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Studenti durante la seconda prova di Maturità

La seconda prova è forse lo step della Maturità che più di tutti attira la preoccupazione degli studenti. 

Ricordiamo infatti che si tratta dello scritto dell’esame di Stato che verte sulla materia caratterizzante dello specifico indirizzo scolastico.

Questo vuol dire non solo che è la prova più rappresentativa del percorso di studio, ma anche che, a differenza del tema di italiano, necessita di competenze più specifiche per essere portata a termine. 

E poi, nella maggior parte dei casi, attorno alla seconda prova aleggia un’incognita importante: spesso le materie caratterizzanti sono più di una per ogni indirizzo. Viene da sé, quindi, che la disciplina oggetto della seconda prova può variare in funzione della decisione del Ministero.
E, nella peggiore delle ipotesi, i maturandi potrebbero addirittura trovarsi di fronte a un secondo scritto ibrido, che verte su più discipline

Eppure, è risaputo che all’esame di Maturità alcune materie compaiono più di altre. Un esempio su tutti: per il liceo scientifico l’opzione più quotata è decisamente matematica, a discapito di fisica.

Ma perché? Qual è la ragione dietro a tali preferenze? In questo articolo proviamo a fornire delle risposte a queste domande.
E per farlo svilupperemo un discorso in generale per poi aiutarci, laddove necessario, attraverso l'esempio concreto del liceo scientifico.
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Indice

  1. Rappresentatività del percorso di studi
  2. Livello di preparazione media degli studenti
  3. Fattori psicologici

Rappresentatività del percorso di studi

In alcuni casi, come per esempio il liceo delle scienze umane o le varie opzioni del liceo artistico, la questione non si pone in partenza: si tratta infatti di indirizzi a cui corrisponde una sola materia caratterizzante. Peccato però che per la maggior parte degli indirizzi la situazione è ben diversa.

In tutti gli altri casi, la scelta delle materie della Maturità è influenzata da diversi fattori, sia pratici che didattici, legati alla struttura dei percorsi scolastici e alle priorità educative. E tra questi fattori c’è anche un discorso legato alla specificità del percorso di studio. Per spiegarci meglio passiamo subito all' esempio pratico del liceo scientifico.

Al liceo scientifico, la matematica è vista come la materia centrale, essendo fondativa per la logica e il metodo scientifico in tutte le sue componenti.
La fisica, pur fondamentale, viene spesso considerata più specialistica e complementare rispetto alla matematica.
Inoltre la fisica come materia caratterizzante è stata introdotta relativamente di recente, con l'approdo alla maturità dei nuovi licei della riforma Gelmini (maturità 2015), visto che con il "nuovo" ordinamento fisica si studia molto più in passato.

Livello di preparazione media degli studenti

Altro fattore importante per la scelta delle materie è probabilmente quello della preparazione degli studenti. Si tratta di un'ipotesi, certo, ma il Ministero potrebbe tendere verso materie su cui gli studenti hanno avuto un'esposizione maggiore e un consolidamento più forte durante i cinque anni di scuola: questo è successo soprattutto in momenti delicati come il post-covid.

Ma perché la scelta dovrebbe essere influenzata dalla preparazione degli studenti? Il motivo potrebbe essere cercato nel produrre prove più eque e accessibili per la maggioranza.
Inoltre, valutare competenze ben strutturate riduce il rischio di risultati estremamente bassi con conseguenti problematiche da gestire.

Fattori psicologici

Certe materie, come detto, si sono ormai affermate come “grandi classici” degli esami di Maturità creando, di riflesso, una certa dose di aspettativa tra docenti e studenti. 

Cambiare la tradizione potrebbe scatenare subito uno “stato emergenziale” di allarme, generando confusione e panico in un momento delicato come quello della Maturità.

Dunque, la scelta delle materie potrebbe tenere conto anche del possibile impatto psicologico sugli studenti.
Una prova percepita come insolita potrebbe aumentare il livello di ansia e condizionare negativamente le performance.

Come detto, comunque, queste sono solamente ipotesi: nulla vieta al Ministero di cambiare rotta, ne avrebbe tutte le possibilità. Per sapere quindi cosa aspetterà i maturandi a giugno, non si dovrà che aspettare le decisioni che, con ogni probabilità, verranno prese entro gennaio.