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Concetti Chiave

  • L'epica medievale si sviluppò in ambienti aristocratici, ispirandosi alle gesta dei cavalieri feudali e diffondendosi grazie ai giullari.
  • La produzione epica variava per aree linguistiche: in Francia con le chansons de geste, in Spagna con i cantari e nel mondo germanico con poemi basati su leggende nordiche.
  • In Italia settentrionale, le chansons de geste influenzarono la nascita dei poemi della letteratura franco-veneta.
  • Tra XII e XIII secolo, il romanzo cortese cavalleresco fiorì nell'area di lingua d'oïl, celebrando virtù cortesi e rivolgendosi a un pubblico elitario.
  • In Italia, il successo della narrativa cortese portò a volgarizzamenti che integravano materiali di diversi autori, ampliando l'accesso a queste storie.

Indice

  1. Origini e diffusione dell'epica medievale
  2. Differenze regionali nell'epica medievale
  3. Evoluzione del romanzo cortese cavalleresco

Origini e diffusione dell'epica medievale

L’epica medievale, nata in ambienti aristocratici e di corte contestualmente all’affermarsi delle lingue volgari nazionali, si ispirava alle gesta dei cavalieri feudali. La diffusione di questi materiali anche tra i ceti popolari si deve ai giullari.

Differenze regionali nell'epica medievale

La produzione si presenta differenziata per aree linguistiche e geografiche: nella Francia settentrionale nacquero le chansons de geste (XI secolo), in volgare d’oïl, che combinarono storia e leggenda, per celebrare le origini del regno capetingio e i suoi eroi (Canzone di Orlando); in Spagna, i cantari in lingua castigliana testimoniarono la lotta della civiltà cristiana contro il mondo arabo musulmano (Poema del mio Cid); nel mondo germanico, i primi poemi epici attinsero a un vasto patrimonio di narrazioni, per lo più antiche leggende nordiche (Beowulf, Canzone dei Nibelunghi).

Nell’Italia settentrionale la diffusione delle chansons de geste diede invece origine ai poemi della letteratura franco-veneta.

Evoluzione del romanzo cortese cavalleresco

Tra il XII e il XIII secolo, l’area di lingua d’oïl vide la fioritura del romanzo cortese cavalleresco, prima in versi, poi in prosa (ciclo bretone-arturiano, imperniato sulle storie di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda). Il nuovo genere letterario, destinato al pubblico elitario dei cortigiani, esprime le virtù e gli ideali cortesi di generosità e gentilezza. Tra gli autori si ricordano Chrétien de Troyes e Goffredo di Strasburgo. In Italia, il successo della narrativa cortese si tradusse in volgarizzamenti che fondevano materiali di scrittori diversi.

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