Concetti Chiave
- La poesia epica medievale si caratterizza per la figura del cavaliere, un eroe che difende la fede cristiana e la giustizia, come dimostrato dai poemi di Rolando e del Cid Campeador.
- Nel Rinascimento, la figura del cavaliere evolve, rappresentando un uomo con debolezze e passioni umane, riflettendo i nuovi ideali umanistici del periodo.
- Orlando, nell'Orlando Furioso di Ariosto, incarna il cavaliere rinascimentale, distaccandosi dalla difesa della fede per seguire passioni amorose, segnando un cambiamento nella narrativa epica.
- La Gerusalemme liberata di Tasso riporta l'eroe religioso in primo piano, seppur con conflitti interiori, mostrando una tensione tra fede e passioni umane.
- Il Don Chisciotte di Cervantes rappresenta la fine del cavaliere medievale, con una critica alla figura tradizionale attraverso l'ironia e la decostruzione del mito cavalleresco.
Indice
L'epica medievale e i suoi eroi
La poesia epica non si esaurì con i poemi di Omero e di Virgilio. Nel periodo medievale, infatti, e nei secoli successivi, ebbe una vasta diffusione, dando origine a un gran numero di poemi e di romanzi in prosa. L'eroe dell'epica medievale, e il cavaliere "senza macchia e senza paura" che combatte in difesa della fede cristiana, della patria, della giustizia... E' il caso di Rolando, l'intrepido paladino di Carlo Magno, guerriero coraggioso che si batte fino all'estremo sacrificio in difesa della religione cristiana, ed è anche il caso del Cid Campeador, l'eroe nazionale spagnolo che combatte contro gli arabi che avevano occupato parte della Spagna. Anche se arricchiti di elementi fantastici, questi poemi rispecchiano senz'altro la realtà sociale e culturale del medioevo, centrata sulla figura del cavaliere considerato un campione della fede e un difensore della cristianità contro gli infedeli.
La trasformazione del cavaliere nel Rinascimento
Nel 400 e nel 500, però, con l'affermazione della civiltà umanistica e rinascimentale, la figura del cavaliere si trasforma. Egli ora, nei poemi epici, non viene più rappresentato come l'eroe per eccellenza, il depositario di tutte le virtù, bensì come un uomo con le debolezze, le passioni tipiche degli altri uomini. Tale trasformazione riflette pertanto le nuove realtà e mentalità del Rinascimento, attente a valorizzare l'uomo e i suoi sentimenti. In questo periodo inoltre la materia cavalleresca intende soddisfare le esigenze di una società aristocratica di gusti ricercati, più facile a entusiasmarsi per le narrazioni di amore e di avventura che per le vicende di guerra e di dedizione al dovere.
Orlando e la nuova epica rinascimentale
Ecco allora che Orlando, paladino di Francia, protagonista dell'Orlando Furioso di LUdovico Ariosto, non è più rappresentato come un valoroso difensore della fede, ma come un cavaliere che lascia il campo cristiano di Carlo Magno e la difesa di Parigi , travolto dalla passione amorosa della bellissima Angelica, figlia del re del Catai.
Il ritorno dell'eroe religioso e la fine del cavaliere medievale
Nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, invece, il cavaliere torna a essere l'eroe animato da forti ideali religiosi, anche se tormentato da passioni terrene. Infine nel 600 il Don Chisciotte dell'autore spagnolo Miguel De Cervantes segna la definitiva scomparsa del cavaliere medievale.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali dell'eroe nell'epica medievale?
- Come si trasforma la figura del cavaliere nel Rinascimento?
- In che modo Orlando viene rappresentato nell'epica rinascimentale?
- Qual è il significato del "Don Chisciotte" di Cervantes per la figura del cavaliere medievale?
L'eroe dell'epica medievale è il cavaliere "senza macchia e senza paura" che combatte in difesa della fede cristiana, della patria e della giustizia, come Rolando e il Cid Campeador.
Nel Rinascimento, il cavaliere è rappresentato come un uomo con debolezze e passioni, riflettendo le nuove realtà e mentalità umanistiche che valorizzano l'uomo e i suoi sentimenti.
Orlando, nel "Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto, è rappresentato non più come un difensore della fede, ma come un cavaliere travolto dalla passione amorosa per Angelica.
Il "Don Chisciotte" di Miguel De Cervantes segna la definitiva scomparsa del cavaliere medievale, rappresentando la fine di quell'ideale eroico.