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Studiata attraverso osservazioni durante il corso della storia, venne addirittura formulato un calendario in base alle sue fasi. La “falce d’argento” (come la definisce Gabriele D’Annunzio) si trova sulle bandiere della maggior parte degli Stati islamici, in quanto simbolo dell’antico Impero turco. Nel secolo trascorso, il nostro satellite divenne motivo di contesa tecnologica che si concluse il 20 luglio 1969, quando l’uomo per la prima volta calpestò il suolo lunare. E' possibile analizzare la luna attraverso un percorso multidisciplinare che comprende l'analisi poetica delle seguenti poesie di tre autori inglesi: To the moon di Percy Bysshe Shelley, Romeo and Juliet di William Shakespeare e Endymion di John Keats. Un altro poeta analizza il tema della Luna nelle sue poesie, Giacomo Leopardi in Canto notturno del pastore errante dell’Asia e in Dialogo della Terra e della Luna.
Nella seguente tesina in ambito filosofico vi è una forte connessione tra Leopardi e il filosofo Arthur Schopenhauer che elabora la metafisica del desiderio, secondo cui l’infelicità umana ha orgine, per entrambi, da un'insuperabile distanza tra infinità del desiderio e la finitezza della realtà. Anche un altro intellettuale celebre, Dante Alighieri, descrive la luna nel II canto del Paradiso, rappresentandola come se fosse una nube densa, luminosa, solida e liscia.
L'artista Vincent Van Gogh descrive la luna in un suo celebre dipinto "Cielo stellato"; qui la Luna viene rappresentata da Van Gogh dopo aver studiato l'allineamento astronomico: Venere si trovava al massimo della luminosità fra i due mesi. La luna era in quella fase il 23 maggio e nel dipinto viene rappresentata in questo modo. Petronio descrive la Luna nel Satyricon con queste parole: “La luna luceva come a mezzo giorno. Arriviamo a un cimitero: il mio uomo si mette a farla tra le tombe, io mi siedo canterellando e conto le tombe quante sono...". In Scienze la luna viene analizzata considerandola come unico satellite naturale terrestre che si trova più all'interno del Sistema solare e privo di luce propria. La seguente tesina di maturità delinea come in Fisica la luna può essere descritta anche come magnetosfera, ovvero una regione dello spazio che circonda il pianeta, in cui i fenomeni sono dominati e organizzati da un campo magnetico. Nella storia inoltre si è verificato anche il fenomeno dell'allunaggio nel corso della guerra fredda. Molto importante fu quindi lo sbarco sulla luna della spedizione americana guidata da Armstrong.
Letteratura inglese: Percy Bysshe Shelley (To the moon) e William Shakespeare (Romeo and Juliet); John Keats (Endymion).
Letteratura italiana: Giacomo Leopardi (Canto notturno del pastore errante dell’ Asia e Dialogo della Terra e della Luna).
Filosofia: Arthur Schopenhauer.
Italiano: II canto del Paradiso di Dante Alighieri.
Storia dell’Arte: Vincent Van Gogh (Cielo stellato).
Letteratura latina: Petronio (Satyricon).
Scienze: la Luna.
Fisica: The magnetosphere (la magnetosfera).
Storia: L’allunaggio sullo sfondo della guerra fredda.
Luna: presenza costante e simbolo suggestivo - Tesina che analizza il tema della luna in Letteratura italiana.
Pink Floyd, il lato oscuro della luna
- Tesina per liceo scientifico che effettua un viaggio tra le tematiche artistiche filosofiche letterarie e scientifiche legate alla musica del gruppo londinese dei Pink Floid.
Conquista dello spazio (23685) - Tesina multidisciplinare che analizza la conquista dello spazio.
Luna - Da Leopardi alla corsa allo spazio - Tesina che descrive la luna in Leopardi, Van Gogh, Friedrich.
Luna: la sua influenza sull''uomo
- Tesina che analizza l'influenza della luna sulla storia e in altre discipline di studio.
Luna, sfera familiare nel buio - Tesina che descrive la luna in varie materie di studio.
Stelle... - Tesina in Power Point che, attraverso un percorso multidisciplinare, descrive la luna e le stelle.
Luna: le sue diverse personalità - Tesina che descrive la luna e i suoi molteplici aspetti.
Luna: ombelico del mondo - Tesina che descrive la luna nelle varie discipline di studio.
Luna - In viaggio con... - Tesina che descrive il viaggio dell'uomo alla scoperta della luna nel corso della storia.
Luna: silenziona, candida, enigmatica - Tesina che descrive la luna in varie materie.
Luna, molteplicità di aspetti - Tesina che analizza la luna e i suoi aspetti.
Molteplici aspetti della Luna - Tesina per liceo scientifico che tratta della luna e dei suoi molteplici aspetti.
Endymion is a long poem in
four books in rhyming
couplets about the love of the
shepherd Endymion for the
moon goddess Cynthia (called
in the mythological Greek
world Selene or Diana in the
Roman one).
The moon is Beauty, the
source of joy.
Beauty could be either
physical (women, nature,
everything is subject to
decay) or spiritual (friendship
love, poetry, all things which
are immortal and eternal)
The physical Beauty is the
expression of the spiritual one
through imagination (the
creative force of Beauty).
He re-interpreted the ancient
10
Greek art and poetry in
G. Leopardi - Canto notturno del
pastore errante dell’Asia &…
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli? […]
Se la vita è sventura
Perché da noi si dura?
Intatta luna, tale
È lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale. […]
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore. […]
Forse erra dal vero, 11
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
… Dialogo della Terra e
della Luna
Terra: Sei tu popolata veramente, come affermano e giurano mille
filosofi antichi e moderni, da Orfeo sino al De la Lande? […]
Luna: Io sono abitata. […] Né bestie né uomini; che io non so che
razze di creature si sieno né gli uni né le altre. […]
Terra: Almeno mi saprai tu dire se costì sono in uso i vizi, i misfatti,
gl’infortuni, i dolori, la vecchiezza, in conclusione i mali? Intendi tu
questi nomi?
Luna: Oh cotesti sì che gl’intendo; e non sono solo i nomi, ma le
cose significate, le conosco a maraviglia: perché ne sono tutta piena,
in vece di quelle altre che tu credevi.
Terra: Quali prevalgono ne’ tuoi popoli, i pregi o i difetti?
Luna: I difetti di gran lunga.
Terra: Di quali hai maggior copia, di beni o di mali?
Luna: Di mali senza comparazione.
Terra: E generalmente gli abitatori tuoi sono felici o infelici?
Luna: Tanto infelici, che io non mi scambierei con il più fortunato di
loro. […] Perché il male è cosa comune a tutti i pianeti dell’universo, o
12
almeno di questo mondo solare.
Canto notturno
Il (appartenente
al ciclo pisano-recanatese)
venne composto fra ottobre
1829 e aprile 1830 mentre il
Dialogo (compreso nelle
Operette morali) venne
composto nell’aprile 1824.
La Luna è identificata con la
Natura, che è totalmente
indifferente alle domande e al
destino dell’uomo come di tutti
gli esseri viventi.
Dato che la sofferenza è
condizione ed essenza della
vita, la più grande disgrazia è il
giorno della nascita. 13
Francesco De Sanctis
Giacomo Leopardi Arthur Schopenhauer 14
“Leopardi e Schopenhauer sono una
cosa. Quasi nello stesso tempo l’uno Dialogo fra
creava la metafisica e l’altro la poesia A. e D. (1858)
del dolore. Leopardi vedeva il mondo
così, e non sapeva il perché[…]. Il
perché l'ha trovato Schopenhauer con la
scoperta del Wille”.
Il fondamentale elemento di parentela
tra il poeta e il filosofo è la metafisica
del desiderio.
L’infelicità umana deriva, per entrambi,
dall’insuperabile distanza tra l’infinità
del desiderio e la finitezza della realtà, e
il piacere non è che una momentanea
cessazione del dolore.
Per Schopenhauer la soddisfazione di un
desiderio o ne suscita altri o fa
precipitare l’uomo nella condizione
negativa della noia.
Per Leopardi la noia è il peggiore dei
mali, perché è la piena consapevolezza
dell’uomo della sua infelicità. 15
Mentre per il filosofo la libertà arriva
con il Nirvana, per il poeta non esiste:
Arthur Schopenhauer
Ogni individuo, tanto
più è vicino
a una delle fonti dei
dolori della vita umana,
quanto più è
lontano dall’altra
Parerga e
paralipomena 16
La volontà è un insieme di
Schopenhauer distingue i
impulsi caotici; è irrazionale e
concetti di fenomeno e cieca, al di fuori di spazio e
noumeno. tempo.
Fenomeno: illusione che L’uomo ha dentro di sé la
chiama “velo di Maya” (di volontà di vivere (wille zur
derivazione indiana). leben) che lo porta a
Noumeno: realtà che si rincorrere dei bisogni.
nasconde dietro le illusioni e “Per un desiderio che venga
che il filosofo deve appagato, ne rimangono
smascherare. almeno dieci insoddisfatti;
Credere in queste illusioni
inoltre la brama dura a lungo,
significa essere schiavi del le esigenze vanno all’infinito;
nostro intelletto che crea l’appagamento è breve e
queste rappresentazioni misurato con mano avara.
soggettive. Per questo “il Anzi la stessa soddisfazione
mondo è una mia (Il
finale è solo apparente”
rappresentazione” (incipit mondo come volontà e
dell’omonimo scritto). rappresentazione).
Il “velo di Maya” si frappone
La vita oscilla perennemente
fra l’uomo e il noumeno, la fra dolore (per la mancanza di
volontà (Wille), che sta alla qualcosa) e noia (temporanea
17
base del mondo e anche soddisfazione del desiderio).
dentro l’uomo stesso.
Non esiste libertà perché Le vie di liberazione sono
l’uomo è schiavo della L’arte e soprattutto la musica
volontà. Di conseguenza “è (espressione dell’assoluto):
funesto a chi nasce il dì sono una sospensione
(Leopardi-Canto
natale” temporanea dalla realtà;
notturno). La morale: si divide in
Persino l’amore e la passione
giustizia (di carattere
sono tranelli della volontà negativo, reprime la tendenza
contro gli individui per a imporsi sugli altri) e in carità
spingerli a generarsi. Il (amore disinteressato per gli
destino di ognuno è già stato altri, cioè compassione);
deciso da essa, che quindi è L’ascesi: consiste nella
alla base anche dei rapporti noluntas; questa è il rifiuto
fra gli uomini, spinti della volontà ma non indica il
dall’egoismo. suicidio, che ne è il trionfo. Si
La volontà ha reso la storia
intende un percorso di
teatro della violenza: non rinuncia, castità, digiuno che
esiste perciò il progresso e il riprende dai santi cristiani.
dolore è condizione Il Nirvana (dal concetto di
universale! Upanishad buddhista): è lo
La liberazione della volontà è
stato assoluto di distacco
nella morte o in un percorso dalle cose. 18
di catarsi.
Dante – Canto II (Paradiso)
Parev’a me che nube ne
coprisse
lucida, spessa, solida, e
pulita,
quasi adamante che lo sol
ferisse. vv. 30 – 33
Dove: Nel cielo della Luna
Quando: Tra le 13:00 e le 15:00 del
13 aprile (mercoledì di Pasqua)
Intelligenze angeliche: Angeli
Beati: Spiriti che mancarono ai voti;
si presentano come figure
evanescenti, quasi fossero immagini 19
riflesse
La Luna, corpo celeste che caratterizza il primo cielo del Paradiso,
viene rappresentata come una nube, non solo luminosa e densa,
ma anche solida e liscia, simile a un diamante colpito dai raggi
com’acqua recepe
solari. Essa riceve in sé Dante e Beatrice, “
raggio di luce permanendo unita” e come Cristo è unità di natura
divina e umana allo stesso tempo.
Secondo la tradizione popolare, le macchie lunari sono la
rappresentazione del fascio di spine portato sulle spalle da Caino,
esiliato sulla Luna.
Dante, seguendo la dottrina di Averroè (filosofo di fede
musulmana), crede che le macchie derivano dalla maggiore e
minore densità della superficie lunare.
Beatrice dimostra perché sia sbagliata l’opinione di Dante. Il cielo
ottavo è quello delle stelle fisse, le quali appaiono differenti tra loro
per qualità e quantità di luce. Se la differenza fra questi astri
dipendesse solo dalla densità, questi eserciterebbero sulla terra la
stessa influenza, variamente distribuita. In realtà essi esercitano
influenze differenti che dipendono da diversi principi, e non solo
dalla densità. Se le macchie dipendessero esclusivamente da
quest’ultima si potrebbero formulare due ipotesi: o la luna presenta
dei buchi (e durante le eclissi la luce solare passa attraverso essi) o
presenta degli strati più o meno densi (e in corrispondenza di quelli
20
a maggior densità la luce che colpisce la superficie lunare si riflette
Notte stellata – V. Van
Gogh
“Spesso penso che la notte sia più viva e più
riccamente colorata del giorno” V. Van Gogh 21
(lettera al fratello Theo)
Autore: Vincent Willelm van
Gogh (1853-1890)
Titolo: “Notte stellata” oppure
“Cielo stellato”
Collocazione: Museum of
Modern Art, New York
Dimensioni: 72×92 cm
Tecnica: olio su tela.
Datazione: tra il 23 maggio e il
19 giugno. E’ stato possibile
datarla quasi certamente grazie
ai riferimenti nelle lettere che
l’artista ha inviato al fratello
Theo e con lo studio dell’
allineamento astronomico:
Venere era al massimo della
luminosità fra i due mesi. La
luna il 19 giugno è a tre quarti
(tavola in alto) e non al primo,
nella cui fase è dipinta (tavola in
basso). La luna si trovava in 22
quella fase il 23 maggio. In
questo intervallo è stato dipinto
Soggetto della
raffigurazione è un
paesaggio di un borgo, di
notte con dei colli sullo
sfondo; la tela venne
realizzata durante il
soggiorno alla clinica di
Saint-Rémy.
Prevale la volta stellata
(due terzi del quadro) sul
borgo (rimanente un
terzo).
I cipressi creano un
collegamento fra la
tranquillità del borgo e
l’energia (provocata dal
turbinio dei colori fra loro
contrastanti), l’ansia e
l’angoscia che Van Gogh
provava quando
osservava il cielo dalla
sua stanza e mentre 23
dipingeva la tela.
Il cielo notturno è reso da
spesse pennellate di diverse
tonalità di blu, in contrasto con
le tonalità accese e luminose
delle stelle, rese da vortici di
linee.
Le cime dei cipressi sono rese
con pennellate slanciate, le
superfici arrotondate fittamente
tratteggiate sono i crinali dei
monti e le forme geometriche
rappresentano l’architettura del
paese. 24
Petronio - Satyricon
Provocato da Trimalchione, un tal
Nicerote racconta una storia
terrificante. […]
“La luna luceva come a mezzo giorno.
Arriviamo a un cimitero: il mio uomo si
mette a farla tra le tombe, io mi siedo
canterellando e conto le tombe quante
sono. Poi, come torno con gli occhi al
compagno, quello è lì che si sveste e
depone tutti gli abiti al margine della
strada. Io avevo il cuore in gola, ero più
morto che vivo. Quello allora piscia in
cerchio intorno agli abiti e
all'improvviso diventa lupo. Badate che
non scherzo: non mentirei per tutto
l'oro del mondo. Dunque, come dicevo,
una volta quel che divenne lupo,
incominciò ad ululare e fuggì nelle
selve. […] Non riuscii più a chiuder
occhio, ma, appena fatto giorno, via di 25
corsa alla casa del nostro Gaio. […]
Autore e datazione dell’opera
Se l’autore del Satyricon è il L’opera venne tramandata
personaggio rappresentato da con vari titoli ma è conosciuta
Annales, Satyricon
Tacito negli allora si con quello di o
Satyrica.
tratta di T. Petronius Niger (Tito
Petronio Nigro) che Tacito Satyricon: probabilmente
stesso definisce elegantiae satura;
deriva dalla parola è
arbiter. genitivo plurale neutro retto
libri,
Intellettuale e persino console da sostantivo sottinteso
Georgicon libri
nel 62, fece parte della cerchia (simile a di
di Nerone. Caduto in disgrazia, Virgilio).
morì suicida nel 66 per volontà Satyrica è formato da due
dell’imperatore stesso. satyri
grecismi: (personaggi
-ikòs
Il romanzo può essere datato mitologici) + (suffisso).
intorno al 60 d. C. Ci è pervenuto solo un
lungo frammento narrativo
che comprende alcuni versi;
non sappiamo di quanti libri
fosse composto il romanzo. 26
Trama
Encolpio, il protagonista, narra le avventure che ha vissuto con
l’amato Gitone e l’amico Ascilto.
Dopo aver discusso con il retore Agamennone sulla decadenza
dell’eloquenza, vengono costretti a partecipare ad un’orgia
purificatrice per aver offeso il dio Priapo, divinità che simboleggia
il sesso maschile. cena Trimalchionis
Disgustati, i protagonisti prendono parte alla
che occupa i frammenti ritrovati; Trimalchione è un liberto
arricchito che ostenta le sue ricchezze. In seguito Encolpio
incontra Eumolpo, vecchio letterato, che declama la presa di Troia
(Troiae halòsis).