Concetti Chiave
- L'Enūma Eliš è il mito della creazione babilonese, scoperto in forma frammentaria nel 1849 presso la Biblioteca di Ashurbanipal a Ninive.
- Il poema epico, scritto in accadico su sette tavolette, descrive la creazione del mondo, una battaglia tra divinità e l'elevazione di Marduk come dio supremo.
- Esistono diverse versioni del mito, con la versione della Biblioteca di Ashurbanipal datata al VII secolo a.C., ma si presume che le sue origini risalgano al periodo antico babilonese.
- Il racconto include elementi come la creazione degli uomini dal sangue di un dio e la formazione del cielo e della terra da un essere divino ucciso.
- L'Enūma Eliš non solo glorifica Marduk ma ha anche un significato politico e religioso, essendo utilizzato in contesti rituali legati a fenomeni naturali stagionali.
Indice
Informazioni sull'Enūma eliš
L’Enūma Eliš è il mito della creazione babilonese. Esso fu recuperato dall'archeologo inglese Austen Henry Layard nel 1849, in modo frammentario, nelle rovine della Biblioteca d’Ashurbanipal a Ninive, nella regione dell’Iraq. Una forma di tale mito è stata pubblicata dall’inglese assiriologo George Smith nel 1876.
Circostanza e ritrovamento
Precedentemente la scoperta delle tavolette, elementi sostanziali del mito erano sopravvissuti attraverso gli scritti di Berosso, il quale era uno scrittore babilonese del III secolo a.C. e sacerdote di Bel. Questi elementi sono stati conservati nel libro di Alexander Polyhistor sulla storia caldea, che è stato riprodotto da Eusebio nel libro 1 del suo Chronicon. Al suo interno sono descritti lo stato primordiale di un'oscurità abissale e dell'acqua, i due esseri primordiali esistenti in esso. La descrizione poi riguarda la creazione di ulteriori esseri, in parte umani ma con varianti di ali, teste e corpi animali, e alcuni con entrambi gli organi sessuali. Il testo descrive anche un essere femminile che guida su di loro, chiamato Omoroca, e la sua uccisione da parte di Bel, il quale la tagliò a metà, formando il Cielo da una parte e la Terra dall'altra. Non c’è solo questo, infatti il testo descrive anche la decapitazione di un dio e la miscelazione del sangue del dio con il suolo della Terra, che porta alla creazione degli uomini. Alla fine, c'è anche un riferimento alla creazione da parte di Bel delle stelle, del Sole, della Luna e dei pianeti. Berosso diede anche un resoconto del saggio Oannes, una sorta di ibrido tra uomo e pesce, che apparve dal mare e insegnò alle persone ogni sorta di conoscenza, tra cui scrittura, legislatura, costruzione, matematica e agricoltura. Berosso mostrò il racconto della creazione sotto forma di un discorso tenuto dagli Oanne. Poi vennero scoperte tavolette di argilla contenenti iscrizioni relative ad analoghi di storie bibliche furono scoperte da AH Layard, Hormuzd Rassam e George Smith tra le rovine del Palazzo e della Biblioteca di Ashur-bani-pal durante gli scavi presso il tumulo di Kuyunjik, Ninive tra il 1848 e il 1876.Cronologia e mito
Le tavolette del re non erano più antiche del VII secolo a.C, provenendo dalla biblioteca di Assurbanipal a Ninive. Comunque, King propose che le tavolette fossero copie di precedenti opere babilonesi, poiché maggiormente glorificavano Marduk, e non il dio favorito degli assiri Assur. King propose anche che le sculture trovate nel tempio di Ninib a Nimrud rappresentassero Marduk che combatteva Tiamat, datando così la leggenda del drago almeno al regno di Ashurnasirpal II, due secoli prima della biblioteca di Assurbanipal. La maggior parte degli studiosi attualmente attribuisce una data ancora precedente alla composizione dell’epopea: le leggende di Tiamat e dei suoi mostri esistevano molto prima, fino al sovrano cassita Agum I, già a partire dal XVII secolo a.C. Inoltre, è stato suggerito che il mito, o almeno la promozione di Marduk in esso, risalga all'ascesa della prima dinastia babilonese, durante lo stesso periodo in cui Marduk venne proclamato dio nazionale. Una promozione simile di Marduk si vede nelle prime righe del Codice di Hammurabi.Modificazioni
Esistono molteplici copie delle tavolette: le tavolette della biblioteca di Ashur-bani-pal tendevano ad essere ben scritte su argilla molto fine, mentre le tavolette neobabilonesi erano spesso scritte e realizzate con minor precisione, nonostante esistessero ottimi esempi. Tutte le tavolette, sia quelle assire che quelle babilonesi, avevano il testo in righe e la forma del testo era identica tra le due. Una tavoletta del British Museum, conosciuta come versione "bilingue" della leggenda della creazione, narra della creazione dell'uomo e degli animali da parte di Marduk con l'aiuto di Aruru, così come la creazione di i fiumiTigri ed Eufrate, della terra e delle piante.Contenuto, spiegazione e uso rituale
L'Enūma Eliš rappresenta la fonte primaria della cosmologia mesopotamica. Secondo Heidel il suo scopo primario era quello di elogiare Marduk ed era importante nel rendere quel dio babilonese capo dell'intero pantheon, attraverso le sue azioni nella sconfitta di Tiamat e nella creazione dell'universo. Heidel ritiene che il testo abbia un messaggio politico oltre quello religioso. Il testo contiene molte parole di origine sumera, inclusi i nomi dei mostri di Tiamat, il vento di Marduk e il nome usato per l'uomo è il sumero lullu. Però il dio principale nell'epica è il babilonese Marduk. Infine, è stato consigliato che la lettura rituale del poema coincidesse con l'inondazione primaverile del Tigri o dell'Eufrate in seguito allo scioglimento della neve nelle regioni montuose a monte.Domande da interrogazione
- Che cos'è l'Enūma Eliš e qual è la sua importanza?
- In quali circostanze è stato ritrovato l'Enūma Eliš?
- Qual è il contenuto principale dell'Enūma Eliš?
- Qual è la cronologia e l'origine del mito dell'Enūma Eliš?
- Qual è l'uso rituale dell'Enūma Eliš?
L'Enūma Eliš è il mito della creazione babilonese, recuperato in modo frammentario nel 1849 da Austen Henry Layard. È un poema epico fondamentale per comprendere la visione del mondo babilonese, descritto su sette tavolette di argilla in scrittura cuneiforme.
L'Enūma Eliš è stato ritrovato nelle rovine della Biblioteca di Ashurbanipal a Ninive, Iraq, durante gli scavi condotti da Austen Henry Layard. Successivamente, altre tavolette sono state scoperte da George Smith e altri archeologi.
L'Enūma Eliš descrive la creazione del mondo, una battaglia tra dei con la supremazia di Marduk, la creazione dell'uomo per servire le divinità mesopotamiche, e si conclude con un inno a Marduk. È una fonte primaria della cosmologia mesopotamica.
La versione della Biblioteca di Ashurbanipal risale al VII secolo a.C., ma la composizione del testo è presumibilmente della fine del II millennio a.C. o dell'epoca di Hammurabi. Elementi del mito risalgono almeno all'era cassita, dal XVI al XII secolo a.C.
L'Enūma Eliš veniva utilizzato in alcuni festival e si ritiene che la sua lettura rituale coincidesse con l'inondazione primaverile del Tigri o dell'Eufrate. Il suo scopo principale era elogiare Marduk, rendendolo capo del pantheon babilonese.