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Maturità 2016: quello che gli studenti non dicono ma condividono

Questi giorni parli poco, è vero, ma chi lo farebbe con tutta quella pressione che la maturità ti ha messo sulle spalle. Ma non dire niente non equivale a non pensare, lo sappiamo bene. Anche perchè di pensieri che ti frullano per la testa questa maturità te ne ha messi parecchi in testa: tracce, commissari non sempre al massimo della simpatia, ansia da colloquio orale e calcolo dei voti sono ai primi posti, seguiti subito dopo dalla rabbia verso quel compagno che non ti ha aiutato, o verso quello che nonostante sia stato meno preparato di te è comunque riuscito a prendere un punteggio più alto del tuo.

Per non parlare della preoccupazione per il futuro. Sì, sappiamo tutto, ma solo perchè abbiamo letto quello che tu e le altre migliaia di maturandi avete condiviso su Facebook. Ti facciamo un riassunto?

IL SAGGIO - ARRABBIATO – Abbiamo visto, per esempio, che c’è chi si è lasciato andare a commenti che fanno riflettere e quelli che sono persino pronti a mettere in atto una tragedia solo perché non soddisfatti dal voto. L’errore dettato soprattutto dall’età, è di pensare che il punteggio della maturità sia una sorta di giudizio eterno. Non è così, avrai tante occasioni per riscattarti.

Maturità 2016: quello che gli studenti non dicono ma condividono

IL RASSICURANTE – Chi l’orale lo ha già fatto sa benissimo cosa si prova prima della fatidica data. Ecco che, ‘forte’ dell’esperienza, cerca di aiutare con consigli e suggerimenti i compagni di quel viaggio chiamato maturità 2016.

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Guarda come superare l'ansia da orale

IL SENTIMENTALENon manca poi chi si lascia prendere dal ‘sentimentalismo’ in un momento così delicato come può essere quello della maturità per uno studente. D’altronde, una lacrimuccia ci sta!

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IL MOTIVATORE – Chi non si è lasciato scalfire da un brutto voto preso alle prove scritte è Pronto a sollevare il morale a se stesso e agli altri. Ecco quindi che il post-maturità e i successi futuri diventano la cosa a cui pensare.

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IL SOLIDALE – Nonostante non ci si conosca è facile sentirsi parte di un qualcosa, anche se virtuale, come il caso di un gruppo Facebook. L’unione infatti, fa la forza, anche attraverso un pc.

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Quello che i maturandi non dicono (ma condividono) articolo

Manlio Grossi