
In principio erano foglietti pieni di formule, stralci di traduzioni, riassunti nascosti nei luoghi più impensabili. Oggi, invece, l'amato smartphone ha facilitato il compito agli aspiranti "copioni".
L’importante, però, è non essere beccati: i commissari esterni di Maturità cercano di rimanere aggiornati elaborando contromosse per fermare i furbetti ma è una battaglia persa in partenza. I numeri lo dimostrano, e dimostrano che, nonostante i controlli, esiste una buona fetta di studenti che riescono a sbirciare qua e là durante le prove scritte. Ma qual è la data che letteralmente "scatena" la copiatura? Ecco i dati dei sondaggi di Skuola.net effettuati a ridosso delle principali date della maturità dello scorso anno.
La seconda prova, regina di copiature
Secondo un sondaggio condotto durante la maturità 2016 su 1500 maturandi, circa il 30% ha ammesso di aver copiato durante la prova di maturità più ostica e temuta: la seconda prova. Il mezzo prediletto da cui attingere informazioni? Il 47% si è affidato al passaparola tra i compagni, un 27% ai classici bigliettini. E poi naturalmente Internet, con il 25 % dei copioni che ha confessato di essere riuscito ad usare il proprio smartphone durante l’esame. In barba alle regole del Miur che impongono la consegna dei cellulari prima dell’inizio delle prove.
La terza prova, che copia copia!
Segue la stessa tendenza la terza prova, il quizzone, dove gli studenti che hanno copiato durante l’esame di Stato 2016 sono stati uno su quattro (indagine su 1000 maturandi). Nel 16% dei casi utilizzando la navigazione web del proprio smartphone (alcuni dicono di averlo fatto mentre erano comodamente seduti al banco. Due “copioni” su cinque hanno invece preferito i più tradizionali bigliettini, mentre il 44% si è fatto passare il compito direttamente dai suoi compagni.