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di Simone Calomino
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orale maturità 2021 chi inizia

Il 26 aprile porta con sé tutta una serie di novità riguardanti la nostra vita quotidiana e, naturalmente, anche l’attività scolastica. Un riepilogo sulle nuove disposizioni relative alla scuola stabilite dal DL n.

52 del 22 aprile 2021 lo si trova in un’apposita nota pubblicata dal Ministero dell’Istruzione. Da tale nota risulta evidente che le intenzioni ministeriali sono quelle di riportare in presenza un numero sempre crescente di studenti, pur rispettando i limiti posti dal legislatore. Vediamo nel dettaglio alcuni aspetti importanti di ciò che accadrà nei prossimi giorni.

Ritorno a scuola, la precedenza ai maturandi

Il cosiddetto decreto “riaperture” prevede che l’attività scolastica in presenza sia assicurata sull’intero territorio nazionale dal 26 aprile sino alla fine dell’anno scolastico 2020-2021. Naturalmente vi sono alcune percentuali da rispettare: in zona gialla e arancione l’attività in presenza è garantita fra il 70 e il 100% degli studenti; in zona rossa, il valore scende fra il 50 e il 75%. Ciò che è certo – e che interessa in particolar modo i maturandi – è che nei casi di un’attività in presenza inferiore al 100%, la precedenza viene data agli studenti che devono sostenere l’esame di maturità e a chi frequenta il primo anno. Il ministero infatti raccomanda che “venga riservata una quota di didattica in presenza maggiore agli studenti che frequentano le classi iniziali e finali dei cicli scolastici, anche al fine di meglio accompagnare la preparazione agli esami di Stato”.

Ritorno a scuola, le altre indicazioni

Se questa che abbiamo visto è forse l'informazione che più coinvolge i ragazzi di quinta superiore, la nota aggiunge altri dettagli non trascurabili: ricorda infatti che, fino alla terza media, a prescindere dalla zona di rischio, a tutti gli alunni deve essere garantita la presenza in classe. I presidenti di Regione (e i sindaci) non potranno derogare su questa misura, né sulle percentuali di presenza nelle scuole superiori, eccetto “in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, anche con riferimento alla possibilità di limitarne l'applicazione a specifiche aree del territori”.
Ovviamente, come in passato, viene in ogni caso "garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali". Qui il testo completo.

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