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Studente struttura il proprio Capolavoro

Una delle novità più discusse degli ultimi ani, che ha creato dubbi, perplessità e incertezze tra gli studenti. Così come tra i professori, disorientati tanto quanto i propri discepoli. Stiamo naturalmente parlando del Capolavoro dello studente, introdotto la scorsa annata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per permettere agli studenti di rappresentare concretamente le competenze sviluppate nell’ultimo triennio scolastico tramite lavori, progetti, attività svolti in ambito scolastico o extrascolastico, individuali o di gruppo.

E da quando il MIM ha chiarito che il Capolavoro non farà parte dell’esame di Stato 2025, tutti si pongono la fatidica domanda: se non viene chiesto all’orale di Maturità, a cosa serve? Perché caricarlo sulla piattaforma Unica?

Indice

  1. Capolavoro e Maturità: oggetto del colloquio dell’esame di Stato?
  2. Capolavoro: un’opportunità per personalizzare l’esame
  3. Capolavoro dello studente: a cosa serve?

Capolavoro e Maturità: oggetto del colloquio dell’esame di Stato?

Prima di tutto chiariamo il ruolo del Capolavoro alla Maturità 2025. Se dovessimo riassumere: il Capolavoro non avrà alcun ruolo all’esame di Stato 2025

In data 17 maggio 2024, infatti, il Ministero ha pubblicato una nota in cui ha specificato: “È opportuno, infine, precisare che il Capolavoro non è oggetto del colloquio di esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio”.

Da questo punto di vista la normativa è quindi chiara e lapidaria: il Capolavoro non sarà oggetto del colloquio orale di Maturità 2025. Eppure, molte scuole hanno esortato i propri studenti a caricare almeno un lavoro sulla piattaforma Unica proprio in vista dell’esame. E poi nelle FAQ ministeriali presenti sulla piattaforma Unica si legge: “Il Capolavoro non è di per sé oggetto del colloquio di esame e non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente, di cui tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio, ma può essere valorizzato al pari delle informazioni presenti in “Percorso di studi” e “Sviluppo competenze” se particolarmente rappresentativo di una attività di significativo interesse svolta in ambito scolastico o extrascolastico”.

Questo passaggio ambiguo si presta a interpretazioni diverse. Cosa significa che può essere valorizzato se particolarmente rappresentativo? Solo i vostri professori, in particolare quelli che faranno parte della commissione d’esame, potranno darvi una risposta valida da questo punto di vista. 

Capolavoro: un’opportunità per personalizzare l’esame

In ogni caso, una cosa è sicura: il Capolavoro è uno strumento utile soprattutto per il maturando. Anche se, come detto, non è ufficialmente oggetto del colloquio di Maturità 2025, può comunque trasformarsi in un’arma vincente per lo studente.

Se particolarmente rappresentativo del proprio percorso e inserito con coerenza e intelligenza nell’andamento dell’orale, il Capolavoro può aiutare a personalizzare l’esame, catturando l’attenzione della commissione. In un contesto in cui spesso si rischia di essere trascinati dalle domande dei professori, avere un proprio "asso nella manica" consente di guidare il colloquio su un terreno conosciuto e sicuro, parlando di sé, delle proprie passioni e dei propri risultati.

In altre parole, è molto meglio saper condurre il discorso, piuttosto che subirlo passivamente: un Capolavoro ben valorizzato può fare la differenza.

Capolavoro dello studente: a cosa serve?

Il Capolavoro, come già detto e ripetuto, non farà parte del pacchetto dell’esame di Stato 2025. Inoltre, non fa neanche parte del Curriculum dello studente, che alla fine del percorso si potrà almeno stampare. Ma se si tratta di un documento che rimarrà sulla piattaforma online, a cosa può mai servire?  

Libri e tablet sul banco

Secondo quanto specificato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Capolavoro dovrebbe corrispondere a un momento di autovalutazione, un “atto soggettivo di riflessione sul proprio percorso di apprendimento e di crescita personale”. Nel caso degli studenti che affronteranno la Maturità, in particolare, andrebbe inteso come “l’azione finale di un processo che presuppone: prima una riflessione critica su quanto realizzato durante l’anno scolastico e poi il riconoscimento, quindi la selezione di quel prodotto identificato come passo significativo compiuto per se stessi e la relativa responsabilità assunta, anche in ottica di quanto si è compreso e in relazione alle competenze che si ritiene di aver sviluppato”.

E questo anche e soprattutto in funzione del futuro: è come se il Capolavoro permettesse di individuare quelle che sono le competenze sviluppate tramite le passioni degli stessi studenti, i loro lavori e i loro progetti spontanei, non per forza legati alla scuola.

Data pubblicazione 30 Maggio 2024, Ore 9:15 Data aggiornamento 8 Maggio 2025, Ore 9:30
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