Maturità 2018 esame orale: ecco perché studiare all’ultimo minuto non vi aiuterà affatto

Accanto ai secchioni che hanno iniziato a non uscire dall'inizio dell'anno scolastico per preparare l'esame di maturità 2018 ci sono loro, quelli che studieranno all'ultimo. Come riportano anche la maggior parte degli esperti, nessuna delle due tattiche servirà a molto.

Ma è certo che la seconda porterà più danni che altro.
Quindi bandite le ripetizioni a macchinetta a soli due giorni dall'orale con il cronometro accanto, ma anche alle chiuse in camera senza mangiare o andare in bagno. Perché? Ecco spiegato in pochi passaggi.

Poco riposo

Chi studia in ritardo non ha tempo da perdere. Per questo sacrifica le preziosissime ore di riposo. Il risultato è facile da capire. Arriverete stanchi alla prova e per ricordare qualche passaggio dovrete fare ancora più fatica. Se non ci credete, pensate che grazie al sonno la mente rielabora le informazioni assorbite con ordine e "pulizia". Ecco perché l'effetto immediato sarà sentirsi più lucidi e in grado di allacciare maggiori nozioni in un discorso.

Ripassare un secondo prima

Su questo argomento ci sono due filosofie di pensiero. Chi lo fa e chi no. Se il ripasso vi rende più sicuri bene, a patto che si tratti di una pratica leggera. Evitate di studiare i concetti poco prima di entrare in aula. La tensione è tanta e la memoria non vi aiuterà a ricordare tutto come se aveste imparato in precedenza.

Il rimedio? Monotono ma giusto

Lo saprete già, tra ramanzine di professori e genitori. Studiare tutto l'anno con costanza e serietà è la mossa più saggia. Il cervello ha il tempo per immagazzinare il possibile senza grandi sforzi. Pensate a un allenamento in palestra. Come pretendereste di avere esiti positivi dopo due o tre giorni di training esaustivo? Al contrario, andando ogni giorno in palestra i muscoli cresceranno senza traumi e stress. Ecco perché anche per la prova orale dovrete prepararvi necessariamente con largo anticipo.

Serena Santoli