Concetti Chiave
- Anchise, principe troiano, fu amato da Afrodite per un intervento di Zeus, che volle umiliarla facendola innamorare di un mortale.
- Afrodite si presentò ad Anchise come principessa frigia e, dopo una notte insieme, gli rivelò la sua vera identità promettendogli incolumità a patto di mantenere il segreto.
- Dall'unione tra Afrodite e Anchise nacque Enea, il cui nome riflette il dolore della dea per aver amato un mortale.
- Purtroppo, Anchise violò il segreto e fu colpito da un fulmine di Zeus, ma fu salvato da Afrodite; le versioni del mito variano sugli effetti di questo incidente.
- Secondo la tradizione romana, Anchise ed Enea furono tra i pochi troiani a sopravvivere alla caduta di Troia, risparmiati dai nemici.
Indice
Il Principe Troiano e Afrodite
Questo principe troiano, figlio di Capi e di Temista (secondo altri di Egesta) e appartenente al ramo cadetto della dinastia reale, secondo uno dei tre Inni omerici ad Afrodite , fu il primo dei tanti mortali amati dalla dea.
La Vendetta di Zeus
Zeus, stanco della continua tentazione che la cintura magica di Afrodite suscitava anche in lui, come in ogni altro essere, divino o mortale che fosse, decise di umiliarla facendola innamorare a sua volta di quest’uomo. Ella sposò pertanto Anchise fìngendosi una principessa frigia.
Il Segreto di Anchise
Dopo aver trascorso la notte nella sua umile spelonca di pastore, sul monte Ida, Afrodite rivelò all’uomo la propria identità e, nonostante egli avesse giaciuto con una dea, gli promise l’incolumità in cambio del segreto sull’accaduto. Il figlio della loro unione sarebbe stato Ainèias, Enea, come era stato penoso (ainén) per lei giacere con un mortale.
Le Conseguenze del Tradimento
Anchise purtroppo non conservò il segreto e il fulmine scagliatogli contro dall’irato Zeus l’avrebbe ucciso se Afrodite non fosse intervenuta a salvarlo. Mentre le versioni più antiche del mito sostengono che Anchise perse la vita in questo scontro, tradizioni meno remote riferiscono che, pur scampando alla saetta divina, sarebbe da quel momento rimasto cieco, o con la schiena irrimediabilmente curva in avanti, o anche storpio. Secondo i Romani, quella di Anchise e di Enea fu una delle poche famiglie troiane che si salvò dalla rovina della città di Troia, perché risparmiata dagli stessi nemici.