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Maturità, addio al tema di Storia: scoppia la protesta articolo

E’ stata finalmente codificata la nuova maturità che avrà il suo debutto nel giugno 2019. E le novità inizieranno proprio con la prima prova, presta per il prossimo 19 giugno, e che aprirà ufficialmente questa maturità riformata.
Tra i tanti cambiamenti, quello che sta facendo molto discutere è l’esclusione della traccia dedicata al tema storico.

Tema storico escluso dalla maturità e gli storici in rivolta

La nuova prima prova, stabilita dalla Commissione con a capo il professor Serianni, illustre linguista, escluderà definitivamente la traccia del tema storico. Questa importante decisione ha portato con sé moltissime polemiche. In prima linea contro l’esclusione c’è la Giunta centrale per gli studi storici e delle Società degli storici, che ha appreso la notizia con sgomento e preoccupazione. Soprattutto perché seguita dalla riduzione delle ore scolastiche dedicate alla Storia all’interno degli Istituti Professionali.
«La storia orienta i giovani nelle loro scelte», questo l’appello degli storici che chiedono a Bussetti un ripensamento sul provvedimento appena annunciato.

Maturità: in difesa del tema storico

La notizia dell’esclusione del tema storico dalla maturità 2019 sicuramente fa discutere.
Nonostante questa traccia non sia mai stata la preferita dagli studenti, infatti i dati sulla maturità degli scorsi anni parlano chiaro, né il Ministero, né la preposta Commissione hanno mai consultato gli storici, gli insegnanti e gli studenti, nelle scuole e nel mondo accademico per avere un punto di vista completo sul significato e sul ruolo del tema all'interno dell’esame.
Ma il vero focus della protesta è segnato dall'assenza delle motivazioni per il declassamento di una materia riconosciuta e posta spesso alla base delle conoscenze superiori. E proprio per questo gli storici chiedono con fermezza una revisione del Documento firmato dalla Commissione Serianni.