
Il Capolavoro dello studente è stato una delle novità scolastiche più discusse della scorsa annata. Introdotto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), aveva l’obiettivo di permettere agli studenti di mostrare concretamente le competenze acquisite nell'ultimo triennio delle superiori, attraverso progetti, lavori o esperienze svolte dentro e fuori la scuola.
Nel 2024, però, era arrivata la conferma ufficiale: il Capolavoro non sarebbe stato oggetto dell’esame di Stato.
Una decisione che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo ai maturandi, lasciando tuttavia una domanda in sospeso: che utilità ha, allora, questo documento?Ma cnche per la Maturità 2025, almeno per ora, sembra che non ci saranno grandi cambiamenti, con il Capolavoro che non dovrebbe entrare a far parte del colloquio orale. Vediamo cosa sappiamo finora.
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Il Capolavoro alla Maturità: fuori anche nel 2025?
Nel 2024, ricordiamo, il Ministero dell'Istruzione e del Merito aveva chiarito con una nota ufficiale, arrivata il 17 maggio: “È opportuno precisare che il Capolavoro non è oggetto del colloquio di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio”.
La comunicazione aveva dunque fugato ogni dubbio: il Capolavoro non faceva parte dell’esame orale di Maturità.
Eppure, molte scuole avevano comunque invitato gli studenti a caricarlo sulla piattaforma Unica, probabilmente nella speranza che potesse risultare utile. O forse perché ancora molta confusione girava tra insegnanti e studenti.
Le FAQ ministeriali, pubblicate sulla stessa piattaforma, lasciavano d’altronde una porta semiaperta: “Il Capolavoro non è di per sé oggetto del colloquio di esame e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio, ma può essere valorizzato al pari delle informazioni presenti in ‘Percorso di studi’ e ‘Sviluppo competenze’ se particolarmente rappresentativo di una attività di significativo interesse svolta in ambito scolastico o extrascolastico”.
Una frase ambigua che aveva generato interpretazioni diverse. Da qui l'ansia dei maturandi attorno alla questione. Anche quest’anno, in ogni caso, la situazione sembra essere la stessa, identica: non sarà obbligatorio, e non verrà chiesto durante il colloquio. Ma lo studente potrebbe comunque provare a valorizzarlo se particolarmente significativo.
A cosa serve, allora, il Capolavoro?
Ma se non è parte dell’esame e non viene integrato nel Curriculum dello studente, a cosa può servire il Capolavoro?
Secondo il Ministero, dovrebbe essere visto come un momento di autovalutazione, una riflessione sugli apprendimenti e sulle competenze sviluppate nel tempo. Il Capolavoro, infatti, rappresenta “l’azione finale di un processo che presuppone: prima una riflessione critica su quanto realizzato durante l’anno scolastico e poi il riconoscimento, quindi la selezione di quel prodotto identificato come passo significativo compiuto per se stessi e la relativa responsabilità assunta, anche in ottica di quanto si è compreso e in relazione alle competenze che si ritiene di aver sviluppato”.
Più che per la Maturità, quindi, il Capolavoro sembra essere un’occasione per valorizzare le proprie esperienze e competenze, anche e soprattutto in ottica futura, per l’università o il mondo del lavoro.
Esempi Capolavoro
In cerca di qualche esempio di Capolavoro da caricare su Unica?