
Intervistata da 'la Repubblica', la neodiplomata ha raccontato com'è essere una giovane mamma alle prese con l'esame di Stato. Ma grazie al supporto dei docenti della sua scuola – il liceo musicale 'Cavour' di Torino - anche Lea, come tante altre mamme neodiplomate, è riuscita a concludere il percorso di studi nel migliore dei modi.
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”Elogio della scuola inclusiva”: un'altra studentessa neomamma “salvata” dai prof
L'ultimo anno scolastico è stato decisamente turbolento per Lea che fino a maggio ha frequentato una scuola di Trieste. Poi alcuni problemi di natura personale l'hanno spinta a tornare a Torino, da sua madre e nella sua vecchia scuola: ”I primi tre mesi sono stati tosti, l’organizzazione con me stessa e con il bimbo, non è stata una passeggiata. All’inizio lo studio non era il primo pensiero ma dovevo concludere questo ciclo. Sono tornata al liceo 'Cavour' dove avevo frequentato il triennio, e ho trovato dei professori disponibili che mi hanno accompagnato nel sostenere l’esame da privatista, la soluzione migliore visto che ho allattato il bambino fino a pochi mesi fa e non potevo frequentare” spiega Lea.Il suo tema sull'“Elogio dell'attesa nell'era di WhatsApp” nella prima prova della Maturità 2023 ha avuto per oggetto la sua esperienza: ”Dopo aver atteso nove mesi chi meglio di me poteva capirlo. Mesi in cui sono stata spesso da sola e ho scritto molto, a volte i pensieri è più facile scriverli che dirli ad alta voce, e con quel tema ho avuto l’opportunità di dire la mai anche all’esame. Questo mi ha reso felice, non solo per il voto: al tema infatti ho preso venti su venti”.
Adesso la neomamma sogna un futuro nel campo della fotografia e cercherà lavoro, però lontano dall'Italia: ”Non tanto per il welfare, anche se in effetti ci sono più aiuti, ma per non vivere di giudizi e pregiudizi” spiega Lea che sogna per sé e il suo bambino un ambiente in cui le persone siano di mentalità più aperta.