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riforma maturità in cdm

L’esame di Stato, così come lo conosciamo, è pronto a cambiare la sua sostanza. Il decreto, che introduce novità sostanziali alla Maturità, se avrà il via libera da parte del Consiglio dei Ministri di giovedì 4 settembre, entrerà infatti in vigore già dal 2026.

Queste modifiche non riguardano solo la forma, ma porteranno a un cambiamento radicale che valuterà gli studenti a 360 gradi. 

Indice

  1. Il cambio di nome
  2. L’esame orale obbligatorio
  3. Le novità sul colloquio
  4. Educazione civica e PCTO
  5. Logica e problem solving nella prova di matematica
  6. Quando partirà?
  7. Una riforma che divide

Il cambio di nome

La prima novità è un tuffo nel passato e riguarda il cambio del nome. Un ritorno alle origini per l'esame di Stato, che con l’approvazione del decreto tornerà alla sua denominazione storica di "Esame di Maturità". 

Questo cambiamento, che non è solo una scelta simbolica, ma una vera e propria filosofia rinnovata, mira a spostare il focus dalla semplice verifica delle nozioni a una valutazione più completa delle competenze e della maturità globale degli studenti, ponendo l'attenzione su ciò che gli anni di scuola superiore hanno effettivamente costruito in loro.

L’esame orale obbligatorio

Dopo le proteste degli scorsi esami di Stato, che hanno visto diversi studenti rifiutarsi di sostenere il colloquio orale facendo scena muta, il Ministero dell'Istruzione risponde con una stretta decisiva. A partire dal prossimo anno scolastico, l'orale dell'esame di maturità diventerà obbligatorio.

Chi, dopo aver completato le prove scritte, deciderà di non presentarsi al colloquio per sua volontà, sarà costretto a ripetere l'anno. Finisce così l'epoca del "silenzio strategico" e la possibilità di ottenere il diploma facendo affidamento solo su crediti e prove scritte.

Le novità sul colloquio

La nuova prova orale, infatti, si focalizzerà non più solo sulle conoscenze nozionistiche, ma sulle competenze trasversali degli studenti. L'obiettivo è valutare in modo più profondo la loro autonomia, consapevolezza e capacità di argomentazione.

Il colloquio sarà una prova multidisciplinare, pensata per mettere alla prova la capacità dei ragazzi di collegare tra loro argomenti diversi, di sviluppare un ragionamento critico e di esporre le proprie idee con chiarezza e padronanza di linguaggio. Un cambiamento che mira a premiare gli studenti più maturi e consapevoli.

Nelle indiscrezioni della vigilia, si parla di un ulteriore revival del passato, con un orale concentrato solamente su quattro materie. Queste, che serviranno a dare più rilevanza agli argomenti caratterizzanti i vari percorsi di studio, verrebbero individuate annualmente tramite decreto ministeriale. Quindi, potrebbero cambiare da un'edizione all'altra.

La conseguenza di ciò, inoltre, potrebbe essere la riduzione del numero dei membri delle commissioni: si vocifera di una composizione che vede solo quattro professori presenti, due interni e due esterni. Più, quasi sicuramente, un presidente a fare da "arbitro".

Educazione civica e PCTO

Tra le altre novità per la Maturità 2026, ci si attende che l'alternanza scuola-lavoro - ora nota come PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento) - e l'educazione civica non saranno più considerati elementi secondari, ma parti essenziali della valutazione finale degli studenti. 

Questo rappresenta un cambiamento di rotta significativo, elevando il peso delle esperienze lavorative e delle competenze civiche al pari delle discipline più tradizionali. Per le famiglie, ciò si traduce nella necessità di considerare il PCTO non più come un semplice obbligo, ma come una parte concreta e formativa del percorso scolastico dei figli.

Allo stesso modo, l'educazione alla Costituzione, alla cittadinanza e all'ambiente acquisirà un ruolo fondamentale, influenzando direttamente il voto del colloquio d'esame.

Logica e problem solving nella prova di matematica

Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Valditara, ha delineato poi alcune novità che potrebbero interessare anche la seconda prova scritta, quella specifica per ogni indirizzo di studio. Mentre l'esame di italiano manterrà la sua struttura attuale, materie come matematica potrebbero subire un'evoluzione significativa.

Si sta valutando l'inserimento di quesiti di logica e problemi di problem solving, per testare non solo le conoscenze teoriche degli studenti, ma anche la loro capacità di ragionamento critico e di applicazione pratica.

Quando partirà?

Le nuove norme per l'Esame di Maturità, una volta approvate, entreranno in vigore a partire dal 2026

Le famiglie hanno, quindi, un ampio margine di tempo per preparare i propri figli al cambiamento, ma è fondamentale iniziare fin da ora a ricalibrare l'approccio al percorso di studi, in vista delle future sfide.

Una riforma che divide

La riforma della Maturità sta generando un acceso dibattito tra studenti e istituzioni. Da una parte, il governo, come sostiene la sottosegretaria all'Istruzione Paola Frassinetti: “L'esame di Maturità del 'futuro' "indurrà i ragazzi e ragazze ad affrontare la prova mettendo in evidenza il loro percorso scolastico in modo complessivo e dando così valore al merito”.

Dall'altra, l'Unione degli Studenti, attraverso il suo coordinatore Tommaso Martelli, esprime un forte dissenso. Gli studenti denunciano la mancanza di un confronto, con il Forum delle Associazioni Studentesche non più convocato da oltre un anno. Martelli sottolinea come la riforma preveda la bocciatura automatica per chi sceglie il silenzio come forma di protesta, definendo questa misura una "repressione del dissenso".

La riforma, quindi, si presenta come un campo di scontro tra la volontà di rendere l'esame più "serio e formativo" e il timore che si trasformi in un sistema più rigido e meno inclusivo.

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