
Ai maturandi non va proprio giù il “colpo basso" del MI: infatti dopo 3 anni scolastici di Dad e Ddi, incluso quello attuale, a loro detta, si ritroverebbero di fronte un esame di Stato che si prospetterebbe più difficile rispetto a quello che è capitato in sorte ai loro colleghi nel biennio precedente. Ma le loro paure, osservando gli esiti delle prove degli scorsi anni e confrontandole tra loro, non sembrano essere così fondate. Come dimostra l’analisi effettuata da Skuola.net.
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Maturità 2019 vs Maturità 2021: gli scritti non pesano sulle bocciature
Stando ai dati rilasciati dal Ministero lo scorso luglio, se il metro di giudizio dei commissari rimarrà invariato, gli studenti potranno dormire sonni tranquilli: la Maturità con due prove scritte non è uno scoglio insormontabile. I numeri infatti ci dicono che, confrontando l'Esame 2019, quindi del periodo pre-Covid, con la Maturità 2021, svolta in piena pandemia, la presenza o meno degli scritti non incide più di tanto sul tasso di successo finale.Perché, se così fosse, ci troveremmo a raccontare di una percentuale più alta di bocciature nel 2019, ma così non è stato: si va dallo 0,3% del periodo pre-pandemico allo 0,2% del 2021. Stiamo parlando dei ragazzi che accedono alle prove finali. Ammissione all'esame che, peraltro, pare non abbia risentito dell'emergenza: infatti sia nel 2019 che nel 2021, la percentuale degli studenti non ammessi si è aggirata intorno al 4%.
Senza scritti solo i voti sono più alti
Con buona pace degli integralisti della Maturità, presenti sia tra le forze politiche che tra gli intellettuali, che invocavano a tutti i costi un esame più rigoroso e serio proprio grazie alla reintroduzione delle prove scritte. Numeri alla mano si sbagliano: con o senza scritti, il tasso di “caduti” rimane lo stesso.Il vantaggio per chi ha affrontato la maturità senza scritti rispetto a quelli che si sono cimentati con l'esame completo, semmai, è legato al voto con cui ci si diploma. Se nel 2019 gli studenti e le studentesse che si sono diplomati con un voto superiore a 80/100 sono stati circa un terzo del totale (34%), nel 2021 le cose sono andate decisamente meglio: a prendere almeno 80 è stato più di 1 studente su 2.
E, sempre nel 2021, si è registrato un netto aumento rispetto al 2019 (ma anche al 2020) degli studenti diplomati con il massimo dei voti, cioè 100/100 (lodi a parte): 13,5% lo scorso anno, contro il 5,6% dell'ultima maturità svolta in condizioni normali (nel 2020 furono il 9,6%). Di conseguenza anche la quota di quanti escono dalle superiori col minimo si è molto ridimensionata: mentre nel 2019, gli studenti con voto di 60/100 si attestavano intorno al 6,9%, nel 2021 questi sono stati appena il 4,8%.