantori ma di Zeus, e ha esortato Penelope a sopportare la musica, ricordandole che molti eroi non sono tornati da Troia. Ha poi invitato Penelope a tornare alle sue stanze e a occuparsi delle sue attività.
Penelope, colpita dalle parole di Telemaco, è tornata nelle sue stanze, dove ha pianto a lungo per il destino di Odisseo, finché Atena non l'ha fatta addormentare in un sonno soave.