
Addio a uno degli elementi dell’esame di Stato – denominazione questa introdotta dalla riforma avviata nel 1997 dal ministro Luigi Berlinguer – che piaceva di più ai ragazzi: la tesina. Nel vecchio esame infatti, i maturandi avevano l’opportunità di iniziare il colloquio orale con un argomento a piacere. Un approfondimento su un tema deciso dal candidato, chiamando in ballo anche più di una materia, che ha permesso a migliaia di studenti di allentare la tensione nel momento in cui si sedevano di fronte alla commissione schierata. Dalla maturità 2019 si cambia ed esce di scena il lavoro finale multidisciplinare. È dunque arrivato il momento dei bilanci. E, come in tutte le storie che finiscono, si tirano le somme. Ad esempio, come e quando è nata la tesina?
Tesina maturità: il battesimo con la riforma Berlinguer
A introdurla Il D.P.R. 323/98, il decreto con cui si mette nero su bianco la riforma della maturità targata Berlinguer. All’articolo 4 (contenuto dell’esame), comma 7, si legge: “Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato”. Nessun limite dettato dal programma scolastico, nessuna forma prestabilita. C’è chi, negli anni, ha portava un elaborato scritto che illustrava una tesi, chi una mappa concettuale che schematizzava gli spunti proposti, chi una presentazione multimediale fatta al computer (con audio, video e animazioni). Qualcuno ha addirittura fatto entrare in aula persone, animali, oggetti vari. I ragazzi, da quel momento, potevano hanno potuto dare sfogo alle proprie passioni e fantasie.
Le tesine più amate: Sogno, Follia e Tempo sul podio
Nel tempo, però, si sono consolidati dei temi caldi che sono diventati dei veri e propri protagonisti degli esami di maturità dal 1999 in poi. I più gettonati? Quelli entrati nel cuore dei maturandi e tramandati? Skuola.net, attingendo al proprio archivio, ha individuato quelli più cercati. Nei primi dieci posti ci sono dei grandi classici come il ‘Sogno’, il ‘Tempo’, la ‘Follia’. In tanti, però, provano a cimentarsi con tematiche più complesse come la ‘Mafia’ e le ‘Donne’. Molto amate anche le arti: le tesine sui ‘Colori’, sulla ‘Musica’ e sulla ‘Danza’ ne sono la testimonianza. C’è chi si butta sul nazional-popolare scegliendo il ‘Calcio’. Senza dimenticare letture alternative dei caposaldi del programma di quinto, come la ‘Seconda Guerra Mondiale’.
Maturità 2019, addio tesina
E ora, che succede? Dal 2019, come detto, si apre una nuova era. L’ultima riforma dei cicli scolastici ha infatti investito pure la maturità. Apportando cambiamenti non di poco conto: cancellata la terza prova (gli scritti tornano a essere due, quella d’italiano e quella d’indirizzo, come in passato), modificati i punteggi delle prove (massimo 20 crediti sia agli scritti che all’orale), viene dato maggior peso al curriculum scolastico (fino a 40 punti). E la tesina? Nei decreti attuativi della Buona Scuola non si parla di lavoro finale multidisciplinare. Entra invece in scena l'alternanza scuola lavoro. Le ultime dichiarazioni del ministro dell'istruzione lo confermano: "La tesina non ci sarà, quello della maturità sarà un colloquio che partirà da spunti diversi compresa anche l'alternanza scuola lavoro" ha affermato Bussetti in una recente intervista.
Addio tesina, le lacrime degli studenti
Ma come reagiranno gli studenti (e nello specifico, i maturandi) a questa notizia? A fine anno scolastico 2017/2018, Skuola.net ha intervistato circa 2000 studenti di quinta superiore, chiedendo loro che tipo di lavoro finale avrebbero preferito portare all'esame orale, se avessero potuto avere facoltà di scelta. Il 67% aveva risposto che avrebbe mantenuto volentieri la tesina.Tanti studenti quindi, forse, non prenderanno benissimo la notizia della fine della tesina. Tuttavia c'è da dire che, come testimonia un'altra recente survey di Skuola.net, la maggioranza dei maturandi promuove in sostanza i cambiamenti che la riforma porterà all'esame di maturità.