
La vigilia della maturità è soprattutto il tempo dello studio e dell’ansia. Gli studenti cercano di fare un piano d’attacco per ripassare tutte le materie per l’orale, gli argomenti fondamentali per le prove scritte, per ultimare la tesina.
Ma, a molti di loro, sta sfuggendo un particolare che per qualcuno potrebbe diventare fondamentale: il funzionamento dei vari passaggi; le regole d’ingaggio. Conoscerle aiuta sicuramente a gestire meglio l’intero esame. Peccato che non tutti sanno come sono strutturate e quanti punti assegnano le prove, come sono composte le commissioni, chi decide le tracce. A dirlo è una web survey di Skuola.net che ha sottoposto a circa 2mila maturandi alcune domande ‘organizzative’. E già dalle basi s’intuisce che le cose non sono proprio chiarissime: clamoroso che 2 maturandi su 10 non sappiano che la maturità 2017 inizi il 21 giugno. Ma è solo la cosa che balza di più agli occhi.
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Maturandi confusi sui punteggi delle prove d’esame
In pochi, ad esempio, sanno a quale punteggio corrisponde la sufficienza al colloquio orale: più di 1 maturando su 2 (il 57%) sostiene che sia 18. Ma, regolamento alla mano, al candidato considerato ‘sufficiente’ non può essere attribuito un voto inferiore ai 20 punti su 30; a saperlo però è solo il 35% di chi tra poco dovrà sostenerlo. Mentre l’8% esagera e dice che la sufficienza sia posta a quota 22. Gli studenti sono decisamente più preparati sulle prove scritte: il 72% sa bene che per essere valutati sufficienti in ognuno dei tre scritti non si deve scendere sotto i 10 punti (sui 15 a disposizione per ogni prova). Disorientato ‘solo’ 1 maturando su 3: il 6% dice che servono ben 12 punti per avere la sufficienza; l’11% che, al contrario, sostiene ne bastino 9; mentre un altro 11% preferisce non rispondere.
Chi decide le materie di seconda prova? Solo 3 su 4 sanno che è il Miur
Ma, aldilà dei numeri, i dubbi dei ragazzi rimangono anche sui contenuti e sulle regole dell’intero esame di maturità. A partire dalla composizione delle commissioni, quelle che materialmente dovranno giudicarli. Meno di 3 studenti su 4 (il 72%) sanno che di fronte si troveranno un presidente e 6 commissari (3 interni e 3 esterni). Ma 1 su 10 è ancora convinto che saranno 8 (4 interni e 4 esterni) e l’11% che arriveranno addirittura a dieci (5+5). Mentre il 4% crede che la commissione sarà composta solo da docenti esterni. Le cose non cambiano neanche quando si affronta l’argomento ‘materie’ di seconda prova, la più importante. Se, infatti, la stragrande maggioranza (76%) sa che a deciderle è il Ministero c’è anche un 9% che immagina sia un compito delle singole commissioni e un 5% che ‘ufficializza’ la regola (non scritta) dell’alternanza: allo scientifico un anno matematica e l’anno successivo fisica (cosa mai avvenuta); al classico un anno latino e quello dopo greco (già più probabile).
Le tracce della terza prova: compito del Ministero o dei commissari?
Discorso simile può essere fatto per le tracce della terza prova; qui i compiti s’invertono: è l’intera commissione a deciderle, in base ai programmi svolti dalle singole classi. Peccato che lo sappia appena il 59% dei maturandi. Per 1 su 10, invece, questa decisione spetta solamente ai commissari esterni. Sempre più preparati di quel 22% che si aspetta tracce elaborate dal Miur. Non sfugge la prima prova: solo il 65% degli studenti sa che potrà scegliere tra quattro tipologie diverse di traccia (analisi del testo, saggio breve, tema storico e d’attualità).Marcello Gelardini
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