
D'altronde però, come spiega lui stesso a 'la Repubblica', si tratta di una scelta coerente con i suoi valori. Lo stesso simbolo grafico adottato dalla comunità non-binary, cioè tutte quelle persone che non si riconoscono né nel genere maschile né in quello femminile, è stato introdotto proprio per rendere il linguaggio più inclusivo e aperto a tutti. E con questo spirito, Gabriele Lodetti ha portato la schwa alla Maturità 2023.
La schwa debutta alla Maturità: “Utilizzare una forma di linguaggio che rappresenta tutti e tutte è possibile, anche durante una prova importante come l’esame di Stato”
In Italia non mancano i detrattori di questa nuova forma di linguaggio, tradizionalisti che ritengono il simbolo una 'storpiatura' nell'italiano scritto. Così come non mancano i sostenitori, tra cui la sociolinguista Vera Gheno. Quali che siano le motivazioni di ognuno, il dibattito è tutt'oggi ancora aperto. E proprio per questo la scelta del giovane Gabriele ha avuto così risalto: utilizzare la schwa in un esame di Stato, avente la stessa valenza di un concorso pubblico, rischiava di compromettere l'intero compito.Alla fine però tutto è filato liscio: Gabriele ha preso un 17 su 20, che equivale più o meno ad un 8. La sua scelta, considerando anche i contenuti e lo svolgimento della traccia, alla fine però l’ha premiato. Il maturando ha svolto la traccia del tema d'attualità che partiva dalla lettera aperta del 2021 indirizzata all'ex Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi in cui la comunità accademica chiedeva le reintroduzione delle prove scritte alla Maturità 2022.
Nello scritto lo studente non ha parlato quindi di inclusione, e altre prerogative spesso associate a questo simbolo grafico, ma si è soffermato sulla storia dell'esame di Stato, riportando alcune riflessioni e pareri sul sistema scolastico: nel farlo si è avvalso dello stesso linguaggio che ormai da tempo è stato sdoganato dalla Gen Z. ”Volevo dimostrare che utilizzare una forma di linguaggio che rappresenta tutti e tutte è possibile, anche durante una prova importante come l’esame di Stato”, ha spiegato il giovane. Che precisa: ”Sì, è stato anche un gesto di sfida, ma non verso la commissione, bensì verso il sistema scolastico e la società”.