Concetti Chiave
- Il IV libro dell'Eneide racconta la tragica storia d'amore tra Didone ed Enea, culminata in odio a causa della separazione voluta dagli dei.
- Didone, innamorata e distratta dalla passione, trascura i suoi doveri regali mentre mostra a Enea le ricchezze di Cartagine.
- Una freccia di Cupido, con le sembianze di Ascanio, induce Didone a cercare la vicinanza del figlio di Enea, intensificando la sua ossessione amorosa.
- I vocaboli legati alla follia descrivono Didone come sopraffatta dall'amore, evidenziato dalla metafora "dolce fiamma".
- Una similitudine tra una cerva ferita e Didone sottolinea la devastante passione amorosa causata dalla freccia di Cupido.
Indice
- La passione di Didone ed Enea
- Il destino di Cartagine e Roma
- Ascanio e l'inganno di Cupido
- La follia amorosa di Didone
- Il giuramento infranto e la similitudine
La passione di Didone ed Enea
Il IV libro dell’Eneide è interamente dedicato alla grande storia d’amore e di morte di Didone. La regina Cartaginese si unisce infatti ad Enea, abbandonandosi ad una forte passione destinata però a trasformarsi in un crudele odio a causa della separazione dall’amato, voluta dagli dei.
In questo passo viene appunto descritta la donna, ardente d’amore che vaga per tutta la città con Enea, dimenticando però le proprie responsabilità da regina.
Il destino di Cartagine e Roma
La regina innamorata mostra ad Enea “le ricchezze sidonie e la città preparata” in quanto i due protagonisti del racconto sono uniti sia da un’ardente passione amorosa, sia dal compito divino di fondare due città: Cartagine per Didone, Roma per Enea.
Questo verso (v.75) indica quindi la nascita di Cartagine.
Ascanio e l'inganno di Cupido
Nella mitologia Ascanio, anche chiamato Iulo dai latini, è il figlio di Enea e di Creusa. Nell’Eneide la figura del discendente dell’eroico Enea è presente molte volte, come in questo passo: secondo la leggenda Didone si sarebbe innamorata del futuro fondatore di Roma a causa di una freccia scagliatagli dal dio dell’amore, Cupido, il quale aveva però assunto le sembianze di Ascanio; proprio per questo la regina cartaginese è indotta a cercare la vicinanza del piccolo Iulo.
La follia amorosa di Didone
I vocaboli appartenenti al campo semantico della follia sono, per esempio: folle (v.78), pende dalle labbra del narratore (v.79), si tormenta da sola e giace (v.83), ..
Questi vocaboli sono indirizzati alla figura di Didone folle a causa del sentimento che Cupido ha insinuato nel suo animo.
La passione amorosa è rappresentata con un’efficace metafora: “dolce fiamma” nel verso 66. Questo indica appunto l’ardente sentimento di Didone verso Enea.

Il giuramento infranto e la similitudine
E’ inoltre necessario ricordare che la regina cartaginese era già stata sposata e dopo la morte del suo sposo aveva giurato di non provare più il sentimento amoroso per nessun altro uomo.
Nei vv. 69-73 è collocata una similitudine la quale unisce la cerva ferita con la regina innamorata; questa scelta stilistica è stata adottata dal poeta in quanto Didone è stata trafitta da una freccia, scoccata da Cupido, colpevole della sua passione amorosa eccessiva verso Virgilio. Anche l’animale selvatico è stata colpito da una freccia, a causa di un pastore, per catturarla quindi questo accomuna i due soggetti.
Nell’espressione Illium absens absentem auditque videtque (v.83) si può trovare la figura retorica della consonanza [somiglianza di suono tra le ultime sillabe di due parole, in questo caso lontana-lontano, nelle quali le consonanti sono uguali ma le vocali diverse].
Questo può evidenziare ulteriormente il sentimento di Didone, la quale dopo aver lasciato da poco Enea, soffre già della sua assenza.
per approfondimenti vedi anche:
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del IV libro dell'Eneide?
- Qual è il destino di Cartagine e Roma secondo il testo?
- Come viene descritto l'inganno di Cupido nel testo?
- Qual è la similitudine usata per descrivere il sentimento di Didone?
Il IV libro dell'Eneide è dedicato alla storia d'amore e di morte di Didone, la regina cartaginese, e di Enea, che si uniscono in una passione destinata a trasformarsi in odio a causa della separazione voluta dagli dei.
Didone ed Enea sono uniti non solo dalla passione amorosa, ma anche dal compito divino di fondare due città: Cartagine per Didone e Roma per Enea, come indicato nel verso 75.
Cupido, assumendo le sembianze di Ascanio, figlio di Enea, scaglia una freccia che induce Didone a innamorarsi di Enea, portandola a cercare la vicinanza del piccolo Iulo.
Nei versi 69-73, Didone è paragonata a una cerva ferita, trafitta da una freccia di Cupido, simile a un animale colpito da un pastore, evidenziando la sua passione amorosa eccessiva.